Chapter thirteen

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Mi sveglio di scatto, consapevole che il sole già in alto fuori dalla finestra sta a significare solo una cosa: sono in ritardo. Do una sbirciata all'orolologio, quasi spaventata.

Salto dal letto in due secondi dopo aver appurato che sono le nove meno un quarto e che io dovevo essere a lavoro circa mezz'ora fa. Entro nella doccia e chiamo Giacomo, cercando intanto di regolare l'acqua "Ciao, so che sei arrabbiatissimo con me perché non sono venuta ma ti giuro che non ho sentito la sveglia, nemmeno mi ricordo se l'ho messa. Mi dispiace, dieci minuti e sono al bar, promesso" dico tutto d'un fiato e lo sento ridere dall'altro capo del telefono. "Stai tranquilla. Stamattina non c'era nessuno e nemmeno ora, prenditi il giorno libero. Hai fatto gli straordinari l'altra settimana e poi non hai molta scelta" disse lui. Lo sentivo allegro e questo vuol dire che non mi avrebbe licenziata, per fortuna. "In che senso non ho molta scelta?" chiusi l'acqua e mi sedetti sul water, consapevole che ormai potevo pure fare con calma. "Stamattina presto, verso le sette è passata Asia e ha lasciato un biglietto per te. C'è scritto che ti passa a prendere oggi alle sei per andare al mare e che è dispiaciuta perché non ti ha trovato, con la faccina triste. Ha aggiunto che vuole baciarti di nuovo, c'è per caso qualcosa che ti sei dimenticata di dirmi?"

Oh dio. Subito mi alzo in piedi e sorrido "si, infatti. Non posso stare a casa a non fare niente altrimenti il tempo non mi passerà mai e poi devo venirti a raccontare di ieri quindi ciao, faccio la doccia e arrivo" gli chiudo in faccia senza nemmeno aspettare la sua risposta e in fretta e furia mi preparo.

Per la strada cammino velocemente. Sarà per ieri sera, sarà per il bacio, sarà per le cose belle che mi stanno capitando queste settimane o semplicemente sarà lei, fatto sta che avevo un sorriso che mi andava da orecchio a orecchio e tanta energia in corpo. Arrivai al bar, aprii la porta e incrociai subito lo sguardo di Giacomo che, essendoci il locale vuoto, mi aspettava seduto sullo sgabello mentre mangiava una fetta della sua torta preferita. "Siediti immediatamente e raccontami tutto"

Gli sorrisi e mi sedetti accanto a lui, prendendo una forchetta e aiutandolo, per modo di dire, a finire quella squisita torta mentre gli raccontavo tutto quello che era successo la sera precedente. "E' stato bellissimo, magico. Lei è speciale e particolare e le sue labbra sono così morbide." Lui sorrise e mi mise una mano intorno alle spalle "Sono davvero contento per te, te lo meriti"

Finimmo la torta e poi tornammo dietro al bancone, dato l'arrivo di clienti nel bar. Iniziai a prendere le ordinazioni fino a quando non mi vibrò il cellulare nella tasca posteriore dei jeans. Finii di preparare il caffè al signore che me lo aveva chiesto e, mentre questo cercava disperatamente gli spiccioli nel suo portafoglio, lessi il messaggio.

"Hai ricevuto il mio messaggio?"

Sorrisi e digitai un veloce "Si <3" misi il telefono accanto alla macchinetta del caffè e potei notare la sua risposta facendo l'ordinazione successiva.

"Mi manchi..non vedo l'ora di baciarti. Ci vediamo dopo<3" servii il caffè con i biscotti alla donna di fronte me e poi continuai la conversazione "Cosa andiamo a fare?"

"Sorpresa"

Come Un Uragano|| LesbianOnde as histórias ganham vida. Descobre agora