Chapter Five

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Stesa sul letto,con gli occhiali per leggere sul naso e le braccia conserte, pensavo a cosa fosse accaduto oggi e a cosa stava cambiando in me.

Mi piacevano le ragazze?

Era questa la domanda che mi ponevo da quella mattina, in realtà da quando l'avevo vista per la prima volta, dato che non mi era per niente indifferente. Sapevo poco e nulla di lei, nemmeno il nome: potevo davvero essermi presa una sbandata così a caso, senza nessun senso per una sconosciuta con la quale avevo scambiato si e no cinquanta parole? Ebbene, pareva proprio di si.

Per carità, niente contro. Non mi vergognavo di dire che la persona che mi piaceva era una ragazza, ne volevo che nessuno lo sapesse o peggio. Ero sempre stata una persona aperta a tutto, ciò che mi piace mi piace, perché etichettarmi? Per amare una persona devo etichettarmi per forza? No. Ed era proprio quello che avevo sempre fatto. Ammetto però di non aver mai guardato una ragazza in quel senso, eccetto per una mia compagna di liceo durata si e no tre giorni. Ma lei ha qualcosa di particolare..la voce, gli occhi. Non lo so nemmeno io ma è riuscita a catturare la mia attenzione e a tenersela.

Mi alzai e andai verso la finestra, mi appoggiai al davanzale e osservai quella scatola rettangolare elettronica, più comunemente chiamato telefono, che mi fissava e mi diceva 'scrivile,scrivile,scrivile'

Sbloccai il cellulare e presi il tovagliolino sul quale vi era scritto il numero. Lo registrai nella rubrica e la salvai con "Sconosciuta", poi aprii il suo contatto nella chat di whatsapp.

Scrissi un 'ciao' che poi cancellai subito dopo. "Cosa cazzo gli scrivo?" sussurrai girando in tondo per la stanza color lilla. "Credo che un Ei possa andare" mi risposi sedendomi sul letto e digitando sulla tastiera. Fissai lo schermo, con la convinzione sotto i piedi.

No. Fra poco sarei partita per Los Angeles e non avevo bisogno di una relazione o cose simili a distrarmi. Relazione? Oh Dio..dove ero già volata con la testa? Magari lei voleva semplicemente diventare mia amica e io mi ero fatta i miei soliti filmini mentali di me e lei sulla spiaggia, o lei che mi bacia, noi due insieme... "Sono irrecuperabile" mi dissi e scossi la testa.

Decisi di non inviare il messaggio e stavo per cancellarlo, quando ad un certo punto la porta si spalanca e spunta mia nonna che, ignara dell'infarto che mi ha fatto prendere, mi chiede in tutta tranquillità "Amore, andiamo a cena fuori stasera?" le sorrisi e annuii "Mi vesto e andiamo"

Lei chiuse la porta e io per poco, dopo aver riguardato lo schermo del telefono, non ebbi un mancamento.

"No merda, no no no no. Come ho fatto? Dio Clara perché sei così stupida? No, non è possibile...santo cielo cosa ho fatto"

Come Un Uragano|| LesbianWhere stories live. Discover now