Separati

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- Non fare scemenze-
- Perché?-
- Liberare un basilisco e creare un nuovo Horcrux non è la cosa più intelligente che tu possa fare-
- In effetti è la più stupida e comunque non riuscirai a fermarmi-
- Immobilus! Dicevi?-
- Non mi piace essere una statuetta, lasciami andare- mormorò lui.
- Ti ho già detto di no- nonostante fosse bloccato vidi il suo viso cambiare espressione, ora era infuriato, come  non mai.
- Aishha... sha...- corsi giù dalle scale e gli tappai la bocca. In qualche modo afferrò la mia bacchetta e si liberò dalľ incantesimo, dopodiché mi spinse alľindietro e caddi rovinosamente sulla schiena. Intanto Tom corse fuori. Normalmente gli sarei andata dietro cercando di bloccarlo, ma questa volta non avrei tentato di persuaderlo, semplicemente tornai in stanza e non uscii fino a quando non fu ora di pranzare. Entrai nell'enorme salone e mi sedetti affianco ad Abraxas.
- Oh... pens...-
- Zitto, Malfoy- dissi bevendo un po' di limonata. Tom entrò nella stanza, sembrava sfinito come non mai, ma non appena mi vide affianco a Malfoy iniziò a pulsargli una vena sul collo e strinse i pugni. Non lo degnai di una parola, aveva oltrepassato il limite. Agitai la bacchetta sotto il tavolo e feci in modo che si bagnasse con la sua stessa bibita. Riddle sbattè il bicchiere sulla tavolata  ed uscì dalla Sala Grande con il viso e i capelli totalmente bagnati, mentre io ridacchiavo soddisfatta.
- Allora...- disse Abraxas tentando di mettermi un braccio sulle spalle, ma io lo scansai con una gomitata ed andai ad allenarmi a quidditch. Di solito  durante gli allenamenti Tom si sedeva sugli spalti e osservava la mini partita e oggi vedere quel posto vuoto mi fece strano, d'altronde non potevo perdonarlo in eterno. Quella sera c'era una riunione con i Mangiamorte, ma io non mi presentai, avevo chiuso con lui. Ignorarlo fu la cosa più difficile che avessi mai fatto in vita mia, forse perché mi cofidavo solo con lui mentre ora dovevo tenermi tutto dentro, forse perché era l'unico a cui fosse davvero importato di me, forse perché ogni volta che andavo nel bagno della ragazze una parte  del mio cuore si spezzava, perché quello era il nostro posto, quello era ľingresso per la Camera dei Segreti, senza la quale probabilmente non sarei diventata una Mangiamorte. Sbattei più volte gli occhi per ricacciare indietro le lacrime, intanto sfilai la divisa da quidditch e indossai un semplice vestitino nero con le scarpe di sempre, in fondo era venerdì e quindi avevo il permesso per andare a Hogsmeade. Con un incantesimo rimpiciolii il borsone e lo trasformai in una borsetta argentata. Venti minuti dopo ero a bere una burrobirra insieme ai membri della squadra che erano rimasti ad Hogwarts durante le vacanze.
- Abbiamo sentito che tra te e Riddle le cose non vanno molto bene...-
- Preferirei non parlarne se non vi dispiace- In quel momento Voldemort entrò nel pub insieme a due Mangiamorte, mi lanciò uno sguardo sprezzante e si sedette dall'altra parte del locale. Gli gettai un'occhiatina furtiva e finii la mia burrobirra.
- Io torno ad Hogwarts-
- Ma è presto!-
- Devo ripassare Storia della Magia-
- Come vuoi-
C'era un piccolo problema: il tema erano i fondatori di Hogwarts e ogni volta che leggevo di Salazar Serpeverde pensavo a Tom. Alla fine scagliai il libro contro il muro e mi passai freneticamente le mani tra i capelli ricci, dopodiché sprofndai il viso tra le braccia e credo di essermi addormentata lì.
- Estelle svegliati!- sbraitò Ellen.
- Eccomi- in cinque minuti ero pronta.
- Tempo record-
- Come mai così presto? Non abbiamo lezioni...-
- Vogliono parlarti-
- Chi?-
- Fidati di me-
Le ultime parole famose...

Solo una Mangiamorte Where stories live. Discover now