Iniziamo ľanno alla meraviglia

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Stavo dormendo quando un dolore acuto mi perforò la testa. Mi ero abituata al fatto che Tom a volte spiasse i miei sogni, ma questa volta era diverso: stava studiando le mie paure. Chiusi le barriere mentali e lo respinsi.
- Hai davvero così paura di me?- mi girai su un fianco e lo guardai negli occhi.
- Chi non ne ha? Sei imprevedibile, crudele e spietato-
- Tu non ti fidi di me-
- Facciamo una prova-
Mi misi in piedi e mi lasciai cadere alľindietro, stavo per toccare il pavimento quando Tom mi riprese.
- Non ho dubitato neanche alľultimo secondo- il ragazzo spostò lo sguardo sulle mie gambe: totalmente stese.
- Mmm... niente male- mi tirò su e si risedette sulla poltrona, poi mi fece cenno di sedermi, così mi accoccolai sulle sue gambe.
- Non mi basta comunque, non mi piace affatto che tu abbia paura di me, ti devi sentire sicura al mio fianco-
- Non mi fai paura-
- Nel profondo del tuo cuore sì-
- Tu invece che provi?-
- Niente- il mio cuore perse un colpo - Niente che possa essere espresso a parole- il cuore mi prese a battere sempre più forte.
- Solo cinque lettere- attesi la risposta.
- Ti amo-
- Io ti amo di più-
- Smettila di dire bugie!- ci baciammo come un principe e una principessa nelle favole, solo che qui i protagonisti erano un mago oscuro senza sentimenti e una strega determinata a realizzare i propri sogni, in questa favola c'eravamo noi.
- In appena cinque minuti abbiamo fatto la prima litigata dell'anno-
- E anche il primo bacio... Buon 1943-
Poi posò di nuovo le labbra sulle mie.
- E se i miei lo venissero a sapere?-
- Oh, tranquilla, lo sanno già- disse Jacob uscendo dall'ombra.
- Jacob... tu... no, no... non saresti arrivato a tanto...-
- Certo che ľho fatto, evito che la mia ingenua sorellina sporchi il sangue della nostra famiglia- mi scagliai verso di lui e iniziai a colpirlo sul viso, una volta che si inizia a menare qualcuno bisogna picchiarlo con tutta la forza che si ha.
- Estelle fermati! Basta ora!- Tom mi riprese per le braccia. Jacob si alzò con il volto ricoperto di sangue.
- Come hai potuto! Se mai dovessi avere un figlio spero tanto che sia ribelle come me, così saresti dannato per sempre!
- Calmati-
- Hai cinque secondi per uscire di qui, se no ti riduco peggio di lui!-
- Sai che non me ne andrei comunque- scelta sbagliata, decisamente sbagliata. Gli mollai un pugno in un occhio.
- Ci vai giù pesante, vediamo se sei brava anche in Occlumanzia-
Questa volta ero pronta, chiusi le barriere e un secondo dopo ero io ad essere entrata nella sua testa. Tutta la sua vita mi passò davanti agli occhi, ora capivo da dove nasceva tutto il suo odio e la sua cattiveria. Decisi di lasciarlo in pace.
- Adesso comprendi perché ho ucciso mio padre?-
- È colpa di tua madre- mormorai fissando il pavimento.
- Come?!-
- Se lei non avesse usato ľAmorentia tu avresti dei sentimenti reali, mettiti nei panni di Tom Riddle: un giorno viene a casa tua una ragazza e ti dice che sei il padre del bimbo che sta aspettando, tu ti ricordi di aver fatto certe cose sotto costrizione, senza volerlo la tua vita è cambiata radicalmente... anch'io sarei fuggita.-
Aveva ľespressione di chi sta per mollarti un pugno. Chiusi gli occhi e attesi il colpo, ma sentii solo la porta che sbatteva e una fotografia che cadeva per terra. Era la mia preferita: raffigurava Tom, solo che ora il vetro era infranto ed era comparsa una scritta:  I need you... I need you right now ( Ho bisogno di te... ho bisogno di te ora).
Corsi fuori, sapevo cosa voleva fare.

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