Angelo Custode

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Mi svegliai e andai di fronte allo specchio, come immaginavo: avevo gli occhi arrossati per tutte le lacrime versate. Cercai di affogare con l'acqua quelle che si stavano formando agli angoli degli occhi. Spazzolai i capelli e decisi di lasciarli sciolti. Uscii dalla stanza.
- Hai gli occhi rossi, come mai?- chiese Tom seduto sul divano.
- A te non interessa- mi rivolse uno dei suoi sguardi malefici.
- Ascoltalo come se fosse tuo padre- disse un Mangiamorte dietro di me.
- Cioè ribellati e fai di testa tua? Ci sto- gli tirai una sonora gomitata nello stomaco e corsi fuori. Poco prima di uscire un incantesimo di Riddle mi sfiorò la spalla, lasciando così una voglia caffelatte. A metà scalinata mi accorsi di non avere la bacchetta, ero persa. Schivai un'altra magia. Pensai che in fondo Tom avesse sempre usato la magia per difendersi, mentre io sapevo ripararmi con le mani, avevo ancora una speranza di batterlo. Arrivammo nel corridoio ancora vuoto, Voldemort mi puntò la bacchetta sotto il mento costringendomi ad alzare lo sguardo. Abraxas arrivò dietro di noi, alzò la bacchetta e la puntò contro Tom. Stava per colpirlo quando mi intromisi. Nonostante fossi già stata cruciata questa volta non riuscii a sopportare il dolore.
- Estelle, mi senti?- chiese una figura sfocata sopra di me.
- Non è ancora passato un mese dalľinizio della scuola e già sono stata cruciata due volte-
- Lo so e mi dispiace- continuò il ragazzo accarezzandomi il viso. Sarebbe stata una scena dolce se solo non si fosse trattato di Riddle.
- Lasciami in pace... lasciami vivere...-
- Estelle io non volevo!-
- Cercavo solo di aiutarti e tu mi hai spezzato il cuore, tanto non ti interessa, tu non hai dei sentimenti- serrò la mascella.
- Io dei sentimenti c'è li ho e sei stata tu a farmeli scoprire, mi hai fatto sentire un po' più umano.- Madama Chips si avvicinò, mi diede una medicina e mi disse che potevo tornare in stanza.
- Malfoy sarà sospeso per le sue azioni, per fortuna Riddle era lì e ti ha portata immediatamente da me, ora per piacere Tom scortala fino alla vostra sala comune- il ragazzo mi cinse la vita e mi aiutò a camminare.
- Non ho bisogno del tuo aiuto- dissi staccandomi dalla sua presa. Feci qualche passo, stavo per cadere quando lui mi riprese.
- Invece ne hai bisogno eccome- rispose ridendo trionfante. Amavo quel sorriso.
- Sai sei come un'Horcrux per me- continuò.
- Non ne avrai creato uno?-
- Mio padre...-
- Tom Marvolo Riddle! Come hai osato fare una cosa simile?!-
- Non chiamarmi così-
- E invece ti ci chiamo, è il tuo nome-
- Io sono Lord Voldemort, erede di Salazar Serpeverde!-
- Sei solo un mezzosangue, un'impuro,  non sei degno del sapere magico- Tom lasciò la presa e io caddi per terra. Ero troppo debole per rialzarmi,  quindi rimasi lì, sdraiata, a guardare il Sole che spariva. Chiusi gli occhi e mi addormentai lì. Mi risvegliai nel mio letto.
- Chi mi ha portata qui?- chiesi ad Ellen, la mia compagna di stanza. Lei indicò la porta, mi girai e vidi Tom in piedi di fianco al letto.
- Credi seriamente che ti avrei lasciata lì tutta la notte?-
- Io vado- annunciò Ellen uscendo.
- Ne saresti stato capace-
- Sì, come no- poi si avvicinò pericolosamente a me - Sei ľunica a cui non riesco a fare seriamente del male- la tentazione di baciarlo stava aumentando. Alla fine non ressi più: afferrai il suo viso tra le mani e posai delicatamente le mie labbra sulle sue. Non ero sicura se stesse ricambiando, ma dovevo farlo, almeno un'ultima volta. Per fortuna poco dopo anche lui fece pressione sul mio bacio, ricambiandolo. Era incapace di amare, ma ci stava provando e io non lo avrei cambiato per nulla al mondo, era un po' come il mio Angelo Custode.

Solo una Mangiamorte Where stories live. Discover now