I mesi volarono ed eccoci a dicembre, o meglio il 24 dicembre. Io e Tom non avevamo più litigato, anzi la relazione andava a gonfie vele, fino a quando...
- Ciao, Dobby! Come mai qui?- chiesi al piccolo elfo domestico.
- Dobby doveva consegnare una lettera a Estelle Black, signora- afferrai la busta e Dobby sparì.Sono lieto di annunciarti, signorina Estelle Black, che è stato stipulato un patto secondo il quale mio figlio, Abraxas Malfoy, e lei vi fidanzerete. Inoltre tra tre anni esatti terrà luogo il vostro matrimonio ( non appena serete maggiorenne).
Cordiali saluti,
F. MalfoyLe lacrime iniziarono a pizzicare mentre continuavo a rileggere la lettera. Mi alzai di scatto e urtai un ragazzo.
- Tutto bene, Elle?- chiese Tom.
- Odio quando mi chiami così- sbottai trattenendo le lacrime.
- Allora, Estelle, tutto a posto?-
- Sì-
- Stai mentendo, fidati ho imparato a capire quando non sei sincera-
- Vieni con me- gli afferrai il braccio e andammo nella Camera dei Segreti. Ormai quello era diventato il nostro posto.
- Leggila- dissi porgendogli la lettera. Tom la afferrò e iniziò a leggere. Man mano che andava avanti vedevo la sua espressione incupirsi e la stanza diventare più tetra.
- Non puoi, non devi-
- Non ho scelta, è il mio destino-
- E invece no!- urlò minacciosamente, non molto d'aiuto visto che iniziai a piangere - Non devi stare alle loro regole!- il suo tono di voce diventava sempre più terrificante.
- Non mi aiuti così!- risposi fra le lacrime - Pensi che io voglia mettermi con un pallone gonfiato? Io voglio stare con te punto e basta- mi strinse in un abbraccio e mi baciò la testa, come quando una bambina si fa male e si cerca di consolarla.
- Proveremo a dimenticare tutto stasera al ballo del Lumaclub- in effetti visto che la maggior parte degli studenti andava a casa durante le vacanze natalizie, saremo stati solo pochi ragazzi e quindi più tempo per rimanere con chi si vuole. Gli afferrai le mani e inprovvisammo un ballo. Nonostante ciò la sua espressione torva non accennava a sparire.
- Ancora arrabbiato?-
- Sei mia e nessuno deve permettersi di organizzare certe cose- abbassai il viso per nascondere il sorriso che mi stava nascendo. " Sei mia" è la frase più bella che un ragazzo possa dire ad una ragazza.
- Voglio portarti in un posto- disse Tom evitando il mio sguardo- Vieni-
Andammo di fronte alla statua di Salazar Serpeverde e la bocca delľantico fondatore si aprì, rivelando un passaggio. Ci incamminammo per lo stretto corridoi e in meno di dieci minuti eravamo fuori.
- Il mare...- mormorai una volta usciti- non lo avevo mai visto...-
- Lo so-
- Come hai fatto?-
- Quando dormi è più facile entrare nella tua mente- rispose il ragazzo scrutando ľorizzonte. Lo guardai a punto interrogativo - Molto spesso vengo nella tua stanza, fai dei bei sogni-
- Anche tu dovresti-
- No, io non riesco a sognare- rimanemmo silenzio. Dopodiché Voldemort si sfilò le scarpe, tirò su i pantaloni fino alle ginocchia ed entrò in acqua.
- Vieni-
- Siamo a dicembre se te lo sei dimenticato- Tom intanto sorrideva felice mentre continuava a schizzare ľacqua coi piedi- E poi sarei io la bambina- urlai ridendo. Alla fine mi sfilai le scarpe ed entrai in mare. Tanto per facilitare la cosa Riddle mi schizzò tutta ľacqua fredda addosso, facendomi rabbrividire. Anch'io iniziai a tirargli ľacqua contro. Fatto sta che uscimmo totalmente bagnati ed infreddoliti. Tom si buttò sulla sabbia e io feci lo stesso poggiando la testa sul suo petto.
- Lo dicevo che anche tu hai dei sentimenti e solo che vuoi nasconderli- per ľennesima volta non proferì parola, ma iniziò a giocare coi miei capelli bagnati.
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Solo una Mangiamorte
FanfictionEstelle Black era una quattordicenne purosangue. La sua vita era perfetta, ma alľinizio del suo quarto anno ad Hogwarts tutto cambierà per colpa di Tom Marvolo Riddle. Un marchio, un'oscuro signore, un solo destino. Estelle dovrà scegliere per la su...