3. SECRET

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La sveglia inizia a suonare incessantemente e in automatico, porto il cuscino sopra alla testa per cercare di non sentire quel rumore assordante.

Sconsolata dal fatto che nulla al mondo farà smettere di suonare quell'oggetto infernale, mi alzo di scatto con gli occhi semichiusi e stacco la spina a quella maledetta sveglia.

Rimango per qualche secondo in piedi, con la spina tra le mani, godendomi quel silenzio paradisiaco, per poi lasciarmi ricadere sul letto, chiudendo gli occhi con un sorriso soddisfatto in volto.

Dopo poco ne riapro uno. Vedo la luce che filtra tra gli alberi spogli del boschetto vicino casa e in automatico, mi strofino gli occhi.

Dicono che gli occhi chiari siano più sensibili alla luce del sole, rispetto a quelli scuri.

E per una che è condannata all'eterocromia, è ancor peggio.

Potevo avere un occhio chiaro e uno scuro, e invece no. Uno verde e un celeste. Sai che fortuna.

Sbuffo e mi alzo per andare in bagno.

Non appena mi chiudo la porta alle spalle, guardo il mio riflesso allo specchio e noto delle ombre scure sotto i miei occhi.

Mi soffermo su quest'ultimi e ripenso ai commenti che facevano su di me per essere "diversa"..

Stringo i pugni lungo i fianchi e scaccio subito via il pensiero.

Dopo essermi data una veloce sciacquata al viso, cerco di coprire le occhiaie con un po' di correttore di mia madre. Non ho mai amato l'idea di coprirmi il viso con i cosmetici.

Non appena sono un minimo presentabile, torno in camera e prendo il cellulare dalla scrivania.

Noto dei messaggi e delle chiamate senza risposta da parte di Edith.

L'ultima risale ad un'ora fa.

"La chiamerò più tardi" dico mentre infilo una canottiera bianca e dei pantaloncini jeans lunghi fino al ginocchio.

Mi stiracchio per l'ennesima volta in un quarto d'ora e scendo al piano terra.

Appena poso i piedi sull'ultimo gradino delle scale, sento delle voci basse giungere dalla cucina.

Rallento il passo e mi appoggio al muro della stanza.

"Insomma, niente..?"

"No, è al sicuro.."

Sono le voci di mamma e papà. Oggi hanno il giorno libero, devono essersi svegliati da poco, e Lowell deve esser partito di già.

Ma di cosa staranno parlando sottovoce?

Entro nella cucina e i sguardi dei miei genitori si rivolgono di scatto verso me.

Cosa mi stanno nascondendo?

Mia madre si schiarisce la gola e dice un semplice "Buongiorno".

Faccio finta di non aver sentito il loro discorso e mi siedo vicino a mio padre.

Lui mi da un bacio sulla guancia e mi mette un braccio intorno alle spalle.

Gli sorrido debolmente e mangio la mia colazione.

"Come sei stata ieri con Lowell?" chiede l'uomo dagli occhi azzurri vicino a me.

"Uhm bene.. abbiamo fatto una torta, che tra l'altro stai mangiando." dico dandogli usa leggera spinta con la spalla.

Rido e lui copia il mio gesto.

"Come mai oggi non sei andata a scuola?" chiede mia madre. Noto la tensione di poco prima sciogliersi.

Insane (sequel of Love Killed)Where stories live. Discover now