12. Uccidimi dolcemente

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Tish

Lo spintono dalle spalle e lo allontano dalle mie labbra, guardandolo negli occhi. È contrariato, specialmente perché non si aspettava una reazione del genere da parte mia -non dopo aver ricambiato il suo bacio intenso.

«Sei impazzito?» Grido.

«Pensavo di piacerti, l'ho fatto solo perché speravo che tu provassi le stesse cose.» Sussurra, giustificandosi.

«Beh, ti sbagli.» Affermo duramente. «Io non ti amo e tanto meno dovevi permetterti di baciarmi. Hai rovinato tutto.» Mormoro, con voce flebile.

Si avvicina, cercando di tranquillizzarmi, ma indietreggio fino alla porta. Poso per l'ultima volta i miei occhi su di lui, scuotendo la testa. Le lacrime scorrono liberamente sulle mie guance, senza preoccuparmi di asciugarle. E poi, con un briciolo di coraggio, apro la porta ed esco. Lo sento pronunciare qualcosa, ma ormai sono troppo lontana per poterlo ascoltare.

Una volta fuori, raggiungo velocemente la mia stanza e mi getto sul letto. Singhiozzo rumorosamente, affondando la testa nel cuscino. Chiudo le palpebre e mi lascio andare ad un pianto irrefrenabile.Tutte le sicurezze che Alberto mi aveva dato, tutte le parole con cui mi aveva rassicurato, tutto il nostro percorso insieme era andato in frantumi in pochi minuti. Sono distrutta, ma non dalla stanchezza.

Mi scoppia la testa. Arianna se ne è andata, lasciandomi sola in stanza. È stata eliminata nella puntata speciale di oggi. Al suo posto, è entrato un altro ballerino. Vincenzo. Era come una sorella per me, mi ha accompagnato dal primo giorno qui dentro, mi ha supportato e mi ha sopportato durante i miei soliti crolli psicologici. Devo fare i conti con me stessa adesso. Ari non c'è più, Albe mi ha tradita e io dovrò lottare contro i miei demoni in solitudine. Di nuovo. Al solo pensiero, mi sento mancare l'aria.

Come farò senza loro?

Le persone più importanti, quelle che mi hanno sostenuta, nonostante la mia acidità e la mia repulsione iniziale, quelle che non si sono arrese al mio primo rifiuto ed alla mia testardaggine, che non si sono lasciati intimorire dal mio carattere introverso e dalla mia mancata fiducia, che hanno abbattuto la mia corazza e quelle quattro mura che mi facevano da scudo, quelle che se ne sono fregati del mio comportamento da stronza nordica, che mi hanno saputo coccolare e scaldare il cuore.

Sono ancora la Tijana fredda e distaccata? C'è ancora un pizzico della vecchia me qui dentro? Ci sarà qualcun altro che prenderà il loro posto?

La risposta è no, perché loro mi avevano cambiata ma, in questo istante, non mi sento la versione migliore di me stessa. Non sento e non provo assolutamente nulla. C'è un abisso, un vuoto incolmabile. I battiti sono accelerati, come se avessi corso per recuperare quei rapporti o per inseguirli. Ma, in fondo, so che non sarà più così. Io non potrò riaverli con me. Li ho persi per sempre, li ho allontanati, li ho rigettati. E queste ne sono le conseguenze. Non mi resta altro che pagare le mie mosse, come quando giochi a scacchi. Un passo falso e l'avversario ti mette al tappeto, un solo passo falso ed è pronto ad esclamare "scacco matto".

La mia voglia di affrontare un altro giorno di dure prove è decisamente diminuita. Non sono in grado di farlo. Scendere al bar e trovarmi quegli occhi delusi e tristi per colpa mia, dover sentire un pugno allo stomaco quando il suo sguardo si posa su di me. Dovermi sentire sbagliata ancora una volta.

Non posso permetterlo.

Mi sollevo dal letto di malavoglia, osservando quello di fronte al mio. Vuoto. Reprimo una lacrima, asciugandomi velocemente l'angolo degli occhi. Mi faccio una doccia calda, mi vesto ed afferro i testi da ripassare dal tavolino. Appena giù, sento lo stomaco contorcersi.

Black & WhiteWhere stories live. Discover now