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Lya

Era tutto normale per me, infondo era il solito Ax.
Glielo avrei detto? No, sarà lui a confessarmelo. È un segreto e deve restare tale.
Vi starete chiedendo cosa è successo dopo l'episodio del bagno. Mi ha portata a casa sua e mi ha coccolata tutto il giorno. Adesso sto tornando a casa, la mia cara e vecchia casetta.
Rientrata in casa notai che qualcosa non andava. Alcune cose erano spostate. L'ansia prese il sopravvento in me. Perlustrai tutta la casa, nessun segno di vita apparente. Magari era solo una mia illusione? Mi misi a dormire per il giorno seguente.
Il sole irrompeva nella mia camera, a malavoglia mi alzai dal letto. Mi vestii di fretta senza badare alla casa e aprii la porta. Lui era lì ad aspettarmi. Bello come sempre. Mi prese sotto braccio e mi accompagnò a scuola. Nel viaggio a piedi scherzavamo e per un secondo avrei giurato che mi stesse per baciare. La scuola divenne divertente con lui tanto ché un insegnante ci buttò fuori dalla classe. Avevamo deciso di uscire prima. Andammo mano nella mano al laghetto. Io ero seduta e lui sdraiato sulle mie gambe mentre gli accarezzavo la testa.
"Ti stanno simpatici i lupi?" Gli chiesi.
"Si, a te?"
"Si molto"
Altre parole, altre risate. Il giorno migliore della mia vita. Lo salutai nel pomeriggio tardi, io odiavo uscire alla sera. E stranamente quella sera ero di nuovo lì, a quel fottuto laghetto.
Non so se lo faceva apposta, ero solo uno stupido giocattolo per lui.
Sarà perché è un licantropo? Sarà il suo istinto selvaggio? Non me ne frega. Lo trovai lì, con un'altra, a guardarsi negli occhi. Una mossa da parte sua, lei che si avvicina, lui che le mette una mano sotto alla guancia, lei che si avvicina ancora di più, un rametto spezzato sotto al mio piede, Cazzo! Lei che si gira spaventata ma poi si tranquillizza, lui che si gira spaventato e sbianca, le lacrime che scivolano giù dalle mie guance, lui che muove la bocca in tento a parlare, le mie gambe che iniziano a correre nella direzione opposta, lui che grida di fermarmi, io sempre più vicina a casa, la mia faccia che si stampa nel suo petto, la mia vista appannata.
"Cosa vuoi" mentre mi asciugo le lacrime.
"Mi dispiace, mi dispiace tanto"
"Mi vuoi dare una spiegazione a ciò che ho visto?"
"Vedi..è complicato, non volevo baciarla, il mio corpo si è mosso da solo"
"Si, è la scusa che usano tutti." Con un passo lo superai, ormai pochi centimetri ed ero a casa ma lui era di nuovo davanti a me.
"Sul serio, non mi piaceva lei"
"E la stavi per baciare"
"Non volevo.."
"Ax te lo ripeto, non stiamo insieme"
"Lo so ma..I- Non mi interessa, volevo spiegarti"
"Sei proprio uno stupido."
"Allora perché sei scappata piangendo se non stiamo insieme?"
"Sei veramente stupido..ancora non l'hai capito? Dovresti avere un sesto senso sviluppato no? Oppure qualche super istinto animale. Tu mi piaci Ax, Cazzo se mi piaci. Ogni volta mi dai l'impressione di essere ricambiata ma poi..smentisci quest'idea."
"Sesto senso sviluppato? Cosa vorresti dire?"
"Non mi ascolti neanche.. grazie per avermi chiarito le idee. Puoi andare pure a fare in culo e quella è la strada" indicai da dove siamo arrivati.
"Ciao e Addio" dissi per poi entrare in casa e chiudere la porta a chiave.
"Sai che ti avevo ordinato di non vedere ragazzi, mi hai disobbedito, qua ci vuole proprio una bella punizione" si avvicina piano piano, scivolo appoggiata alla porta, i miei incubi peggiori si realizzano,mio padre. mi prende il polso con violenza, una sberla in faccia, mi trascina su per le scale, io che urlo, i lividi sul mio corpo che aumentano, i brividi, i tagli, gli incubi, la fine.

Il Mio Lupo La Mia CriptoniteWhere stories live. Discover now