~2~

9.2K 331 10
                                    

Lya

I giorni passavano e io diventavo sempre più invisibile beh almeno fino ad oggi.
La prof mi chiamò alla lavagna per essere interrogata, avevo studiato e risposi bene alle domande, ma mi fissò troppo intensamente, il suo sguardo mi disorientò e mi fece sprofondare nell'imbarazzo totale.
Che stupida, pensavo di averlo coperto bene.
Mi prese il viso tra le mani e analizzò ogni singolo centimetro di pelle sulla mia faccia. Sapevo bene dove volesse arrivare...il mio battito accelerò.

"Lya cos'hai fatto alla faccia? Hai un grosso livido vicino dall'occhio"

Non volevo rispondere, non potevo!
Si alzò un ronzio provenire dagli studenti, sentivo ogni sguardo su di me.
volevo solo morire.
Le lacrime non tardarono ad arrivare, corsi fuori dalla classe senza chiedere il permesso e mi diressi in bagno.
La prima cosa che feci fu vomitare, dovevo scaricare l'ansia che avevo accumulato, poi mi guardai allo specchio, mi facevo schifo. Il mio respiro accelerava e Il doppio delle lacrime scivolavano via dal mio viso insieme al mio trucco, non mi piaceva truccarmi, preferivo essere acqua e sapone, mettevo un po' di correttore solo in casi eccezionali. I ricordi si fecero spazio nella mia mente, persi completamente il controllo dei miei polmoni che cercavano sempre più aria annaspando faticosamente
Mi toccai i polsi e mi sentii una nullità. Ebbi un giramento e Due braccia forti mi strinsero da dietro. Rimanemmo in quella posizione finché il mio respirò tornò normale. Lo dovevo allontanare? ero alla sua altezza?

"Come va?" Mi chiese.

Come potrebbe andare? Sono appena stata umiliata davanti a tutti, ho avuto un attacco di panico e se non ci fossi stato tu sarei svenuta.

"Ho ancora il fiato leggermente corto ma bene" mentii

Fece un verso di disapprovazione, Mi fece girare verso di lui e guardai, dritto davanti a me, il suo petto. Ero troppo bassa per lui, ma che rimanga tra noi due, avevo un compagno di banco davvero muscoloso.
Fece scivolare delicatamente la sua mano sulla mia guancia per poi posizionarla sotto al mento. una scarica di brividi percorse il mio corpo e lui sembrò notarlo. Di scatto mi alzo la testa e fu allora che vidi per la prima volta il colore dei suoi occhi.
Erano azzurri. Mi facevano sentire ancora più umiliata perché i miei erano semplicemente dorati. Ebbi un momento di lucidità ed elaborai il tutto. mi allontanai con una spinta dal suo petto e lo guardai con delusione. Avevo davanti Axel Wolfus, il più stronzo e perfetto della scuola, classico alto, muscoloso, biondo e occhi azzurri. Una delle tante persone che non mi parlava all'infuori della classe per paura di rovinarsi la reputazione, un bullo presuntuoso che non perde attimo di prendermi per il culo in corridoio e fuori da scuola ma dolce e gentile subito dopo in classe. Notai che mi guardava con tristezza.

"Cosa c'è Axel?" Sputai acida

"Cos'hai fatto alla faccia?" Ormai il trucco se n'era andato via del tutto, il livido era ben visibile.

"Niente, non sono affari tuoi"

"Invece si, dimmelo!" Disse con un tono aggressivo, potrei giurare di aver visto una luce rossa inondare i suoi occhi per un secondo.

"Per cosa Ax? Per prendermi in giro davanti a tutti? Da quando ti importa di me?" Un fascio di tristezza gli passò tra le iridi.

"Comunque nulla di grave, sai quanto sono un imbranata no? Me lo ricordi ogni giorno in corridoio. Ho sbattuto contro un palo mentre ero distratta tutto qui." Dissi con disgusto cercando di essere il più credibile possibile.

"Mh comunque ero venuto ad avvisarti che la prof ti vuole mandare a casa ed ha chiamato tuo padre"

Ebbi un mancamento. se non ci fosse stato lui avrei sbattuto la testa contro il lavandino. Forse sarebbe stato meglio, forse sarei morta.
Stava arrivando mio padre.

Il Mio Lupo La Mia CriptoniteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora