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*Lya

Era il mio primo giorno, casa nuova, scuola nuova, classe nuova, compagni nuovi, era tutto nuovo. Troppo nuovo.
Odiavo e odio stare al centro delle attenzioni, i loro sguardi sono così penetranti, cercavano di spogliarmi con gli occhi. Sentivo l'ansia salirmi, il respiro farsi più corto. Varcai il grande cancello e con un passo felpato percorsi il tratto di cortile che mi separava dalla porta principale. Mi stavo dirigendo verso la segreteria. Nel corridoio tutti mi guardavano, il mormorio aumentava. C'era chi bisbigliava e chi se ne fregava che potessi sentirli o meno. non avevano nulla da fare? Cercai di rimanere più composta possibile e mi concentrai a guardare il pavimento. È difficile arrivare a dicembre in una scuola così affollata, era come se fossi un giocattolo nuovo in mezzo a giocattoli usati. volevo solo che smettessero di fissarmi.
Avevo il mio orario,  la mia classe, mi stavo dirigendo lì. Il mio corpo si fece più leggero, la sensazione di camminare era lontana ormai, ed ecco che i miei pensieri ebbero la meglio. Ripensai ai loro occhi, che cercavo di non incrociare, alle loro parole, ai loro gesti... Le scene che avevo in testa mi abbandonarono quando urtai qualcosa o meglio, qualcuno.

"Scusami non volevo" dissi al ragazzo che avevo davanti.

pensavo fossero vuoti i corridoi siccome le lezioni erano già iniziate.

"Stai più attenta a dove vai"

La sua voce era strana.. era profonda e autoritaria come una specie di leader, tanto da fare paura, ma allo stesso tempo era calda e rassicurante come un padre che consola la propria figlia, non so se è l'esempio più giusto da fare, ma mi aveva trasmesso questo.

Iniziai a raccogliere le cose che mi erano cadute.

"Scusami, non ti avevo visto, mi dispiace"
Mi alzai una volta finito e mi rimisi in cammino verso la mia destinazione.

"Aspetta" disse prendendomi per il polso.

Mi fermai, non mi volevo girare. Si spostò lui, davanti a me.

"Sei nuova? Non ti ho mai visto. Come ti chiami?"

"Posso riavere il mio polso?"

"Oh si scusa" lo lasciò ma si alzò un pezzo di manica.

Spero non li abbia visti. Ritirai il polso velocemente.

"Scusa ma devo andare, mi spiace per prima" dissi camminando il più velocemente possibile, potrei dire quasi correndo verso la mia classe.

Ho sempre tenuto lo sguardo basso, non ho mai incontrato il suo, non riuscirei a tenere il confronto.
Mi ero trattenuta un po' in bagno e a osservare questa grande scuola con i segni della vecchiaia.
Mancavano pochi minuti alla fine della prima ora, la prof della seconda era già fuori ad aspettare la campanella, andai vicino a lei e mi presentai.
È una signora anziana, capelli a caschetto marroni, porta gli occhiali e ha gli occhi del colore dello smeraldo.
Insegna matematica ed è dolcissima.
Entrerò con lei e mi presenterà a tutta la classe. A interrompere la nostra conversazione era la campanella che ci avvisava di entrare in classe.

"Ragazzi lei è Lya, la vostra nuova compagna"

non alzai mai lo sguardo, non volevo vedere i miei compagni.

"Puoi sederti all'ultimo banco con il signorino Wolfus"

il mio corpo si mosse da solo, il pavimento era abbastanza carino si vedeva che era stato appena rifatto. Arrivai all'ultimo banco e mi accomodai al mio posto intenta a seguire la lezione.

"Allora ti chiami Lya" riconobbi la voce.

"Piacere Lya, io sono Ax" percepii un sorriso mentre disse queste parole.

Che ragazzo strano.. chissà di che colore sono i suoi occhi.

Il Mio Lupo La Mia CriptoniteWhere stories live. Discover now