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Lya

Mio padre se n'era andato per qualche mese. La notizia più bella della mia vita. Aveva già pagato in anticipo tutte le bollette e mi aveva lasciato soldi a volontà.
Il giorno seguente andai a scuola e non guardai mai Ax negli occhi..
Non so se odiarlo o amarlo..Forse entrambi allo stesso tempo.
Si è un po' strano, nonostante siano passati solo 4 mesi...Mi sono innamorata del mio bullo..
Tornai a casa e dopo essermi fatta una doccia ritornai al solito laghetto.
Non sapevo mai quando c'era o quando non c'era, la maggior parte delle volte non era lì ma oggi non era un giorno di quelli.
Lo vidi lì, intento a bere dal laghetto.
"Ciao" dissi sendendomi pochi metri da lui.
Finì di bere e si sedette vicino a me.
"Quanto passa veloce il tempo... prima la morte di mia madre, il bullismo nella prima scuola, mio padre.., nuova città, nuova scuola, nuovi insulti, nuovo amore.." notai il lupo guardarmi intensamente e non capivo cosa avesse.." oddio ho detto tutto ad alta voce?" Diventati rossa dall'imbarazzo quando il lupo annuì.
Che strano lupo..Era intelligente.
"Adesso mio padre è partito e odio stare da sola in quella casa..piena di ricordi..Vorrei solo stare con qualcuno, il più lontano possibile da quella casa" il coso a quattro zampe di fianco a me sembrò capirmi ma poi corse via. Rimasi sola, un'altra volta.
Passò mezz'ora e le lacrime si fecero sentire, il passato si fece spazio nella mia mente. Ricordai tutto, proprio tutto. Iniziai a singhiozzare.
"Piccola perché piangi?"
La sua voce. La sua maledettissima voce. Così sexy e dolce allo stesso tempo.
"Nulla, brutti ricordi"
"Ne vuoi parlare?"
"No, non con te siccome tu ne fai parte" dissi alzandomi e iniziando a correre verso la mia casa. Sono stata un po' crudele con lui però ho sofferto per ogni suo insulto, per ogni sua presa in giro perché in realtà è solo uno stronzo menefreghista del Cazzo che mi vuole portare a letto come i suoi numerosi trofei.
Entrai in casa e corsi su per le scale fino alla mia camera per piangere, per buttare fuori tutto lo schifo che ho dentro, per sfogarmi e liberarmi del peso di essere una stupida nullità. Mi ripresi solo 30 minuti dopo, con gli occhi rossi e gonfi. Presi una lametta e mi misi sul letto, con un panno sotto. Iniziai a tagliare, un taglio netto e verticale, non profondo, serviva per depurare il mio sangue, poi un altro taglio, questa volta più lungo e profondo, mai fatto così intenso, per ricordarmi che non merito la felicità, che sono destinata a soffrire per la mia inutilità.
Un ombra sul balcone, qualcosa picchiava contro il vetro, pensai ad una sola persona ma era impossibile, abitavo a 15 metri da terra, troppo alto per arrampicarsi. Le forze iniziarono ad abbandonarmi l'ultima cosa che ricordo era che volessi solo lui prima che due braccia mi sollevassero dal letto puoi buio.

Il Mio Lupo La Mia CriptoniteWhere stories live. Discover now