14. Deep secrets

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Sentii il suono della lama perforarle il corpo. La vidi trasalire e poi il Samuroid la lanciò in aria. Tutto si svolse così velocemente persino per un velocista come me.
~ Noooooo!!~ urlai con tutto il fiato che avevo in corpo. Misi ko il Samuroid e corsi da lei in tempo perché cadesse tra le mie braccia. Non aveva più i suoi poteri. Non poteva guarire, ma questo non le aveva impedito di mettersi davanti a me e salvarmi. Non riuscivo a pensare lucidamente. Non sapevo cosa dovevo fare per salvarla.
~ Andrà tutto bene, ti porto via di qui. ~
~ No, se mi sposti le cose peggioreranno. ~
~ Cait. ~ le mie emozioni presero il sopravvento. Non poteva finire così.
~ Va bene così Bar.~ asciugò con delicatezza una di quelle lacrime e mi guardò negli occhi.
~ Devo dirti una cosa. ~
~ No, conserva le forze.~
~ No è importante. Devi sapere che tu sei stato la prima persona in cui ho riposto fiducia dopo che avevo perso fiducia nella vita.~ fece una pausa.
~ E quando sono rinata come Killer Frost mi sono fidata di te un'altra volta, perché sotto tutta quella oscurità eri ancora tu Barry. E in te vedevo casa, ho sempre visto casa.~
~ Cait, io... mi dispiace così tanto. ~ era lì tra le mie braccia e io non potevo fare assolutamente niente. Stava morendo proprio lì con me e io ero impotente. Piangevo e continuavo ad accarezzarle il viso, il cuore che batteva a mille. La stavo perdendo, la stavo perdendo per sempre. Lei sollevò il mio viso e lo accarezzò un'altra volta asciugando la lacrima che era appena scesa.
~ A me no. Non potevo perderti, ho perso troppo per sopportare anche la tua perdita. Mi hai ridato un motivo per sorridere. ~ mi sorrise per l'ultima volta e poi si spense tra le mie braccia.
~ Cait, Cait, no Cait ti prego resta con me.~
In quel momento fu come se fossi morto anch'io, il cuore si fece pesante e provai la stessa sensazione che avevo provato davanti a mio padre, mia madre e Iris, mi mancò l'aria. Fu come se il mondo avesse perso i suoi colori. Tutto si fece tremendamente oscuro come se le tenebre stessero avvolgendo il mondo intorno a me. Niente aveva più senso. Lei non c'era più. Restai immobile con lei tra le braccia, il dolore che invadeva il mio corpo come l'oscurità stava avvolgendo il resto. Era colpa mia, lei non c'era più a causa mia.

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Svegliarsi da quell'incubo non fu facile. Un altro di quegli strani sogni su Caitlin. Sembravano così dannatamente reali, mi accorgevo di star sognando solo quando mi svegliavo. La cosa peggiore però era sentire quelle sensazioni anche da svegli. Come era possibile? Mi convincevo sempre di più che c'era dell'altro dietro anzi qualcun altro.
Mi misi seduto a lato del letto. Nascosi il viso tra le mani quasi a voler scappare dai miei stessi pensieri. Cosa mi stava accadendo? Forse avevo solo manipolato gli ultimi eventi. L'attacco di Devoe ai Laboratori, Caitlin stesa davanti a me. La morte di Ralph... Per non parlare dell'ennesimo rapimento di Caitlin. Forse stavo semplicemente dando voce alle mie paure nei sogni.
L'unica cosa che sapevo in quel momento è che come l'ultima volta avevo bisogno di vederla, di vedere che stava bene. Sapevo che era sbagliato, ma sfrecciai comunque verso casa sua.

Come l'ultima volta non fu difficile entrare. Stava ancora beatamente dormendo. Era così dolce mentre dormiva. Sorrisi, ero stato così stupido, non c'era niente di cui preoccuparsi. Feci piano e andai nel salotto, avevo visto la finestra aperta e prima di andare volevo chiuderla per sicurezza.
Nonostante io avessi acquisito dei superpoteri restavo un totale imbranato, ecco perché nel tentativo di fare piano avevo urtato per sbaglio il tavolino accanto al divano prendendo al volo la lampada che c'era sopra. L'urto però aveva fatto accendere il computer che era ancora aperto con una chiavetta inserita. In normali circostanze non mi sarei mai permesso di sbirciare nelle cose private di Caitlin, ma ciò che vidi attirò particolarmente la mia attenzione tanto da cliccare play sul video ancora aperto. Stavolta non stavo sognando, ma mi sentivo esattamente come all'interno di un sogno. Non potevo crederci. Per caso mi trovai una chiavetta nella tasca del giubbotto, guardai l'immagine dello schermo bloccato, esitai.... e poi copiai il file nella mia USB. Mentre il file veniva trasferito andai a controllare Caitlin un'ultima volta, per fortuna non mi aveva sentito. Tornai in salotto, presi la chiavetta e rimisi tutto come era. Posando il computer notai anche un volantino della mia pizzeria preferita di Coast City, chissà doveva l'aveva preso. Chiusi la finestra e poi sfrecciai agli Star Labs.

" Stay "Where stories live. Discover now