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Finalmente era arrivata l'estate, niente più scuola, niente stress, niente di niente. L'estate a Derry, nel Maine, era fantastica. Il clima era giusto e il caldo non era soffocante. Di solito mi ritrovo a passeggiare nei pressi della cava, dove era situato una specie di piccolo laghetto poco distante. Passavo intere giornate lì, stesa a prendere un po' di sole dopo una nuotata o semplicemente leggendo un libro con della buona musica di sottofondo. Amavo quel posto, era tranquillo e raramente c'erano altre persone oltre a me, ma quando la fortuna non era dalla mia parte alla cava venivano un gruppetto di ragazzini sui 14/15 anni, il club dei perdenti. Era così che venivano chiamati, un paio di volte abbiamo chiacchierato e non erano così male, comunissimi ragazzi che amavano divertirsi ma Henry Bowers la pensava diversamente. Henry era il solito capetto che rompeva le palle a quello che, secondo lui e il suo gruppetto di decerebrati, erano i più deboli e i più sfigati. Ricordo quando mi trasferii in città circa 6 mesi fa, credeva di potermi mettere i piedi in testa. Ricordo che ero alla cava per la prima volta e stavo guardando il piccolo ruscello che porta al laghetto, era alle mie spalle con il suo gruppetto di ebeti «E tu chi saresti?» il suo tono era acido e non mi piaceva, si avvicinava sempre di più seguito dagli altri che restavano poco dietro di lui facendomi intuire che lui fosse il capobranco. «Sono nuova, mi chiamo Hayden» mi interruppe girandomi attorno come uno squalo gira attorno ad una preda «C'è una nuova puttana in città» comunicò ai suoi amici che risero di gusto «E tu chi saresti, un uomo con le palle che prova ad intimidire una ragazza per farsi figo agli occhi di un branco di decerebrati?» sputai acida ghignando, mi si piazzó davanti cercando di darmi uno schiaffo, era visibilmente incazzato, non sapendo che mio padre essendo un militare e avendo una figlia femmina, aveva fatto di tutto per addestrarmi nella lotta libera e nell' auto difesa, perché, cito le sue parole «La mia principessa deve saper fracassare di botte chiunque provi a mancarle di rispetto». Gli afferrai il braccio e con una mossa rapida e veloce girai il suo braccio facendo leva con io mio avambraccio nel lato opposto facendo uscire fuori sede l'osso del gomito. Cadde a terra con le lacrime agli occhi urlando «Chi è la puttana adesso?» guardai prima lui poi il suo gruppetto che se ne stava fermo a fissare prima me poi il loro capetto «Che avete da guardare, volete fare la sua stessa fine?» mi limitai a dire andandosene nella direzione opposta vedendoli trascinare via il loro capo in lacrime «Sei stata mitica» una ragazza fai capelli non troppo corti si avvicinò a me ridendo «Se provi ad insultarmi queste sono le conseguenze» ridacchiai «Io sono Beverly ma puoi chiamarmi Bev, loro sono Eddie, Richie, Ben, Stan, Mike e Bill» indicò i ragazzi uno a uno presentandoli «Piacere di conoscervi ragazzi, io sono Hayden». Quello era anche il giorno in cui conobbi il club dei perdenti. Un paio di volte li ho aiutati con il gruppo di Bowers e da allora non hanno avuto più problemi, non siamo amici, io sono una persona solitaria. Amo stare da sola ma non mi dispiace picchiare Bowers quando capita. Rimasi alla cava fin quando il sole non tramontò quasi del tutto, rimasi a godermi il tramonto fumando una sigaretta, la vista non era nulla di speciale ma a me piaceva molto vedere le foglie degli alberi di quel boschetto illuminate dalla luce rossastra del tramonto. Piegai il telone sul quale ero stesa mettendolo nello zainetto insieme al mio libro di Sherlock Holmes e mi incamminai verso casa. Nel percorrere la strada che portava fuori dalla cava un palloncino rosso ondeggiò verso di me, su un lato c'era scritto "buon compleanno" con un pennarello nero, sorrisi cercando di capire se ci fosse qualcuno nei paraggi ma non vidi nessuno. Avvicinai la sigaretta al palloncino facendolo scoppiare e sussurrai un flebile "grazie" a chiunque possa essere stato. Mentre continuavo a camminare per le strade di Derry mi imbattei nella vecchia casa abbandonata di Neibolt street, era l'unica casa distante dalle altre e l'unica in quello stato. Non ero mai entrata lì e la curiosità era tanta ma mi trattenni per entrarci  il giorno seguente, semplicemente mi limitavo ad osservarla. Il cancello d'entrata era distrutto e arrugginito, le erbacce avevano preso possesso del giardino, ogni finestra era sbarrata da assi di legno marcescenti come il resto della casa. Mi attirava da morire tutto questo, amavo entrare in case abbandonate era sempre interessante cosa potevi trovarci all'interno. Da uno spazio tra le assi di legno intravidi qualcosa di giallo luccicare, come due occhi che mi fissavano, non gli diedi molto peso e tornai per la mia strada. Entrai in casa salutando i miei genitori «Allora hai invitato qualcuno per domani?» chiesero quasi in coro «No, niente feste o cose simili, non amo queste cose lo sapete» risposi con un mezzo sorriso «Tesoro ma domani farai 18 anni» mia madre era contenta «È un traguardo importante» concluse mio padre «Lo so, ma preferirei una cosa tranquilla in famiglia, nulla di esagerato» salii di sopra sorridendogli un'ultima volta. Avevo sempre odiato il giorno del mio compleanno non perché avessi ricordi brutti ma semplicemente non mi piaceva il fatto di dover festeggiare un anno in più di vita. Entrai in camera lasciando lo zaino a terra e mi diressi verso il bagno, feci una lunga doccia rilassante e una volta asciutta indossai il mio pigiama che era formato da un pantalone giallo con le angurie e una t-shirt nera. Tornai in camera mia restando pietrificata nel vedere un palloncino rosso galleggiare al centro della stanza, sapevo che non erano i miei genitori ad averlo messo lì. Non avevo idea di chi potesse essere stato ad entrare in camera mia solo per lasciare un palloncino rosso, quel rosso però mi piaceva, non so perché. Decisi di tenerlo legandolo all'abat jour sul mio comodino. Mi misi sul letto e in poco tempo caddi in un sonno profondo.

Angolo me

Spero che questa nuova storia vi piaccia, in questo periodo ho davvero poco tempo per scrivere visto che sto facendo l'impossibile per recuperare a scuola e non perdere l'anno. Presto aggiornerò anche le altre due storie.

I give you... Myself ||Pennywise||Where stories live. Discover now