-Jo per gli amici.- Mi corresse sorridendo guardando a terra.

-Questo significa che è tutto risolto?- Volli sapere ed annuì, mantenendo il sorriso sul volto. L'abbracciai e lei ricambio allo stesso modo, gesto che mi confortò, mi era mancata quella bionda e amavo il fatto che fosse tornata nella mia vita. Sentimmo un colpo di tosse da parte di Travis che si trovava proprio dietro di noi ad osservare la scena a disagio, ancora non riuscivo a capire come riuscisse ad esprimere tutti i suoi sentimenti con così tanta naturalezza alcune volte.

-Ne ho già avuto abbastanza con la storia del papà, non credo di poter sopportare la scena della riconciliazione un secondo in più, Mickie andiamo via prima che cominci ad aggiustarmi ogni cinque secondi i capelli, come primo sintomo di effeminatezza, non vorrei finire con il sembrare gay come il tuo fottuto ragazzo porcellana.- Prese in giro Luke apertamente e lo colpii al petto protestando, trascinandolo poi fuori da casa di Jodie.

(...)

Stavo dando un ultima occhiata al libro di economia quando il mio telefono iniziò a vibrare accanto a me, guardai lo schermo ed una foto di Luke con gli occhi socchiusi, comparse. Risposi alla chiamata sorridendo.

-Ciao, piccola.

-Ciao, biondo.

-Hai dei piani per stasera?- Chiese e roteai gli occhi, temendo ciò che stava per dire.

-Quali sono i tuoi piani e perché ho la sensazione che io sia fra questi?

-Sono così prevedibile?- Rise dall'altra parte del telefono. -Ci sono le gare stasera, angelo, e da milioni di anni che non ci vado e vorrei che tu venissi con me.

-Milioni di anni? Sei andato due settimane fa.

-Nel calendario cinese sono certo che due settimane equivalgono ad un milione di anni.

-Per i cinesi son sempre due settimane, di che stai parlando?

-O per gli Aztechi.

-Chi lo sa, se non fossero scomparsi dalla faccia della terra molto tempo fa ti avrei potuto anche credere.

-Oh, andiamo, è lo stesso, so solo che voglio andare a queste gare e che tu venga con me.

-Perché dovrei?

-Perché poi dormiremo nella casa di mio padre.

-Ora si che non accetterò, domani mattina ho lezione.

-Ed ho anche una bella sveglia sul comodino.

-Ti ricordo che l'ultima volta non è andata proprio così, anche perché sei stato te a non voler svegliarti.

-Dai, angelo, ti sveglierò per andare a lezione... te lo prometto.

-Perché finisco sempre per dirti di sì?

-Perché mi ami?

-No, devono essere i tuoi capelli che mi attirano.

-Basta che vieni stasera, non mi importa se sei una pazza che mi ama solo per i miei fantastici e meravigliosi capelli.

-Io non usato questi aggettivi.

-Però so che lo pensi, ora devo andare, sarò da te alle dieci, piccola ragazza sexy. Ti amo.- Finì rapidamente e prima che io aprii bocca per rimproverarlo, il segnale acustico che annunciava la fine della chiamata mi fece stare zitta. Sbuffai frustrata scuotendo la testa sorridendo mentre camminavo verso la stanza di Ashton dubitando di quello che avrei fatto. Bussai due volte alla sua porta, aprendola ed osservando mio fratello disteso sul bordo del letto mentre teneva fra le mani il libro di filosofia.

Rebellion || L.H. [ Italian traslation ]Where stories live. Discover now