44. Non ho mai.

1.4K 81 19
                                    




44. Non ho mai.

-Brook? Ma cosa stai dicendo? Sei impazzita?- Stavo ormai gridando io, nel sentire un qualcosa per me surrealistico.

-Cazzo, sì, lui...- Cominciò a dire, ma fece fuoriuscire dalla bocca solo un qualcosa simile ad un grugnito di frustrazione. -Lascia stare.

-No, non voglio lasciar stare, perché non riesco a credere che tu stia agendo in questo modo per una cosa che è a dir poco inesistente tra Brook e me.

-Non ti rendi conto di nulla, Mickie.

-E allora spiegami cosa succede, dai.

-Lascia stare.

-No, non voglio farlo, senza prima sapere che cosa cazzo è questa storia, davvero ti stai comportando così con me per Brook? Non riesco a crederci, Jo, sai che non sono interessata a lui, maledizione, è il mio migliore amico.- Ribadii e il suo sguardo si piantò su di me, opprimendomi e facendomi preoccupare ancora di più.

-Non ho più niente da dirti.

-Jodie, per favore...- Cercai di fermarla quando cominciò ad allontanarsi da me, ma non mi ascoltò.

(...)

-Andiamo, Wild Wolf.- Gridò Samantha mentre lasciava il campo insieme alle altre cheerleaders prima che cominciasse l'ultima partita d'inverno, non potei fare a meno di far apparire una smorfia di disgusto sul mio viso, grazie alla quale, ricevetti una spinta giocosa da Brook, seduto accanto a me, perché ancora non poteva tornare a giocare.

-Se continui a guardarla così, finirai con l'incenerirla.- Scherzò Brook e smisi di prestare attenzione a quella cheerleader con il complesso di Barbie, per regalare al mio amico un sorriso cinico.

-Chiudi la bocca.- Risi, e così fece, poi i ragazzi cominciarono ad entrare in campo, il mio sguardo viaggiò rapidamente verso Luke, quasi per necessità, mi ritrovai a sorridere mentre guardava tutte quelle persone con emozione, quella partita era importante per lui ed era l'ultima, sapevo che la sua mente stava pensando solo alla possibile vittoria. I suoi occhi si poggiarono sui miei e gli mostrai le dita incrociate, in segno di fortuna, ed ottenni un cenno del capo da parte sua, e poi iniziò il riscaldamento.

La partita continuò con ritmo e la nostra squadra stava vincendo, mio ​​fratello non si fermava un attimo e Luke con lui, entrambi facevano una buona combinazione ed ero contenta che, anche se solo nel basket, riuscivano a stare insieme tranquillamente. Brook era al mio lato, intento a guardare la partita annoiato e a giocare con il suo cellulare ogni due per tre. Guardai fra la gente alla ricerca di Jodie, ma non ve ne era nessuna traccia e avevamo già trascorso un paio di giorni senza parlarci, non avevo continuato più a tormentarla, anche se in realtà lo volevo fare, ma ancora non riuscivo a capire il perché del suo atteggiamento infantile nei confronti di me e Brook, al quale volevo chiedere se sapesse qualcosa, ma decisi di tacere perché altrimenti, se fosse stato vero che lui non ne sapeva nulla, le cose sarebbero peggiorate.

La squadra avversaria iniziò a rimontare e le cheerleaders divennero isteriche facendogli il tifo, come se ciò contribuisse a fargli segnare più punti.

Finalmente, e grazie ad un tiro da centrocampo di Luke, i Wild Wolf diventarono campioni e l'euforia della folla insieme a tutti coloro che si trovavano in campo, scoppiò, riempiendo il luogo di urla e felicità. Mi alzai e scesi le scalinate, senza pensare che stavo lasciando Brook lì da solo, ed osservando come mi stavo intrufolando all'interno di quella montagna di persone, cercai Luke con lo sguardo e lo vidi abbracciato da uno dei suoi compagni e corsi da lui mentre l'adrenalina mi percorreva tutto il corpo. Quando mi trovavo a pochi metri da lui, mi vide ed aprì le braccia mentre rideva, indovinando quello che avevo intenzione di fare. E così fu, corsi velocemente e gli saltai in braccio mentre le sue risate riempirono il mio cuore, girò su di sé per poi unire le nostre labbra quando i miei piedi toccarono terra. La sua lingua entrò rapidamente nella mia bocca, ansiosa di quel gesto, dal momento che eravamo in un luogo troppo pubblico, tuttavia, non mi importava, non mi importava essere baciata davanti, praticamente, tutta la scuola, non mi importava dei loro sguardi e dei loro giudizi, non mi importava nulla, perché volevo baciarlo e lui lo stava facendo.

Rebellion || L.H. [ Italian traslation ]Où les histoires vivent. Découvrez maintenant