Capitolo 48 - Roba grossa

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Sposta lo sguardo da ciò che c'è nei piatti a me, per un paio di volte. Mi guarda meglio, si sofferma sulle guance rosse, agli occhi un po' lucidi e all'espressione stanca e tormentata. Non mi chiede nulla, perché me lo legge in faccia che è successo qualcosa. Bevo, giusto per non guardarla.

<<Aspetta...tu e l'innominabile avete fatto le cosacce?>> strilla, saltando sul posto.

Alla faccia della discrezione!
La coca cola mi brucia gli occhi, mi va di traverso e la sputo a spruzzo.
Sulle patatine.
Non contenta mi esce pure dal naso.
Merda, che schifo.

<<Allora è vero!!!>> urla Clara, su di giri. Ormai non me la scollerò più di dosso. È così concentrata che per un attimo la sua spedizione punitiva viene dopo.

<<Cosa te lo fa pensare scusa?>> le urlo, sotto shock.

Oddio, mica ce l'ho scritto in fronte?
" 'Sta qui ha consumato con Paulo Dybala, non una ma ben due volte."
Vabbe, quasi due volte. Meglio non puntualizzare, altrimenti mi sale il nervoso e mi sbafo tutti i cupcake che hanno in questo cavolo di albergo.

Devo obbligarmi a stare buona, che ho smesso di divorare cibo come se non mangiassi da anni molto tempo fa."Non puoi strafogarti Europa, almeno in pubblico devi mantenere un certo contegno e bla bla bla..." come diceva ogni santa volta mio nonno. Ma niente mi impediva di farlo in privato.

<<Sei nervosa, stai sbavando sul dolce.>> dice Clara, trattenendo una risata.

Che è grave ci ero arrivata pure io, sono le 18 del pomeriggio e ho ordinato una montagna di cibo. Lo faccio solo quando sono sconvolta o nervosa o entrambe le cose. Alzo gli occhi al cielo e prendo un biscotto al cioccolato.

<<Nah.>> le rispondo, gustandomelo. È buonissimo.

<<Ti sei fatta un calciatore Eu, è roba grossa.>> dice seria, agguantando un biscotto dal vassoio. Quello con le gocce di cioccolato no però! Meno male che ne ho ordinati un bel po'.

<<Non è l'unica cosa grossa, te lo assicuro.>> borbotto, senza vergogna.

Non so che mi prende, neanche dopo una bottiglia di vino mi ritrovo in queste condizioni. Clara sputacchia il biscotto e un pezzetto mi colpisce la fronte. Minchia, abbiamo proprio problemi seri. Tra tutte e due non so chi è peggio.

<<Voglio i dettagli, subito. Anzi, prima di subito.>> sbraita, buttandosi sul divano al mio fianco.

<<Guarda che stai facendo tutto da sola, io non ti dico proprio nulla.>>
Clara spalanca la bocca, una mano sul petto e una sulla fronte, stile telenovela.

<<Non puoi farmi questo, siamo amiche da una vita e vuoi tenerti per te tutto quel ben di dio?>> dice, mezza svenuta sul divano.
Che disagio.

<<Anche se volessi non potrei, ho fatto una promessa Cla, non ne posso fare parola con nessuno.>>

Ingurgito due biscotti in un colpo solo, gli zuccheri sono la salvezza, c'è poco da fare. Clara mi guarda come se mi fosse spuntata una seconda testa, non può credere alle sue orecchie. Spero capisca che un suo consiglio lo vorrei davvero ma non posso, non sono una che infrange le promesse.

<<Mh, capisco. Non mi piace ma lo capisco.>> borbotta, dispiaciuta dello scoop evaporato.

<<Grazie, lo apprezzo.>> le sorrido, mettendo in bocca una quantità esagerata di biscotti. Non sono nervosa, no no.

<<Ma tu gli hai raccontato di...>>

<<No!>>

<<E lui ti ha detto di...>>

<<Della sua situazione lavorativa si, di alcuni rapporti difficili da gestire e...è tutto un bel casino.>> dico, fissando il piatto di biscotti mezzo vuoto.

<<E basta?>> chiede Clara, guardandomi di sottecchi.

<<Si.>> rispondo, aggrottando le sopracciglia. Cosa dovrei sapere?

<<Ah.>>

Questa risposta è illuminante.
Davvero.
Ci faccio 'sta ceppa con un "Ah".

C'è davvero qualcosa che non so e che Paulo non mi ha detto, lo leggo negli occhi della mia amica. Non mi sento però di giudicarlo perché la cosa vale anche per me, entrambi non siamo stati sinceri al 100% con l'altro. Ci conosciamo da poco quindi non è più così grave, o no?

Nel dubbio prendo una manciata di biscotti e me li infilo in bocca. Sono un caso perso, disperato, senza speranza. Mastico con calma anche perché faccio fatica, forse ne ho presi troppi. Questa è la volta buona che mi strozzo sul serio.

<<Ma mi ascolti?>> sbotta Clara, agitando una mano davanti al mio viso.

<<Mhmh.>> bofonchio, mentre lotto con i biscotti.

<<Quindi ci vieni?>> dice, illuminandosi come una stella di Natale.

Non ho la più pallida idea di cosa stia parlando, ma non voglio che inizi l'ennesima tiritera "tu non mi ascolti mai gne gne gne" così annuisco. Magari si tratta solo di una passeggiata o di un aperitivo insieme.

<<Grande! Allora domani mattina andiamo insieme, tanto ho già preso appuntamento.>> dice, con quel suo sorriso da sadica. Oddio, ho la sensazione di averla fatta grossa.

<<Oh, certo.>> rispondo, facendo finta di aver capito tutto, quando non ho capito niente.

Per ingannare il tempo ed evitare di chiedere a Clara a cosa ho acconsentito, prendo la coppetta di gelato all'aloe. Perché bisogna tenersi in forma e mangiare sano. Certo, se non ci fosse una colata di cioccolata fondente sopra, tanto che il verde chiaro si vede a mala pena.

<<Stanno bussando.>>

<<Eh?>> borbotto, con il cucchiaino in bocca.

<<La porta. Stanno bussando.>> ripete Clara, e ora che ci faccio caso ha ragione.

Mi alzo e mi porto la coppetta dietro. Chiunque sia sta rovinando la mia seduta di dolci e depressione, spero almeno per un buon motivo. L'accappatoio struscia a terra e quando apro la porta mi pento di non aver messo qualcosa di decente addosso, ma forse si tratta solo di un overdose di zuccheri.

<<Ciao.>>

Spazio autrice: Vabbe, è un capitolo abbastanza demenziale ma mi ha preso così 😂
Volevo avvisarvi che non sono sicura di poter pubblicare la prossima settimana perché *rulloditamburi* andrò in Ungheria 😌
Detto questo, chi diavolo sarà la persona alla porta di Europa?
Fatemi sapere cosa ne pensate, alla prossima ❤💎

Colpita da una stella 🌌 /// Paulo Dybala (Completa)Where stories live. Discover now