4. Vittoria

19 3 0
                                    

Oh no. Un tema sulla propria persona. Questa non ci voleva. Già i temi in generale non erano il suo forte. E poi lei che ne sapeva di sé stessa? Magari pensava di essere qualcosa che non era! E comunque non sapeva che scrivere.
E se...
No. Non doveva farsi venire idee strane.
Ma potresti. Sarebbe carino e anticonformista!
E invece no che non poteva. Si sarebbe beccata una F proprio all'inizio dell'anno. Bella prima impressione sarebbe stata, eh?
Non ti darà una F. Solo per la creatività di quest'idea ti dovrebbe dare A+!
E... e Vittoria cedette. Anche perché più o meno si atteneva alla traccia. Molto più o meno. Più meno che più. Ma... bisogna sperimentare nella vita, no? Quindi...

Sono Vittoria, ho 14 anni e sì, mi chiamo davvero Vittoria e non Victoria. Mia madre è italiana, è questa la ragione. Riguardo al carattere, ai cambiamenti, e al resto, io sono io. La mia descrizione perfetta: io.
Beh, diciamo che poteva anche prendersi la briga di dire qualcos'altro...
"Io" ha bisogno anche lui di una sua descrizione, però. Sulla personalità non ho molto da dire, in realtà non saprei bene come descriverla, ma ho alcuni tratti distintivi che mi rendono me stessa: ad esempio, mi piace moltissimo la mitologia, adoro leggere, stabilisco un legame fortissimo con le persone con cui mi trovo a mio agio, e non sono brava a prendere decisioni. Non penso di essere cambiata in questo periodo, magari sì, ma proprio di poco.
Mh. Forse andava bene. Consegnò e contemplò la classe al lavoro. Pochi avevano finito. C'era una ragazza bionda dall'aria intelligente che aveva consegnato prima di tutti.
Sembra simpatica. La voglio conoscere, si disse.
Si guardò intorno in cerca di altra gente interessante. La sua ricerca diede buoni frutti. Trovò un ragazzo eccentrico con gli occhi diversi, anche se tutti e due intorno al grigio, incorniciati da un paio di occhiali che ricordavano quelli di Johnny Depp. Il tutto sovrastato da un ciuffo disordinato di capelli viola. Passare inosservato è proprio il suo forte... pensò. Tutto sommato aveva l'aria simpatica, però. Un po' da pazzo, ma simpatica. Anche lui da conoscere.
Il resto della giornata fu noioso, un'interminabile tortura. Stava per mettersi a saltellare come una malata mentale al suono dell'ultima campanella. Finalmente a casa! Ci si sarebbe abituata dopo un po', alla scuola. Del resto, succedeva tutti gli anni!

The gifted freaks clubWhere stories live. Discover now