Capitolo 41 - Buona vita

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Gli occhi di Paulo si sgranano così tanto che ho quasi paura che gli cadano dal viso come due palline da ping pong. È stupito, forse per l'intraprendenza dell'amico, ma non per quanto è successo. Si tira indietro di scatto, lasciandomi un po' di spazio.

<<Sono un coglione!>> sbotta, con le mani nei capelli corti.

<<Ah, su questo hai perfettamente ragione. Niente da dire.>> aggiungo io, ironica. Mi becco un occhiataccia ma alzo le spalle, gli sta bene.

<<Berna ha frainteso tutto, avrei dovuto dirgli che siamo davvero amici e non quel genere di amici.>> dice, rammaricato. Ma così facendo peggiora solo la situazione.

Non siamo quel genere di amici, i suddetti amici con benefici. No, noi ci siamo solo baciati più di una volta, mi ha solo salvato e siamo solo scampati ad una tragedia ma non siamo nulla. Di certo non siamo fidanzati o roba del genere, ma probabilmente non siamo nemmeno amici.

<<Ma questo non spiega la fuga, bastava solo avvertirlo e scommetto che l'hai pure fatto. Federico è una persona riservata e gentile, immagino che si sia scusato almeno mille volte, quindi perché sei uscita di casa come una furia?>> domanda, ragionando. Posso quasi vedere il criceto nel suo cervello accelerare i giri sulla ruota.

<<Aspetta un attimo...tu stavi andando via da Torino, non è così?>> chiede, nero in volto.

Uh, allora il criceto nella sua bella testolina qualche volta è pure perspicace!
Che sorpresa disarmante.
Incrocio le braccia al petto e accenno un sorriso cattivo, da vera iena.

<<Si, ho trovato la mia borsa e la mia intenzione era quella di prendere il primo aereo disponibile, non lo nego.>> rispondo, limpida.

Se possibile Paulo si arrabbia ancora di più. Stringe le mani a pugno ed impreca. Ma che gli frega? Mi ha scaricata al suo amico come un pacco scomodo, senza nemmeno parlarmi, anzi si è allontanato con quella al seguito. Quindi che gli importa?

<<Ti costerebbe un occhio della testa, ti avevo già detto che saremmo andati insieme. Perché stai scappando da me?>> insiste, sempre più perspicace. 

<<Le mie finanze non sono un tuo problema, e nemmeno io. Non ci hai pensato due volte a lasciarmi con Bernardeschi, senza neanche avvertirmi, quindi vedi di finirla con questa facciata da bravo ragazzo premuroso perché non ti si addice.>> ringhio, ad un passo dal suo viso.

Se c'è una cosa che odio è la falsità, quella non la digerisco proprio. Paulo è un enigma, è volubile, lunatico e difficile da capire ma a tutto c'è un limite.

<<Stai scherzando vero? Non lo stai dicendo sul serio.>> esclama, ferito. Posso scorgere il dolore nei suoi occhi e ora si che sono ancora più confusa.

Senza dire nient'altro Paulo fa ripartire l'ascensore, le porte si aprono e ci troviamo davanti il viso di Bernardeschi. Guarda prima l'amico, aggrotta le sopracciglia, e poi si sofferma su di me. Vorrei urlargli di smetterla, scrollare Paulo per le braccia e pretendere di capire cosa vuole e cosa si aspetta esattamente da me. Perché non lo capisco.

<<Stavo per chiamare i pompieri, state bene?>> domanda, preoccupato.

<<Tutto ok. Fammi un favore Berna, chiameresti un taxi per Europa? Io sono stanco, ho bisogno di una doccia.>> dice Paulo, freddo come un iceberg.

Lo guardo entrare in casa e mi costringo a non seguirlo, a non fargli capire quanto mi sta facendo male. L'amico sembra più confuso di me, non replica e si limita ad annuire. Bene, se vuole che finisca così non passerò per una che lo accetta passivamente. Voglio ferirlo come lui sta facendo con me.

Colpita da una stella 🌌 /// Paulo Dybala (Completa)Where stories live. Discover now