Gli occhi di Paulo si sgranano così tanto che ho quasi paura che gli cadano dal viso come due palline da ping pong. È stupito, forse per l'intraprendenza dell'amico, ma non per quanto è successo. Si tira indietro di scatto, lasciandomi un po' di spazio.
<<Sono un coglione!>> sbotta, con le mani nei capelli corti.
<<Ah, su questo hai perfettamente ragione. Niente da dire.>> aggiungo io, ironica. Mi becco un occhiataccia ma alzo le spalle, gli sta bene.
<<Berna ha frainteso tutto, avrei dovuto dirgli che siamo davvero amici e non quel genere di amici.>> dice, rammaricato. Ma così facendo peggiora solo la situazione.
Non siamo quel genere di amici, i suddetti amici con benefici. No, noi ci siamo solo baciati più di una volta, mi ha solo salvato e siamo solo scampati ad una tragedia ma non siamo nulla. Di certo non siamo fidanzati o roba del genere, ma probabilmente non siamo nemmeno amici.
<<Ma questo non spiega la fuga, bastava solo avvertirlo e scommetto che l'hai pure fatto. Federico è una persona riservata e gentile, immagino che si sia scusato almeno mille volte, quindi perché sei uscita di casa come una furia?>> domanda, ragionando. Posso quasi vedere il criceto nel suo cervello accelerare i giri sulla ruota.
<<Aspetta un attimo...tu stavi andando via da Torino, non è così?>> chiede, nero in volto.
Uh, allora il criceto nella sua bella testolina qualche volta è pure perspicace!
Che sorpresa disarmante.
Incrocio le braccia al petto e accenno un sorriso cattivo, da vera iena.<<Si, ho trovato la mia borsa e la mia intenzione era quella di prendere il primo aereo disponibile, non lo nego.>> rispondo, limpida.
Se possibile Paulo si arrabbia ancora di più. Stringe le mani a pugno ed impreca. Ma che gli frega? Mi ha scaricata al suo amico come un pacco scomodo, senza nemmeno parlarmi, anzi si è allontanato con quella al seguito. Quindi che gli importa?
<<Ti costerebbe un occhio della testa, ti avevo già detto che saremmo andati insieme. Perché stai scappando da me?>> insiste, sempre più perspicace.
<<Le mie finanze non sono un tuo problema, e nemmeno io. Non ci hai pensato due volte a lasciarmi con Bernardeschi, senza neanche avvertirmi, quindi vedi di finirla con questa facciata da bravo ragazzo premuroso perché non ti si addice.>> ringhio, ad un passo dal suo viso.
Se c'è una cosa che odio è la falsità, quella non la digerisco proprio. Paulo è un enigma, è volubile, lunatico e difficile da capire ma a tutto c'è un limite.
<<Stai scherzando vero? Non lo stai dicendo sul serio.>> esclama, ferito. Posso scorgere il dolore nei suoi occhi e ora si che sono ancora più confusa.
Senza dire nient'altro Paulo fa ripartire l'ascensore, le porte si aprono e ci troviamo davanti il viso di Bernardeschi. Guarda prima l'amico, aggrotta le sopracciglia, e poi si sofferma su di me. Vorrei urlargli di smetterla, scrollare Paulo per le braccia e pretendere di capire cosa vuole e cosa si aspetta esattamente da me. Perché non lo capisco.
<<Stavo per chiamare i pompieri, state bene?>> domanda, preoccupato.
<<Tutto ok. Fammi un favore Berna, chiameresti un taxi per Europa? Io sono stanco, ho bisogno di una doccia.>> dice Paulo, freddo come un iceberg.
Lo guardo entrare in casa e mi costringo a non seguirlo, a non fargli capire quanto mi sta facendo male. L'amico sembra più confuso di me, non replica e si limita ad annuire. Bene, se vuole che finisca così non passerò per una che lo accetta passivamente. Voglio ferirlo come lui sta facendo con me.
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Colpita da una stella 🌌 /// Paulo Dybala (Completa)
FanfictionEuropa è una ragazza come le altre, solo più sfigata. Dopo il tradimento del suo ragazzo, partirà per una vacanza da sogno in un isola tropicale, dove dovrebbe rilassarsi, schiarirsi le idee, dimenticare e divertirsi. Ma ovviamente nulla va mai seco...
Capitolo 41 - Buona vita
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