Ce La Dobbiamo Fare

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"Ho l'impressione di non piacere a tua sorella" disse Lily controllando l'ultima aula del settimo piano.

James rise.
"Ma sei sicura? Ad Emily piacciono tutti, poi è impossibile non amarti" si avvicinò alla ragazza e le diede un dolce bacio sulla bocca.

"Non so James ho questa impressione" si grattò il collo "ogni volta che la vedo, mi guarda come se avessi mangiato l'ultimo pezzo di torta al cioccolato"

"Fortuna Maior" disse James rivolto alla Signora Grassa, che li fece entrare nella Sala Comune di Grifondoro "Secondo me ti sbagli, ma se sei così sicura domani gli parlerò"

"Voglio parlargli anche io, dopotutto riguarda anche me, no?" Lily rise, e James non poté fare a meno di sorridere.

È tutto così perfetto, pensò il moro osservando la rossa che sorrideva felice.

"Ho qualcosa sul viso James?" chiese lei notando che il ragazzo non smetteva di fissarla.

"No, sei perfetta" disse facendola arrossire "e poi voglio imprimere nella mia mente l'ultima immagine di una Lily diciassettenne"

La Evans sbuffò: odiava il giorno del suo compleanno. Tutti venivano a farle gli auguri, e ciò comportava troppo contatto fisico con delle persone che non conosceva nemmeno, poi odiava essere al centro dell'attenzione.

"Buonanotte Lily" James si avvicinò al suo viso e le cinse la vita.
Pensò di fare una qualche battuta provocante sui brividi o sulla pelle d'oca che provocava su Lily ogni volta che la toccava, ma lasciò perdere perché non voleva rovinare il momento.

Lily si aggrappò al suo collo accarezzandogli i capelli, chiuse gli occhi e si avvicinò alle sue labbra, facendole scontrare in un bacio passionale.

" 'Notte James" sussurrò salendo le scale che conducevano al dormitorio femminile di Grifondoro.

****

"Tanti auguri a te,
Tanti auguri a teee..."

Emily si svegliò a causa del trambusto che proveniva dalla Sala Comune, e, quando si fu preparata uscì dalla stanza per poi scendere le scale.

"Devo fare gli auguri alla mia fidanzata" esclamò James correndo dietro a Sirius, che aveva sulle spalle a mo' di sacco di patate la povera Evans.

Emily parve confusa in un primo momento, o forse, sconcertata, ma poi assunse un espressione triste.
Sorrise malinconica memorizzando quel momento felice. Con la guerra che incombeva, non si sapeva quanto tempo restava per fare le cose che sognavano fin da piccoli: incontrare l'amore della propria vita, sposarsi, avere dei figli, raccontargli di Hogwarts...
Ma per loro era diverso, per quelli del settimo anno. Per loro, nel giro di qualche mese, sarebbe finita la scuola, e con quella il tempo dei sogni e delle speranze.

Nel frattempo Sirius aveva messo a terra Lily, che aveva assunto un colorito verdastro, e lasciò i due fidanzatini alle solite smancerie.

"Auguri Evans" esclamò Emily sorridendole raggiante.

"Grazie Emily" le rispose felice "Scendi con noi?"

La ragazza si voltò verso la scalinata del dormitorio femminile incerta su cosa fare.

Forse dovrei aspettarle, pensò, o perlomeno svegliarle.

Alla fine optò per la scelta più comoda, e scese con i ragazzi del settimo anno, che la invitarono a prendere posto vicino a loro.

"Come ci si sente Lily, ad essere la prima diciottenne?" chiese Remus porgendole del succo di zucca.

"Normale, non c'è tanta differenza" ammise alzando le spalle.

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