Choose Me

Vecchie Amicizie

17 novembre 1975

La lealtà non è sicuramente una dote che appartiene a tutti. La lealtà è qualcosa con cui si nasce, e si cresce; non si compra, non si diventa leali dal nulla, ma si può diventare fedeli. La fedeltà e la lealtà possono sembrare due parole simili, sì, ma così simili che sono così tanto diverse.
I miei genitori mi hanno sempre insegnato ad essere leale, ad appartenere a qualcosa di piú grande di noi, di tutti noi. Un potere superiore che ci comanda come fossimo dei semplici burattini, per poi farci compiere le mosse a noi insegnate. Alcune persone pensano sia la vita, altre la guerra, ma questi sono semplici punti di vista.

-Non puoi pensarla così Luke!- affermó Lizzie

-Non capisci, è uno stupido gioco, come se fosse un duello, sei solo troppo te per capire!- ribadì Liston ormai spazientito sbattendo il pugno sulla gazzetta del profeta

Era ormai abitudine che i due si scannassero ogni mattina, da quando Luke aveva incominciato a frequentare compagnie come Malfoy e la sua banda di Mangiamorte, trovandosi in disaccordo con le tre ragazze di Grifondoro.

"IL GIOCO DELLA MORTE SI È DIFFUSO:
Il famoso quanto terrificante gioco nato nella metà del 1800 si è ridiffuso. In quest'ultimo periodo si sono verificati casi di questa tortura nell'Irlanda del Nord.
Il gioco ovviamente capeggiato da Tu-sai-chi non sembra avere limiti, coinvolgendo da bambini a maghi purosangue o mezzosangue che non lo appoggiano,destinati a morte certa.
Il GIOCO della MORTE, o il GIOCO del SUICIDIO, si è riverificato sotto forma di duello non lasciando scampo a nessuno.
Il Ministro ha dichiarato vigilanza costante."

Questo era quello che recitava la Gazzetta del Profeta il martedì mattina sconvolgendo gli alunni di Hogwarts chiamati in causa perché considerati traditori del loro sangue o mezzosangue.

-Troppo "me" davvero!? E cosa sarei scusa, una delle tante amichette che i tuoi amici torturano?- disse Lizzie alzandosi da tavola urlando

-Questo non promette niente di buono- sussurrò Jesse all'orecchio della vicina ormai stufa della solita litigata mattutina

Luke si alzò dal tavolo per rispondere a sua volta, ma la sua faccia non trasmetteva niente di buono, ma solo disgusto.

Molti degli alunni non si erano accorti della situazione e continuavano a parlare disinteressati delle loro cose facendo finta di niente.

-Sei solo una stupida Mezzosangue. Non meriti di stare qui, nemmeno di respirare, dovresti morire. E tutti quelli come te con te!- sibiló Lucas

E lì calò il silenzio.

Tutti si aspettavano che qualcuno iniziasse a ridere e dire "Ci siete cascati tutti!" ma non era stato così, tutto il contrario.

Anche i professori erano molto scossi. Silente si stava alzando, così come la professoressa McGrannit.
Molti erano immobilizzati sulle panche, come James o Sirius o tanti altri, Lily Evans stava trattenendo il fiato e Marlene McKinnon si era messa una mano davanti alla bocca.

Lizzie era scappata senza reagire, ed anche Emily era scioccata.

SCIAF

Il viso di Lucas si era girato di 90 gradi, colpito dalla piccola mano di Jesse

-Mi fai schifo- disse

La ragazza si girò per dare fine a quel teatrino e andarsene ma purtroppo venne richiamata.

-A casa non ti hanno insegnato il rispetto?- la sbeffeggiò Lestrange

-Ah no aspetta, tu non ce li hai i genitori- ghignò Piton

-Io vi consiglierei di insultare quelli al vostro livello, fareste più bella figura- dichiarò la Potter

-Ooh, hai sbagliato persona scricciolo- concluse Malfoy scrocchiandosi le dita delle mani

Silente si era alzato dalla sedia, percorrendo con grande calma la navata della sala, osservando gli studenti da sotto gli occhiali a mezzaluna che coprivano gli occhi di ghiaccio.

-Vi diamo dieci secondi per scappare- dichiarò il più alto tra i tre

Le due ragazze si guardarono negli occhi, riuscendo a scorgervi le stesse emozioni: lealtà nei confronti dell'amica e coraggio.

-Dieci...- incominciò

-Nove... -

-Otto... -

-Sette... -

-Sei...-

-Cinque...-

-CORRI- urlò Jessica

Era ormai da una decina di minuti che le due ragazze stavano correndo in quell'immenso castello.

-Basta, li abbiamo seminati- disse Jesse col fiatone fermandosi -Non ci credo che Luke la pensi in questo modo- confessó

La verità però, era dura per tutti.

La fedeltà è una cosa che qualcuno da', ma non riceve. Come per esempio i Mangiamorte: sono fedeli ma non leali. Costretti o no, donano la loro parola e lealtà ad un essere spregevole chiamato Lord Voldemort.
Una piccola differenza tra due semplici termini che può cambiare tutto.

-Jesse la verità è difficile da accettare, e lui ha deciso che parti prendere, è la guerra. Sì, sarà difficile da accettare, e no, non lo faremo mai, ma andrà così- la incoraggiò tenendole la mano in segno di conforto.

A quel discorso non ci credevano, sentirsi dire quelle cose dalle persone che consideravi la parte più importante della tua vita, è difficile da accettare, forse impossibile.

Jesse stava per rispondere, ma venne riscossa da dei rumori di passi veloci.

Erano dietro di loro...

-Bene, bene, bene eccoci qui- disse Severus Piton con un ghigno stampato in faccia

Tra quei ragazzi c'erano dei visi familiari, fin troppo familiari.

-Reg... Will... Rod... - sussurrò la bionda

Anche Jessica sembrò accorgersene, e divenne ancora più tesa.

Lentamente prese la bacchetta da dentro il mantello cercando di non farsi vedere.

-Sta ferma- la minacciò Lestrange ma non lo volle ascoltare

-STUPEFICIUM- gridò, e da lì incominció la battaglia

Era stanca, le sue forze la stavano abbandonando.
La battaglia sembrava non volesse finire.

Emily e Jessica stavano combattendo con tutti, ma loro erano in netta maggioranza.

-SECTUMSEMPRA!- gridò Piton verso di Emily

Serrò gli occhi di scatto, ma l'incantesimo non la colpì.

Guardò in basso, e vide Jesse in una pozza di sangue che si contorceva.

-Bastardi- ringhiò

-CRUCIO- gridò Regulus cogliendola alla sprovvista

Era come se mille coltelli le si inficcassero nel corpo, era atroce.

Incominciò ad urlare, ma nessuno apparte quei ragazzi parve sentirla

Da lì in poi il buio.

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Hy guys!

Finalmente sono tornata con il quarto capitolo.

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