Prima Parte: Un Nuovo Arrivo

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Era notte fonda, Emily ne era certa, probabilmente erano le quattro di mattina, quando lei uscì dalla sua camera perchè non riusciva più a prendere sonno per colpa del suo solito incubo, o meglio ricordo. Era passata ormai qualche settimana da quando la ragazza, nei suoi sogni ripercorreva un pomeriggio in particolare di due anni fa.

Ricordava alla perfezione quel giorno di metà marzo del suo terzo anno ad Hogwarts, quando James aveva capito che lei stava facendo amicizia con le persone "sbagliate", come le chiamava lui, e lei non aveva perso l'occasione ricordandogli che non erano affari suoi, fin quando non era intervenuto Regulus Black.
-Siamo solo conoscenti- aveva detto il giovane Black in difesa dell'amica.
Ottenendo come risposta un -Non mi interessa più niente di te, fin quando tu avrai a che fare con queste fecce- da parte di James alla sorella. Inutile dire che il giorno dopo James abbia avuto dei lividi in faccia e che Regulus Black e William Nott, abbiano avuto le mani fasciate e ottenuto una grossa punizione.

Ed ora la giovane Potter si ritrovava al quinto anno,con un fratello che non la considerava e degli amici poco consigliabili.
-Ah... i maschi!- sospirò la ragazza, mentre scendeva le scale di Villa Potter cadendo rovinosamente a terra.
-Aaahhh- imprecò sottovoce, avendo sbattuto contro lo spigolo di un antico mobile. Ed ora il suo piede era rosso, un rosso tendente al viola, e questo non prometteva niente di buono, si immaginava già la ramanzina di sua madre riguardante le ciabatte, e lei tutte le mattine le rispondeva che era estate e che i suoi piedi sudavano!

Dopo alcuni minuti arrivò in cucina, accese la luce cercando di fare meno rumore possibile, prese un bicchiere d'acqua e si sedette su una sedia nel salone.

Toc...

Ad Emily andò di traverso l'acqua, e, quando dopo un paio di minuti si riprese, aspettò ancora seduta sulla sedia, sperando che nessuno avesse bussato alla porta di casa.

Toc...

La ragazza si alzò lentamente dalla sedia, e con passi decisamente lenti si diresse alla porta guardando attraverso l'occhiello. Non avrebbe potuto credere ai suoi occhi... era Sirius Black. Aprii lentamente la porta, e rimase sorpresa. Sirius aveva i capelli neri lunghi fino alle spalle i tratti del viso ben definiti, e dei fantastici occhi grigi. Aveva un petto e delle braccia muscolose grazie al Quidditch, e grazie al suo fisico atletico tutte le ragazze gli correvano dietro. Anche Emily aveva avuto una cotta non proprio passeggera per il giovane Black, però era risaputo che Sirius Black era un puttaniere, e quindi aveva lasciato perdere. Ora invece, aveva i capelli attaccati alle spalle per colpa della pioggia, numerosi graffi e tagli su tutto il viso e delle profonde occhiaie sotto gli occhi. Con se aveva il baule, cosa che le fece immaginare cosa gli fosse successo.
-Posso entrare?- chiese lui con voce roca, dovuta probabilmente al pianto, ed Emily fece un passo indietro per farlo passare.
Il ragazzo si diresse nel salotto e si sedette sul divano, cosa che fece la ragazza, non prima però di essere andata in bagno, e aver preso un asciugamano e il kit di pronto-soccorso della madre che le era stato consegnato al San Mungo; avvolse l'asciugamano sulle spalle del ragazzo, e, sedendosi di fronte a lui prese a tamponargli le ferite sul volto.
-Io...- incominciò lui.
-Non devi darmi spiegazioni, non ce n'è bisogno- lo interruppe lei con un sorriso incoraggiante.
-Io devo farlo- replicò lui.
Emily scosse la testa.
-Nessuno ti obbliga, almeno non qui- rispose lei mettendogli dei cerotti nei graffi più piccoli, per poi prendere ago e filo per ricucirgli il taglio più profondo.
Strinse gli occhi e le labbra, non gli faceva male, non moltissimo almeno, ma sentiva nella pancia dei brividi che nessuno gli aveva mai fatto provare, ma non poteva, non poteva provare qualcosa per la sorella del suo migliore amico, era scientificamente provato!
-Va tutto bene?- lo risveglio lei dai suoi pensieri.
-Sì va tutto bene, apparte il fatto di essere stato diseredato dalla mia famiglia, è tutto ok- rispose lui con un'alzata di spalle.
-Avevo capito che non ti interessasse niente di loro- affermò lei girandosi verso il ragazzo per guardarlo meglio.
-Infatti è così, ma è pur sempre la mia famiglia, anche se non mi hanno mai voluto era la mia famiglia, fino a qualche ora fa- rispose semplicemente.
Emily lo studiò a lungo, per capire meglio che cosa fosse successo, non glielo avrebbe mai chiesto, anche se lui voleva dirglielo, non era la persona più indicata ad ascoltarlo.
-Coma mai sveglia a quest'ora?- chiese lui cambiando argomento.
-Non riuscivo a dormire. Tutto qua- rispose.
Sirius sbadigliò.
-Hai sonno?- chiese lei.
-Un pò- rispose lui
-Vieni andiamo di sopra-
Insieme salirono le scale e portarono il baule, poi la giovane Potter condusse il ragazzo nella stanza che di solito usava Black quando passava da loro qualche settimana prima dell'inizio della scuola.
-Allora buonanotte, e grazie di tutto- disse il giovane Black ad Emily con un sorriso riconosciente.
-Buonanotte, e se hai bisogno di qualcosa io sarò in quella camera là- disse la ragazza indicandogli la camera dove c'era un cartello con su scritto "Emily Potter".
Così dicendo i due ragazzi andarono nelle proprie camere quando il sole aveva iniziato a sorgere.

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