twenty one

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era maggio. josh e tyler stavano passeggiando per il centro di columbus mano nella mano. quei mesi passati insieme erano trascorsi velocemente per tyler e lentamente per josh.
tyler aveva passato gli ultimi giorni giocando a basket e così i due si potevano vedere raramente. due giorni prima tyler aveva ricevuto la telefonata che aveva sempre sperato di avere. ora doveva dare la notizia a josh. l'argomento che aveva rimandato per mesi e mesi alla fine doveva essere affrontato.
«sai...», cominciò tyler. si portò la mano dietro la nuca. «mi hanno offerto una borsa di studio.»
josh si fermò e per un po' non disse nulla. «be'... è fantastico! non sei felice? non lo sembri. tutto okay, piccolo?»
tyler rimase interdetto. josh non voleva più partire? andarsene da qui, da lui?
ripresero a camminare in silenzio. tyler non sapeva che cosa rispondere. perché josh non gli diceva la verità? che cosa stava succedendo?
«ehi, mi vuoi dire che succede, per favore? parliamone.», josh insisteva in un modo che all'altro ragazzo non piaceva per niente. «ty! so che...», si interruppe. «so che ancora non ne abbiamo parlato chiaramente, ma...»

«è questo il punto: non ne abbiamo parlato affatto! cosa ci succederà dopo il diploma? tu cosa vuoi fare, josh?»

«voglio stare con te!», esclamò l'altro. spazientito, tirò fuori il pacchetto delle sigarette e se ne prese una. prima di accenderla disse: «almeno finché non te ne vai».

tyler accostò il suo volto a quello del ragazzo tinto. pose la fronte sulla sua ed entrambi chiusero gli occhi.
«te ne andrai anche tu.», mormorò tyler con la voce rauca. quelle parole a voce alta facevano male, più di quanto i due ragazzi volessero ammettere. ora entrambi erano a conoscenza della verità, ognuno di loro aveva deciso la propria strada.
tyler accarezzò la guancia di josh dolcemente.

«non è giusto.», borbottò joshua. non aveva ancora acceso la sua sigaretta. non voleva separarsi da tyler. voleva davvero stare con lui. desiderò non voler più scappare dall'ohio. desiderò che tyler non andasse al college. desiderò rimanere lì con lui per sempre.
«quando parti?», chiese tyler a josh. aveva le dita fra i suoi capelli che ora erano blu, quasi celesti.

«non lo so.», rispose josh. «potrei partire quando mi va, in realtà.»

«tra due settimane ci diplomiamo. io a settembre vado al college. possiamo trascorrere le vacanze insieme.», tyler guardava la libreria della sua stanza davanti a lui. «potremmo andare al mare, da soli... sarebbe romantico»

«perché cerchi ancora di aggiustare la situazione?», domandò josh aggressivamente. si alzò dal letto e fissò tyler con rabbia.

«che cosa dovrei fare? lasciarti andare chissà dove senza averti avuto abbastanza?»
ecco la lite che avevano posticipato due ore prima per strada.
alla fine se ne va pure lui

tyler non sentiva quella voce dalla prima volta che lui e josh erano stati insieme.
«perché non puoi semplicemente venire con  me?!», urlò josh.

«cosa?», tyler era scioccato. «hai idea di quanto sia egoista questa domanda? mi stai chiedendo di buttare una laurea gratis? senza quella borsa di studio i miei non si possono permettere di mandarmi al college!»

«che cosa vuoi che faccia, allora?», josh aprì le braccia, in attesa di una risposta.

«sei tu quello che mi lascia qui!», rispose tyler alla fine. «ho bisogno di te per stare bene.»

«tyler», josh aveva abbassato il tono della voce e aveva preso le mani del ragazzo fra le sue. gli sarebbero mancate. «sai che non posso rimanere qui, proprio come tu non puoi venire con me.»

«non è giusto.»

non lo era. affatto.

«ti amo tanto.», i due si baciarono prima con rabbia e desiderio, poi con lentezza. josh tolse la maglietta a tyler e poi gli slacciò i pantaloni. tyler tirava leggermente i capelli di josh e gli baciò il collo fino a formare dei segni rossi lungo la sua clavicola sporgente. poi gli tolse la maglietta e la buttò per terra vicino alla porta.
«dobbiamo fare piano, mia sorella è a casa.», ammonì  tyler mentre baciava il suo ragazzo. poi lo spinse sul letto e si mise a cavalcioni sopra di lui.
quando tyler iniziò a massaggiare josh lui gemette e chiuse gli occhi.
due ore dopo josh e tyler erano sul letto di tyler nudi sotto un lenzuolo. erano abbracciati e si accarezzavano distrattamente i loro corpi coperti da un leggero strato di sudore. ognuno di loro guardava in un punto indeterminato della stanza.

sorry not sorry || joshlerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora