Keeper (italian translation)

Chapter 19

Mi sveglio a causa del rumore della pioggia, che batte contro la mia finestra, seguito anche dal forte boato del tuono.

Il cielo è incredibilmente scuro, le nuvole lo rendono grigio e cupo, quando solitamente era luminoso e soleggiato a quest'ora del mattino. Odio i giorno come questo.

Non solo perchè mi rende sempre di cattivo umore, oh no, ma anche perchè mi costringe ad andare a scuola sotto questo cielo cupo. I miei genitori non possono accompagnarmi perchè sono troppo occupati a prepararsi, come piace dire a me, una tazza di caffè o leggere il giornale.

Decido di mettere una felpa rosa ed un paio di skinny jeans scuri; la mia mente non vuole sentire ragioni, ma questi indumenti in ogni caso mi tengono caldo e sono abbastanza confortevoli. Tiro i capelli in su con una coda di cavallo e butto su un pò di trucco.

Scendo al piano inferiore e afferro due barrette di muesli e un sacchetto di patatine per il pranzo. Mia madre prepara del caffè mentre mio padre è impegnato a preparare un uovo ai fornelli.

Faccio un piccolo sorriso a mia madre, ma non trovo il coraggio di guardare mio padre. Li saluto velocemente con un semplice "Ciao" e mi affretto ad uscire dalla porta principale, ma non prima di afferrare un vecchio ombrello nero dall'armadio. Comincia a piovere e trovo difficile camminare sul marciapiede, e l'aria fredda di Settembre mi fa rabbrividire. Abbasso lo sguardo sui miei piedi e noto di avere una scarpa slacciata. Istintivamente mi chino per riallacciarla. Quando finisco, con la coda dell'occhio, vedo una macchina nera accostare vicino a me. Mi volto e mi acciglio, quando vedo chi è al volante. Il sorriso di Harry si espande sulle sue labbra e abbassa il finestrino, "Ho pensato che avessi bisogno di un passaggio." Senza rispondergli, apro lo sportello dal lato passeggero e mi accomodo, richiudendo l'ombrello prima di chiedere lo sportello. Trovo strano pensare al fatto che sia passato a prendermi, ma allo stesso tempo lo trovo davvero dolce.

"Grazie." sussurro, guardandolo. indossa una giacca di pelle apparentemente nuova, il colletto perfettamente piegato. I suoi capelli sembrano più soffici del solito, e li considero quasi - adorabili.

"Nessun problema." ammicca, prima di riportare l'attenzione sulla strada, cominciando a guidare. Percorriamo la strada, fino ad arrivare vicino scuola nel giro di cinque minuti. Parcheggiamo in un luogo all'aperto.

Dopo aver girato la chiave d'accensione, entrambi ci affrettiamo ad uscire dalla vettura. Armeggio con l'ombrello per farlo aprire. Quando ho fatto, alzo l'oggetto sopra le nostre teste, ma Harry lo prende tra le sue mani, "Faccio io." sorride. "Grazie." rido.

Una volta che passiamo per le porte anteriori della scuola ancora praticamente vuota, noto le mie due amiche sedute sulla panca di legno in un angolo. "Ehi, vado a parlare con Layla ed Anna per un pò, okay?" chiedo voltandomi verso Harry. Mi fa un mezzo sorriso, "Si certamente. Proverò a cercare Mikey." "Ciao." dico mentre velocemente vado incontro alle mie amiche, i loro occhi immediatamente incrociano i miei. Anna è la prima a prendere parola, "Harley, ti prego dimmi che non avete-" "Non è successo niente tra me ed Harry." taglio corto, piuttosto duramente. I suoi occhi si chiudono in due fessure, "Perché penso che tu mi stia mentendo?" Prendo un respiro profondo, "Ti giuro che non è successo niente."

"Allora, dove è andato Harry?" chiede Layla, fortunatamente cambiando discorso. "A parlare coi suoi amici." faccio spallucce. Sento Layla ridere, "Ha degli amici?" Chiudo gli occhi a fessura, "Sì!?" "Solo che non mi sembra uno che possa avere degli amici." scrolla le spalle. "E' davvero molto carino, se provassi a parlarli te ne accorgeresti." rispondo. "Beh forse vorrei se non ti terrebbe lontana da noi." sputa Layla.

Anna rimane in silenzio per tutto il tempo, le sue domande con ogni probabilità trovano delle risposte anche senza bisogno di aprire bocca ed emettere qualche sillaba. "Sto andando a cercare Harry."sospiro, girando sui miei tacchi. Nessuno delle due mi saluta.