Chapter 3

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Annuisco, focalizzando la mia attenzione verso la rete, mentre la squadra dell'altro lato, è concentrata a prendere posizione. Siamo cinque contro sei, ed è una cosa che trovo un po ingiusta. Siamo contro quelli avvantaggiati. "Sai come servire?" chiede Harry. "Un po, sì. Lo so, ma non sono la migliore." rido. "Non pensare troppo, basta che dai il tuo colpo migliore." mi rassicura. "Vuoi servire per primo? Voglio dire, tu sai quello che si deve fare." rido, tenendo la palla per Harry. "Harley la figa, vedo com'è." mi prende in giro, e duramente, lancio la palla sul suo petto. L'afferra con facilità, ed io alzo gli occhi. "Woah piccola, guarda che rabbia." ammicca, deridendomi, "Basta chiamarmi piccola." gemo, tanto da far sorridere Harry. "No. Ti dona." ride, costringendomi a roteare gli occhi un'altra volta.

Ad un tratto, gli occhi di Harry si soffermano alla base del mio collo. Agrottò entrambe le sopracciglia. So cosa pensa, ma spero che non dica nulla. Purtroppo il mio desiderio, non si avvera. "Perchè nascondi la tua collana?

Tutte le parole che mi giravano per la testa, sono scomparse, e con le mani raggiungo la catena attorno al collo. Continuo a tenere il ciondolo comunque nascosto sotto la camicia. "Io non," balbetto. Harry agrotta le sopracciglia e so che ha tutte le intenzioni di continuare la questione. "Non voglio perderla durante il gioco, tutto qui." sorrido, inghiottendo il nodo in gola. "Il ciondolo, posso vederlo?" chiede, ponendo la palla sotto il suo braccio sinistro. "No." rispondo semplicemente. "Ti dispiace se do un'occhiata, ma perchè?" fa spallucce. Stavo per pensare ad un'altra bugia da dirgli, finchè Mikey ci chiama, "Il gioco sta iniziando!"

Sorrido oltre a Harry, scrollando le spalle, e vedo la sua mascella serrarsi. Di proposito, lo spingo dal fianco, per fargli perdere la presa sulla palla. "Merda." impreca Harry, correndo per raggiungere la palla appena caduta, e adesso in fuga. "Mi spiace." l'ho richiamato, mordendomi la guancia interna per non ridere. Mi incendia, una volta tornato con la palla, e io decido di farlo arrabbiare ulteriormente con un sorriso. Harry emette un respiro profondo prima di impostare il suo servizio. Salta perfettamente sopra la rete, onestamente più di quanto avrei fatto io. Harry mi manda un ghigno arrogante a io roteo gli occhi.

L'altra squadra reagisce velocemente, mandando la palla oltre, con facilità. "Mia." chiamo, correndo un po più vicino, così da essere sotto la palla. Chiudo gli occhi, posizionando adeguatamente le mani, in attesa di un contatto che non arriva. Riapro gli occhi, per vedere -piuttosto irritata- Harry. Le sue labbra sono chiuse in un'illegibile linea sottile. Stava per parlare, ma interrompe le parole prima che fuoriescano dalla sua bocca. Prima di parlare, fa un respiro profondo, "Lasciami gestire tutto quello che arriva da questa parte, va bene?" la sua voce è profonda, ma sono sicura che sta richiamando in se tutta la volontà, cercando di trattenersi per non offendermi.

Decido di lasciare perdere, il che sarebbe stato meglio, così mi limito ad annuire, e anche lui annuisce, di rimando, lasciando che la palla, lanciata alla squadra avversaria, passi sopra la mia testa. Non ho mai capito perchè i ragazzi si comportano così, per i piccoli giochi senza senso. Credo sia solamente per la sensazione di vincere e di essere i migliori. L'altra squadra si prepara a servire, "1-0." dice, prima di spedirla oltre la rete. Tommy rimanda la palla oltre la rete, così l'altra squadra la colpisce. Viene lanciata verso me, guardo Harry che, volentieri, respinge. "Ce l'ho." chiamo, posizionando le mani in aria. Harry comincia a correre verso me, "No, Harley ho detto-" ma prima che finisca la frase, il suo corpo si scontra con il mio, cadendo entrambi a terra, mettendo ulteriormente in vantaggio la squadra avversaria. "Merda Harley." ringhia Harry, rimettendosi velocemente in piedi. "Scusa." esclamo, rimettendomi in piedi e spolverando i miei pantaloncini.

"Cosa ti avevo detto? Ti avevo detto di stare fuori dai piedi!" si avvicina a me, fremendo di rabbia. Con forza, getta la palla oltre la rete, colpendo uno dei giocatori allo stomaco. "Non puoi dirmi quello che devo fare, Harry." scatto. Invece di gridare, si lascia fuggire una risata profonda, "Guardami, piccola."

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Buona sera, ragazzi. :3 ecco qui il terzo capitolo. So che è corto, ma ripeto: NON è colpa mia. :3 Votate e commentate. Al prossimo capitolo. :3 baci baci. :*

Keeper (italian translation)Where stories live. Discover now