In the noon: il maggiordomo, ultimi scontri

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Il pranzo alla villa Kohler fu saziante e veloce.

Murmur mantenne la sua forma demoniaca e Emil la sua forma elfica, dato che non c'erano domestici e solo Einar.

Tutto così calmo, troppo calmo.

Sebastian si guardò intorno come ad attendere qualcosa, che solo lui sapeva.

"Signori il pranzo è servito" Einar poggiò le pietanze sul tavolo facendo i piatti. Prima di uscire avvisò il proprio padrone della sua successiva assenza dal casato.

"È veloce" mormorò Astrid sorpresa, "Gli ho donato metà dei miei poteri. Da li è meta umano" informò Murmur mangiando del brodo.

Murmur riservava dei dolci sguardi a Emil e Astrid, che gli sorrideva sempre.

Astrid fissava seria i genitori assalita da mille dubbi. Non riusciva a sapere se avrebbe perdonato il padre per aver fatto soffrire lei, Emil e Christelle per quegli anni. Si Murmur probabilmente era quello che aveva sofferto maggiormente, sapendo che i suoi cari non l'avrebbero perdonato.

Decisa la ragazza s'alzo di scatto dalla sedia, sbattendo le mani sul tavolo rivolse l'attenzione dei presenti verso lei, urlando la domanda tanto riflessa dopo un respiro profondo. "Papà come fai a perdonarlo?".

Murmur sbarrò gli occhi, abbassando immediatamente il capo. Emil l'aveva perdonato immediatamente quando gli aveva rivelato i suoi veri intenti, ma non si voleva chiedere il come l'avesse perdonato subito, senza rimpianti o rabbia.

"Perché mi fido di lui e... Non riuscirei non perdonarlo. Potrebbe aver ucciso la miglior persona che conosco ma lo perdonerei sempre. Io e lui non riusciremo a non perdonarci.". "Amor" Emil lo vide stringendogli la mano e baciandola, "Non chiamarmi in quel modo davanti alle nostre figle" "Si".

"Ora se abbiamo finito le smancerie penserei a un piano per sbarazzarci della persona dietro tutto questo" affermò Ciel, avendo dovuto assistere al dolce momento di una famiglia ritrovata dopo mille periferie.

"Non è Beatrice?" "Se mi permettete Conte, vi informo che dietro tutto c'è una terza persona". Sebastian prese parola iniziando ad esporre i frutti delle proprie ricerche.

Quando si era recato alla villa Køhler non aveva ricavato solo informazioni da Naira. Addentrandosi nei meandri dei corridoi dell'abitacolo era riuscito a origliando Beatrice e Einar discutere, scoprendo così la realtà schiacciante.

Era Einar stesso era lo stratega che stava facendo muovere le proprie pedine lungo la scacchiera. Voleva spingere verso la corruzione Emil, tramite Murmur.

Avrebbe costretto quest'ultimo ad usare la magia oscura così che essa avrebbe corrotto elfo della luce che, ormai fuori seno, avrebbe iniziato a distruggere tutto quello che avrebbe incontrato per la sua strada: case, conoscenti e famiglia.

Facendo in codesto modo non si sarebbe dovuto sporcare le mani per realizzare il suo intento: creare una nuova terra popolata sola da esseri soprannaturali, gli umani sarebbero diventati succubi di essi, costretti a obbedirgli senza contestazioni.

Murmur digrignò i denti iracondo. Non poteva fidarsi nemmeno del suo maggiordomo... Non c'era da sorprendersi, Einar era un umano con in mano un potere più grande di lui, probabilmente non era psicologicamente pronto per averlo.

Ciel s'alzo ringraziando il Duca Køhler per la gentile accoglienza e per il pranzo, dirigendosi poi verso il portone per salire nella carrozza e mettere fine a tutta quella storia. L'ultimo tassello del puzzle stava per essere messo.

Astrid restò con Emil e Murmur riflettendo sulla punizione che Einar, una volta tornato, avrebbe dovuto subire.

I componenti della Nobiltà della Neve che avevano sorvegliato l'incontro entrarono nella sala, su ordine di Astrid, rimanendo pietrificati dalla gioia alla vista del vecchio componente.

Black Butler: Book of MemoryWhere stories live. Discover now