At night and at midnight: il maggiordomo, primi indizi

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"Gli omicidi fino ad ora ammontano a sei signorino" comunicò il maggiordomo al proprio padroncino, porgendogli le varie schede dei deceduti. "Dobbiamo ricordare che ora non avremo l'aiuto, inutile, di Undertaker" "Quello shinigami ci ha recato già molto fastidio, spero solo che" il piccolo conte, prima di continuare la frase, fece una pausa per bere il proprio te, "Non centri con questo caso". Ciel iniziò a spogliare i fascicoli esaminandoli:
la prima vittima era una donna: Sarah Davies di soli diciotto anni morta pugnalata; la seconda vittima Daniel Walker di trenta anni, morto anche lui pugnalato; la terza vittima era Mr. Hall Jordan di quaranta anni, morto trafitto con un'arma da tagluo più grande di un pugnale, si presume una spada. E così via, tutte le vittime sono morte o trafitte dal pugnale o dalla presunta spada.
"Sebastian sai di più delle vittime?" "Tutte le informazioni a mia disposizione delle vittime sono riportate nei fascicoli. Nome, cognome, anni, occupazione, collegamenti".
L'attenzione del piccolo conte fu catturata da un minimo particolare, che riportavano due delle vittime, "Quindi due di loro hanno lavorato per la magione degli Williams. Sono proprietari dell'azienda dolciaria della Linton, la concorrente, in questo campo. della Funtom. Portami dell'informazioni sui Williams, la loro azienda e la loro servitù" "Yes, my lord" disse il maggiordomo inchinandosi per poi uscire, lasciando Ciel da solo.
Il bambino s'avvicino al finestrone, dietro la propria poltrona, sospirando subito appena noto Finnian e Snake che tentavano di risolvere il disastro del giardiniere.

Sebastian arrivato davanti alla magione Williams l'esamino con cura, da cima a fondo, dalle stalle ai giardini.
La villa era calma non percepiva nessuna presenza non umana sospetta, affianco ad essa si trovavano le scuderie e il frutteto della famiglia; nulla che poteva destare sospetti.

"Posso aiutarla?" Beatrice, sempre con un flebile sorriso fra le labbra, s'avvicino all'uomo, che intuiva fosse un maggiordomo da come era vestito, "Oh, si. Stavo per entrare quando sono rimasto incantato dalla maestosità della villa. Senza perdermi in inutili chiacchiere, volevo portare un invito da parte del mio padroncino: il conte Phantomhive. Invita tutta la famiglia Williams a un ballo la prossima settimana" improvviso Sebastia, credibile e magistrale come sempre.
Abel accennò un sorriso, risedendosi sulla poltrona e poggiando il viso sulle mani, "Il conte Phantomhive?? Interessante, conferma l'invito. C'è altro??" chiese secco l'uomo alla domestica, "Si..il maggiordomo è un demone, l'ho percepito; ma non so se lui ha scoperto me, Artoù e Bartukas" riferì la donna seria, "Sapete già il trattamento riservatosi" "Ma signore questo non è un umano come gli altri, è un demone una creatura quasi come noi, se il colpo non avrà successo potremmo rischiare" "In effetti hai ragione... Va bene attenderemo, ora va".
Congedata, la domestica uscì senza proferire altre parole.

"UN BALLO?!!" sbottò Ciel, sbattendo il pugno sulla scrivania ed alzandosi di colpo dalla poltrona, "Signorino sarebbe un ottimo diversivo per studiare meglio i Williams. Mentre esaminavo la villa all'inteeni non ho percepito e notato presenze sospetto, ma all'esterni si. Il giovane maggiordomo, il piccolo giardiniere e la domestica hanno un odore non umano, ma ahime non sono riuscito a identificare quali esseri sono. Inoltre nel mentre discorrevo con la domestica, i fiori delle aiuole vicino a lei hanno iniziato ad appassirsi". "Queste informazioni sono importanti, e forse, potrebbero essermi utili in qualche modo" mormorò Ciel.
Non avendo nessun'altra scelta Ciel cominciò a dettare i nomi degli invitati Sebastian.

"Bene" Sebastian uscì dallo studio del proprio signorino. dirigendosi verso la cucina per pensare al pranzo, dopotutto se avrebbe lasciato fare a Bald la cucina sarebbe esplosa o peggio, incenerita, come da routine.
Caccio un'occhiata al giardino notando che Finnian ,per una volta, non aveva distrutto le fiorenti culture della magione, "Almeno quello" commentò prima di scendere le scale ed entrare in cucina.

"Lasciatemi in pace non ho fatto nulla di male!" "Mi spiace, ma sapete più di quanto dovreste" "Non dirò a nessuno di voi A NESSUNO!" "Mi spiace". Il pover uomo fu trapassato da una spada, dritto al cuore, non ebbe via di scampo.
Due figure, dai lunghi capelli neri, tentuti da una coda, ed occhi neri, si stavano allontanando piano piano dal corpo inerme dell'uomo, tornando alla loro forma umana, assicurandosi di non farsi vedere da nessuno.

"Torniamo alla villa fratellone?" il maggiore stava per rispondere al minore, quando fu interrotto da un rumore di motore. Ronald Konx.
"Oh ecco i due giovani assassini che stanno mettendo a soqquadro Londra" "Chi sei?!" "Io sono Ronald Knox. Tranquilli non sono qui per voi e non voglio perdermi in chiacchiere" il ragazzo con la motosega fece un balzo dal balcone, in cui era, arrivando sopra il corpo dell'uomo, iniziando a decidere l'anima della persona. vedendone il cinerecord e giudicandola. "Allora..l'avete ucciso solo per quello? Certo che voi elfi delle tenebre siete strani" "Non deve importarti chi siamo!" urlò Bartukas (Jonathan) irritato gli si scagliò addosso. tentando di trafiggerlo con la propria spada: Excalibur.

Roland schivò velocemente tutti i tentati attacchi, riuscendo a bloccare a terra l'avversario facilmente. "Fratellone!" Artoù corse in soccorso al fratello e colpi Roland, che colto alla sprovvista incasso il colpo.
I suoi occhiali gli volarono dal volto. cadendo a poco distante da lui. "Dannazione non ci vedo" disse continuando a tastare a terra.
"Andiamocene fratellone" Artoù prese in spalla Bartukas sparendo fra i tetti di Londra.

"Eccoli" trovati Ronald si rimise gli occhiali traviandosi davanti, non i due giovani ragazzi, ma bensì Sebastian e Ciel. "Sappiamo che tu e Grell avete pensato alle anime dei recenti malcapitati" iniziò a riferire con tono secco e freddo il corvino, premendo il piede sulla schiena dello shinigami, che ritorno con il viso a un centimetro dal pavimento, "E sappiamo che due di loro hanno lavorato per i Williams, mentre gli altri sembra che avessero dei collegamenti con essi. Ci potresti dire cosa avevano scoperto per morire?? Per favore?" fini chiedendo Sebastian, aumentando la pressione del piede e tirando anche il braccio di Ronald. "Non, non posso dirlo" mugolò lo shinigami, sapendo che non poteva rispondere a tale domanda. "Se la mettiamo così, Sebastian" solo guardando lo sguardo del proprio padroncino Sebastian intuì il da farsi: alzò Ronald per il colletto scaraventandolo su un muretto lì vicino, con passo felpato raggiunse lo shinigami prendendolo per il braccio e riscaraventandolo a terra, sussurrandogli alla fine qualcosa all'orecchio. "Riformulo la domanda, ti conviene rispondere subito" Sebastian si schiarì la voce di nuovo, "Cosa hanno scoperto le vittime?!" "Sei sordo? Non te lo può dire" si udì una voce familiare, già sentita in precedenza, alzando lo sguardo si notò una figura sopra a una casa: William T. Spears.

L'uomo scese dal palazzo atterrando davanti a Sebastian dividendolo da Ronald, "Noi shinigami non possiamo riferire a nessuno informazioni della vita delle persone, quindi vi chiedo d'andarvene, prima che perdi la pazienza" riferì con tono autorevole e del tutto calmo Williams, tirandosi su gli occhiali.
"Penso che insistere con voi non serva a nulla, Sebastian andiamocene" "Si".
Il piccolo conte digrigno i denti, per la fallita operazione, sparendo fra i bui vicoli di Londra seguito dal proprio fido maggiordomo.
Pensava che almeno gli shinigami l'avessero aiutato, lo sapeva che doveva chiedere aiuto a quell'odioso shinigami rosso cremisi, estorcere delle informazioni a lui era più facile, rispetto ad estorcerle ai suoi colleghi.

Black Butler: Book of MemoryWhere stories live. Discover now