In the afternoon: il maggiordomo, una fine lontana

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I giorni passavano e la fine del caso pareva sempre più lontana al giovane Conte, anche se avevano fatto piccoli progressi non avevano ancora intenzione di agire direttamente.
Einar, avrebbe approfittato della lentezza del nemico per agire, facendo un regalo al proprio padrone, un regalo che non avrebbe dimenticato facilmente.
Ciel quella mattina di inizio Dicembre si svegliò di buon umore. Era riuscito a convincere il Duca norvegese a venire a pranzo da lui, e siccome doveva avvicinarsi a lui all'insaputa dei suoi adorati Williams, aveva scelto un giorno in cui i tre erano fuori dai piedi.
Sebastian dopo averlo vestito gli fece fare la sua ora quotidiana di latino e economia, correndo poi a preparare il te pre-pranzo.
Il Conte si sedette sulla poltrona dello studio mentre aspettava l'ospite, immaginava che Bertram sarebbe venuto con il proprio maggiordomo, era curioso di sapere se anche lui fosse una creatura soprannaturale come Beatrice, Peter o Fabian.
"Padroncino avete bisogno di qualcosa?" la voce calda e timida di Peter irruppe nella stanza, riportando Ciel alla realtà, "No Peter, anzi... Si. Vai in città e compra una composizione floreale che richiami l'inverno" ordinò Ciel, "Fiori... Ci saranno?" "Vedrai lì". Il piccolo si inchino congedandosi e correndo alla volta del fioraio della città.
Ciel non avrebbe mai pensato che un caso poteva tirare per le lunghe, era iniziato a inizio Ottobre ed era già metà Novembre, un mese e mezzo passato a sgobbare per un caso che sembrava irrisolvibile.
Sebastian fece capolino nella sala, facendo tornare Ciel alla realtà.
"Fa che il pranzo di oggi sia impeccabile Sebastian" "Farò del mio meglio padroncino" "Me lo auguro" fini sorseggiando il suo te, accompagnato da degli scones.
Il diabolico demone lascio la stanza, correndo a preparare il pranzo come ordinato dal proprio padrone.
"La Nobiltà della Neve è molto collaborativa" pensò per l'ennesima volta da alta voce Ciel, alzandosi ed uscendo dalla stanza.
Le tre Knights e Agnese si erano concesse un giorno di "ferie" dal lavoro. Stavano girando spensierate per la grande Oslo, ammirando le vetrine abbellite con richiami natalizi. Si stava avvicinando quel periodo particolare dell'anno, che di solito Gaia, Cloe e Sofia passavano con i loro ragazzi a Londra. Quest'anno purtroppo avevano paura che l'avrebbero passato li, in Norvegia, ma non era detto che i loro tre cavalieri, Shawn, Aitor e Nathan, non l'avrebbero raggiunte. Certo il lavoro come sicarie della Nobiltà della Neve, insieme a quello del bar, gli fruttava molti soldi, la cui metà era utilizzata per il bar, quindi non potevano lamentarsi.

Agnese invece quel Natale l'avrebbe passato come tutti gli anni precedenti: insieme alla famiglia Steilsson, che invitava gli amici più cari a loro.
Nella loro passeggiata le quattro incontrarono il Duca Køhler, accompagnato dall'appiccicosa Giselle, che sembrava essere incollata al braccio del ragazzo, la domestica di lei, Beatrice, e il proprio maggiordomo Vash.
"Sorelle Knights che buon vento vi porta qui?" Gaia e Cloe lasciarono la parola Sofia, più temperata delle minori riusciva a tenere testa a Bertram, "Il Natale Duca, quest'anno lo festeggeremo qui ad Oslo" "Si? Anch'io questo Natale avrò ospiti... Eh Giselle?" la rossa, chiamata in causa, annui con stampato un sorriso a trentadue denti, sballottando Bertram un po' di là e un po' di qua.
"Con voi per caso, c'è anche Christel?" chiese ghignando leggermente il biondo, "Mi spiace ma la signorino Steilsson non è uscita, non si è sentita questa notte" "Oh che ha?" "Raffreddore, niente di preoccupante" precisò Gaia, irritata dalla finzione che Giselle stava sputando.
"Mi spiace Duca dobbiamo lasciarla... Arrivederci" Agnese chiuse l'incontro bruscamente, andandosene con l'amiche lontano dal moccioso che non sopportavano.
"Oggi dovrà dividersi dai suoi amati William" rise Gaia ironizzando sulla frase detta, "Per voi ci riuscirà a non starci per pochi minuti?" chiese Agnese appoggiando l'atmosfera scherzosa creata da Gaia, "No" "Ha ragione Cloe non ci riuscirà... Sembra quasi indipendente da loro" osservò Sofia seria, "Naturale... Loro l'hanno portato una quantità enorme di creature soprannaturali, che, secondo le nostre indagini, lui colleziona. Non notate che è felice come una pasqua che qualcuno le prenda al suo posto".
Le parole che Agnese proferì rattristi tutte. Non potevano reggere al pensiero di quelle povere creature ridotte a trofei, solo per il puro sadico divertimento del Duca.
"Speriamo di concedere la liberata a tutte loro il più presto possibile" mormorò Sofia.
Astrid e Aki cercavano di far il più possibile compagnia a Christel, che era veramente malta, quindi le domestiche avevano tentato di limitare i contatti con lei, arrendendosi quando davanti a loro fecero capolino le due ragazze.
A fare compagnia alle tre c'era anche Fanny, che raccontava alle tre cosa ricordava della sua prigionia. Anche se i ricordi erano nitidi e non precisi, la pelle gli si accapponava lo stesso, non pensavano che il Duca possedeva un Hobby così insano e non di buon gusto.

A Chistel, Aki e Astrid, non essendo membri della Nobiltà della Neve, non gli era stato detto del piccolo passatempo del Duca.

"È pazzo" "Fuori di testa Aki" disse Astrid sedendosi al bordo del letto della sorella, poggiandole una mano sulla fronte per sentire se avesse la febbre, "Non pensavo fosse così ingenuo però", "Vero Chris, ancora non è arrivato che come amici ha delle creature soprannaturali" rise Aki seduta sul divanetto.
Fanny si poggio sulla spalla di Astrid, "Se non fosse per i suoi amici Williams, avrebbe meno pezzi nella sua collezione" "Ovvio, da solo non sa nemmeno mettere un panciotto" precisò Christel.

"Che atmosfera vivace" Sebastian interruppe la chiacchierata delle quattro ragazze, entrando nella stanza passando dalla finestra.

Appena Astrid riconobbe la voce del maggiordomo, l'invito ad accomodarsi senza si senza ma, intuiva che se c'era lui sicuramente aveva qualcosa da riferire.

In effetti era così, ma per metà.

"Il Signorino voleva invitare la signorina Christel a cena, ma vedo che non si sente oggi, quindi l'invito è riservato alla signorina Astrid" "Mio padre è a conoscenza di ciò?" chiese Astrid prima di dare conferma, "Certo" "Allora verrò, a che ora?" "Sei e mezza. Ora tolgo il disturbo".

Sebastian stava per andarsene, uscendo da dove era entrato, Aki lo fermò.

"Perché proprio le Steilsson?" "Siete quelle che affascinano di più il Duca Køhler, che stasera sarà ospite dal signorino" "Se è così... Christel giù dal letto". L'ordine della maggiore fu eseguito immediatamente dalla minore, "Non stavate male?" "Po darsi maggiordomo, ma sa le lezioni di latino stancano" rispose con prudenza la bionda, facendosi una coda.

A Sebastian sfuggì un innocuo rodilio, poi uscì, andando a riferire al Conte che non solo l'ospite aveva accettato l'invito, ma anche la sorella di ella.

"Io andrò da Syel insieme a Fanny ed Allison. Li cercheremo di capire cosa vogliono gli Williams, e perchè si sono recati qui" riferì Aki, "Fate bene, recarsi nella magione di Bertram non sarebbe saggio, dato che lì dentro ci sono degli esseri superiori a noi" comunicò Astrid sedendosi sulla poltrona all'angolo.

"Superiori a un licantropo, una mezz'elfa e a una mezza fantasma, wow" commentò Christel, venendo corretta da Fanny che aggiunse "E ad una fata". Ormai la piccolina si era integrata meravigliosamente nel caotico gruppo, mancava che conoscesse il Conte Steilsson e la Nobiltà della Neve e poteva dire di aver stretto conoscenza con i pezzi forti di Oslo.

Christel sapeva che doveva riferire la presenza della fata al padre, ma l'avrebbe fatto quando anche Fanny era pronta. Conosceva la timidezza della piccola, e non era stato facile farla interagire con Astrid, Syel ed Aki, ma c'era riuscita.

Black Butler: Book of MemoryWhere stories live. Discover now