21. American Idiot

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ho pensato, come faccio a far preoccupare ulteriormente la gente che legge e farle cagare ancora più addosso?

Semplice, metto il punto di vista di Luke così che nessuno sappia cosa stia pensando Michael.

soooos quanto cazzo sono stronza
——


Luke's pov

"Cosa pensavi che fossimo?"

Non sapevo cosa dire. Era come se Michael avesse preso il mio cuore, lo avesse stritolato, lo avesse masticato e poi ci avesse giocato a calcio.
Era la prima volta che avevo una cotta così grande.
E lui ha rovinato tutto con delle semplici parole.

Il suo sguardo era rilassato, era irritato dal mio comportamento, ma non sembrava per niente preoccupato sul da farsi.

Qualcuno ha presente quella sensazione in cui guardi negli occhi di una persona e sembra che non provi niente per te, nemmeno un semplice affetto, mentre i tuoi gridano qualsiasi tipo di parola dolce? Ecco, mi sentivo così. Come se mi fossi immaginato tutto.

"Ma... tu mi hai baciato.." mormorai. Le mie emozioni erano altalenanti in quel momento.

Le lacrime stavano per uscire dai miei occhi, il mio labbro tremava.
Volevo tirargli schiaffi fino a farlo svenire.
Eppure io avevo ancora voglia di baciarlo.
Io.

"Si, volevo baciarti e ti ho baciato." Disse lui. Davvero sembrava che non capisse la gravità delle cose che stavano uscendo dalla sua bocca, almeno per me.

"Quindi lo hai fatto solo perché ti andava?" Domandai, mentre il labbro mi tremava.

"Si, mi andava di baciarti..." mormorò, avvicinandosi a me. Io indietreggiai, ferito dalle sue parole.

È fatto così lui? Illude le persone e poi spezza il cuore.

In quel momento il mio era nello stesso stato della copertina di American Idiot.
E faceva male. Molto male.

"No, non ti avvicinare!" Esclamai, offeso. "Cosa vorresti fare? Baciarmi approfittandoti del fatto che sai che ho una cotta per te e poi dire che sono il tuo amico del cuore? Io ho provato qualcosa, pensavo di piacerti davvero! Invece sei solo un coglione ventiduenne che ha scoperto troppo tardi di essere gay e vuole fare nuove esperienze come un fottuto dodicenne" gli rinfacciai, tagliente.

Lui si bloccò per un momento, pensieroso e con una faccia confusa. Si mise a ridere.

Cazzo ridi?

Coglione.

"È questo ciò che pensi di me?" Domandò, alzando il sopracciglio. Assolutamente no, io penso che lui sia bellissimo, simpatico, perfetto, Daddy, ma questo non glielo avrei mai detto in quell'occasione. "Ciò che hai capito che ti ho baciato per sperimentare qualcosa di nuovo?" Mi domandò, ripetendo le mie parole.

Io annuii, mentre una piccola lacrima scendeva sulle mie guance, seguita da altre subito dopo.

Lui sorrise, con una faccia quasi intenerita, confondendomi ed esasperandomi ancora di più.

Anche il suo viso cominciava a bagnarsi , le sue però non erano lacrime.

Avete il diritto di pensare male per ciò che ho appena detto.

Il cielo era incredibilmente grigio, le nuvole sembravano quasi nere e l'aria fresca spingeva le gocce di pioggia verso sinistra. Era abbastanza gestibile , era solo qualche goccia.

Michael si avvicinò a me, ci provai a indietreggiare, per qualche istante. Ma quando la sua mano si appoggiò di nuovo sul mio fianco, i ricordi di ciò che stava accadendo qualche minuto prima nella mia camera, mi fermai.

La sua mano destra si appoggiò sulla mia guancia, mentre il suo pollice asciugava le mie lacrime.
Perché non poteva essere sempre così?

"Luke.. se pensi di non piacermi, sei davvero un coglione.. Mi piaci da morire, Luke, ho detto a tuo padre che sono tuo amico perché non abbiamo mai parlato di stare insieme e non voglio affettare le cose. Se un giorno staremo insieme voglia che sia qualcosa di fatto per bene, non solo un bacio. E per quanto riguarda quello. Certo, mi andava di baciarti, ma non è stato solo quello a spingermi a farlo." Sussurrò a fior di labbra l'ultima parte del suo discorso, dopodiché appoggiò finalmente le sue labbra sulle mie, facendomi vacillare per un momento e finalmente il mio cuore si sentiva di nuovo libero di respirare.

"Sei un fottuto coglione." Gli ricordai, allontanandomi leggermente ma tenendo le mie mani ferme sempre ancorate al suo collo. Lui sorrise sghembo, facendomi mormorare un sincero "Ma un pompino te lo farei comunque volentieri."

text back ; muke clemmingsWhere stories live. Discover now