19. Pinguin and breadstick

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Andrew era piacevolmente colpito dalla visita del figlio. Sapeva perfettamente che ci fossero secondi fini, perché aveva sentito Liz qualche giorno prima e lei gli disse che non era stato obbligato. Che ci era andato di sua spontanea volontà. Ma l'uomo infondo sapeva che Luke non sarebbe mai andato senza un obbligo da parte della madre. Però era comunque felice. Anche se per il biondo non era lo stesso, a causa del passato tormentato della famiglia, per Andrew, Luke e i suoi fratelli erano tutto ciò che aveva. O meglio, tutto ciò che gli era rimasto.

Jack e Ben avevano lasciato tempo prima Darwin, per andare a vivere nelle vicinanze del padre. Erano l'unica cosa positiva che Luke trovava a New Castle. Avevano un buon rapporto e loro lo facevano divertire, senza fargli pensare troppo alla situazione con Andrew. Si chiedevano tutti, in famiglia, quanto ancora sarebbe durato l'apparente-perenne rifiuto di Luke nei confronti del padre.

Questo faceva soffrire molto l'uomo, ma sapeva di meritarselo, perciò rimaneva in silenzio, di fronte alle provocazioni del figlio.

Luke e i suoi fratelli si trovavano a casa Hemmings, in quel momento. Erano nella stanza di Luke e quest'ultimo non vedeva semplicemente l'ora che Michael arrivasse per stare con lui e cercare di conoscerlo il più possibile. Sapeva che sarebbe stato un disastro, come al solito. Cercava di essere simpatico e a volte evitava anche le sue battutine sporche, ma era difficile con Michael evitarle.

"Allora Breadstick" Ridacchiò Ben, afferrando il peluche di pinguino posizionato sul cuscino di Luke. Il ragazzino aveva un rapporto di amore e odio verso quel piccolo pupazzo. Amore perché lo aveva sempre avuto e in fondo ci teneva, odio perché gli ricordava il periodo in cui viveva a New Castle e ogni volta che i genitori litigavano correva in camera sua e tutto ciò che aveva per distrarsi era quello stupido giocattolo.

Luke alzò gli occhi al cielo per il nomignolo.

"Per quale ragione sei venuto a New Castle di tua spontanea volontà?" Domandò Ben. Jack bloccò il telefono e si posizionò affianco al fratello più piccolo fra i tre, interessato.

"Ragazzi?" Domandò.

Luke arrossì. Non parlava mai di quelle cose con loro, eppure con gli altri, ne parlava fin troppo. "Fatevi gli affari vostri. E poi potrei anche essere venuto a trovarvi,no?"

Sapeva di aver mentito nella maniera peggiore e sapeva che gli avrebbero riservato un lunghissimo interrogatorio.

—-

Ben e Jack, sapendo che Luke avrebbe portato a casa un ragazzo, erano riusciti a portarsi via Andrew, così che il minore avesse casa libera. Ovviamente Luke non aveva accennato al fatto che il ragazzo che gli interessava tanto fosse un ventiduenne di Sydney. Ma questo non glielo avevano chiesto, perciò non si sentì così tanto in colpa.

Era alla stazione in quel momento e il treno di Michael arrivava in lontananza. Quest'ultimo, non sapeva come sentirsi. Si era pentito di aver detto a Luke della sua cotta,aveva paura che questo avrebbe cambiato troppo le cose fra di loro. Il fatto che avesse appurato il suo interesse nei suoi confronti non voleva assolutamente dire che volesse qualcosa di più di ciò che avevano.

Ma cosa avevano, esattamente? Potevano definirsi amici?

Qualsiasi cosa fossero, comunque, Michael pensava che gli sarebbe sicuramente bastato quello. Non aveva intenzione di finire nei guai con la legge, anche se sarebbe bastata la testimonianza del biondo per far capire a tutti che non è un pedofilo o qualcosa del genere.

La prima cosa che Michael vide appena sceso dal treno furono gli occhi blu di Luke e il suo grandissimo sorriso. Aveva una canottiera dei Blink-182, strappata palesemente da lui, degli skinny jeans e le sue braccia erano ricoperte di bracciali neri. Era comico il fatto che si vestissero quasi completamente uguali. Ma era comunque una cosa che a entrambi piaceva. Forse era l'unica cosa che avevano in comune, con la passione per la musica. O almeno, per quanto si erano conosciuti fino a quel momento.

text back ; muke clemmingsWhere stories live. Discover now