19. Pinguin and breadstick

Start from the beginning
                                    

Luke abbracciò Michael quando lo vide. Non sapeva esattamente cosa fare e si sentiva abbastanza in imbarazzo. Non per il fatto che sapesse dell'interesse del tinto nei suoi confronti, ma perché era troppo concentrato a pensare alle sensazioni che rivederlo gli aveva portato.

"Ehy" lo salutò il più piccolo. Michael sentì quanto fosse teso e odiò quello stato.

"Ehy.." mormorò il più grande, staccandosi per primo dall'abbraccio. Luke si tese ancora di più e Michael se ne accorse.

Luke era più perché tra le braccia di Michael non voleva sentirsi così bene. Questo il più grande non lo sapeva e non lo avrebbe mai intuito .

"Che cosa vuoi fare questa volta?" Domandò Luke, che cominciò a camminare per primo verso l'uscita dalla stazione. Voleva muoversi, per togliersi da dosso quel ridicolo imbarazzo.

"Non lo so, hai videogiochi anche qui?" Domandò il più grande. Sapeva di essere infantile, ma non aveva paura di essere se stesso con Luke, perché lui aveva già espresso in tutti i modi il suo interesse per lui. E poi, entrare anche in quella del più piccolo, avrebbe voluto dire conoscere altri dettagli su di lui.

"Si!" Esclamò felice il biondo. Michael lo trovò adorabile.

"Beh,allora andiamo,no?" Sorrise, facendo venire le farfalle nello stomaco a Luke, che si era girato proprio in quel momento.

Annuí e Michael seguì Luke verso casa. "Preferisci stare qui o Darwin?" Domandò davvero interessato.

"Odio stare qui, preferisco stare a Darwin con mia madre. Però qua ci sono i miei fratelli. Di solito vengo con Calum, questa volta non è venuto." Rispose. Non aggiunse il fatto che Calum volesse semplicemente che loro due facessero sesso.

"E perché odi questo posto?" Domandò Michael, facendo sbuffare Luke. "Perché mio padre è odioso e poi è brutta questa città."

Michael si guardò intorno. Non trovò niente di differente da qualsiasi altra città, perciò dedusse dalla prima osservazione del ragazzo che non avesse un bel rapporto con il padre. Si chiese perché, ma non lo domandò direttamente a lui. Non voleva essere così invasivo.

"Che tipo di musica ascolti? Una volta ti ho fatto questa domanda, ma non mi hai risposto." Ridacchiò Luke, Michael sorrise. Amava quando rideva.

"Lo stesso genere che ascolti tu." Rispose, facendo incuriosire il biondo.

"Come fai a sapere che genere di musica ascolto io?" Domandò.

"Dai poster che avevi in camera tua ." Rispose Michael. Luke era felice che si ricordasse com'era fatta camera sua e che sapesse già qualcosa in più di lui. Poi però si ricordò in che condizioni fosse la sua stanza a New Castle e sperò che non si guardasse intorno anche lì.

C'era solo il suo pupazzo-pinguino e foto di pinguini attaccati al suo armadio bianco. Aveva una piccola ossessione da piccolo.

"Siamo arrivati." Dichiarò prendendo le chiavi dalla sua tasca e aprendo il cancello.

Michael guardò la casa, era più grande di quella in cui era stato a Darwin. Aveva anche un giardino, ma dentro sembrava completamente anonima. Era del tutto diversa dall'abitazione che visitò qualche giorno prima.

"Ti piace? La casa, intendo?" Domandò Luke. Michael annuì. "E devi ancora vedere la camera.." sussurrò con un piccolo ghigno al lato della bocca. Michael alzò gli occhi al cielo.

Era incredibilmente la prima battuta sporca che faceva quel giorno.

"Stupido." Lo rimproverò il più grande, facendolo ridacchiare. Michael spostò l'attenzione dalla casa alle fossette e quasi non rischiò di cadere dalle scale. Lo avrebbe ucciso un giorno.

"Scherzavo, comunque. La mia camera qui fa schifo." Mormorò Luke entrando e tenendo la porta aperta al tinto.

Quest'ultimo ridacchiò, guardandosi intorno. "Pinguini, eh?" Lo prese in giro.

Luke gli fece il dito medio. "Vaffanculo, eh?" Ironizzò.

"Il linguaggio, Lucas. Parla ancora un'altra volta così e ti sequestro il pinguino." Scherzò Michael. Luke lo spintonò indispettito, facendolo ridere ancora di più.

Il più grande si avvicinò all'armadio ricoperto di fotografie di pinguino e assottigliò lo sguardo di fronte a una lettera. "Buon compleanno, breadstick" Lesse in tono interrogativo. Subito dopo rise ancora più forte, facendo sbuffare Luke.

"Fanculo, tinto ossigenato, diventerai pelato e io riderò quel giorno." Disse il biondo, dispettoso.

"Zitto, breadstick, ti ricordo che potrei fare una foto a questa stanza e ricattarti per il resto della tua vita."

"Uuh, é un modo per dirmi che vuoi far parte del resto della mia vita?" Mormorò malizioso Luke. Michael lo guardò stupito. Era incredibile come il biondino sapesse ribaltare i ruoli.

"Stai zitto, Luke."

"Zittiscimi tu."

Michael guardò Luke che si stava divertendo un mondo a dire quelle frasi con un palese doppio senso. Però, ci pensò davvero, in quel momento a zittirlo come avrebbe voluto . O come avrebbero voluto entrambi.
In quel momento, Michael tornò a pensare a come sarebbe stato baciare le labbra di Luke.

Mentre il più piccolo sorrideva, prese il piercing fra i denti, facendo letteralmente impazzire il cervello del più grande, che si chiese come fosse possibile avere così tanto potere su di lui.
Osservò ogni piccolo dettaglio di quel sorriso e ogni piccolo dettaglio di quelle labbra.

"Perché mi guardi così? Sei più inquietante di quanto io non sia mai stato nella mia vita." Luke lo distrasse, ma fu questione di pochi secondi.

"Devi provare a fare una cosa." Mormorò Michael.

Sapeva che si sarebbe pentito di aver fatto tutto di fretta, ma non gli importava in quel momento. Voleva assaggiare le labbra di Luke e mettere finalmente pace alle voci nella sua testa che si chiedevano che sapore avessero. Perciò, con due falcate, raggiunse Luke e appoggiando prepotentemente le mani sui suoi fianchi, lo avvicinò a sé. Appoggiò le labbra sulle sue e giurò, di non aver mai provato sensazione migliore.

Le farfalle che prima Luke aveva nello stomaco diventarono un vero e proprio parco naturale, la sua pancia sembrava stare impazzendo.

Il suo cuore stava battendo così forte che gli sembrava che stesse per uscire dal petto, abbastanza da poter raggiungere quello di Michael.

Quest'ultimo invece, non si sarebbe mai aspettato quelle sensazioni. Le labbra del più piccolo sapevano di cioccolato, motivo in più per afferrare il suo labbro inferiore e succhiarlo, facendo tremare il più piccolo.

In quel momento non stavano pensando a tutto ciò che sarebbe successo dopo, in quel momento, capirono che le cose non sarebbero mai tornare come prima.

In quel momento, iniziò la vera storia di Michael e Luke.















-e minchia direi che dopo 19 capitoli ve lo dovevo.

mi sono stata sul cazzo da sola quando ho scritto "in quel momento iniziò la vera storia" TIPO COSA SIAMO AL CAPITOLO 19 MA MI SVEGLIO O NO

amatemi.

Lo state già facendo

Come tutti

Sos

Me ne vado

BELLA RAGA

text back ; muke clemmingsWhere stories live. Discover now