Happy Birthday[Vio x Shadow]

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Per i Four Swords il compleanno era un'occasione abbastanza strana. Visto che tutti loro erano una parte della stessa persona compivano gli anni lo stesso giorno dell'anno, quindi si ritrovavano quasi a comprare più regali che a riceverne.

Tre regali... in verità Vio quell'anno ne aveva presi quattro.

Stavano festeggiando al castello, insieme a diversi amici e a Zelda. L'atmosfera era calda e rilassata, i quattro avevano da poco finito di scartare i loro regali. Come ci si poteva aspettare, Vio aveva ricevuto una grandissima quantità di libri.

Andava tutto come al solito. Blu e Rosso che bisticciavano tra loro e Link che parlava con Zelda e con gli altri invitati. Vio invece stava da solo, aveva già iniziato a leggere uno dei tanti mattoni che gli erano stati regalati.

Era il primo numero di una saga, non sembrava malaccio. Quindi perché parlare con gli altri quando poteva annegare nelle pagine? Del resto era sempre stato Verde quello popolare, che faceva amicizia con tutti.

La serata non era male, ma lui non era fatto per stare in mezzo alla gente. Lanciò uno sguardo al dì fuori delle pagine, notando con un mezzo sorriso il modo allegro con cui Rosso e Blu si stavano punzecchiando.

Il momento più importante per lui sarebbe arrivato dopo.

Alla fine della serata, quando tutti gli invitati furono andati via, i quattro ragazzi si diressero casa loro, salutando Zelda, chi con un abbraccio e chi con un semplice movimento della testa.

Rosso camminava praticamente saltellando per la strada, trascinandosi dietro Blu, mentre Verde e Vio sembravano più tranquilli.

Non appena furono tutti entrati in casa Vio si fiondò verso la propria stanza, prendendo il libro che doveva finire. Avrebbe aspettato che gli altri andassero a dormire, leggendo al lume di una bianca candela.

Sentì delle parole provenire da fuori, attendendo il silenzio. Non voleva che nessuno lo sentisse, ma era parecchio impaziente. Era una cosa stupida, ma non vedeva l'ora. Non sapeva nemmeno se lui fosse in grado di vederlo e di rendersi conto di ciò che stava facendo.

Però gli sembrava giusto, del resto era anche il suo compleanno. Vio andò verso il suo armadio, dove teneva nascosto da diversi giorni il regalo. Aprì l'anta, afferrando un pacco bianco avvolto in un nastro color viola scuro.

Lo portò sul proprio letto e vi sedette davanti, a gambe incrociate.

- Non credo che tu possa aprirlo, lo farò io - disse il ragazzo, posando le mani sul grande fiocco viola.

Sapeva che sarebbe rimasto deluso, del resto Shadow era un'ombra ormai, non sarebbe mai stata in grado di farsi vedere nel suo mondo.

Eppure, non appena Vio ebbe posato le mani sul pacco, il nodo si sciolse da solo. Spalancò gli occhi, sentendo delle mani fredde sulle sue. Alla luce flebile della candela stava una figura, seduta nella stessa posizione di Vio, nascosta però nel buio.

- Ehi - disse questa, con un timbro della voce a dir poco inconfondibile.

Vio non si fece domande. Nel momento stesso in cui sentì quella voce strinse la figura a sé con tutta la forza che aveva in corpo. Fu un impulso istintivo, come una scarica elettrica.

- Ciao - rispose Vio, stringendo forte a sé l'altro. Shadow era lì, lo sentiva sotto le sue dita. Sentiva la sua tunica, il suo respiro caldo, il suo petto che si alzava e si abbassava tranquillamente, su cui Vio poggiava la testa.

Restarono in silenzio. Vio non chiese spiegazioni, voleva solo che quell'abbraccio durasse per sempre.

- Zelda ti ha fatto un bel regalo - disse Shadow - Ci è voluto tanto tempo, ma ha fatto creare un piccolo portale tra Hyrule ed il mio mondo.

Non gli interessavano le spiegazioni, voleva solo sentirlo. Sapere che era lì, stringerlo forte. Gli era mancato tanto, era come se una parte di lui fosse sparita insieme a Shadow. Senza di lui la malinconia si impossessava della sua mente.

- Buon compleanno - sussurrò il biondo, ancora con il viso premuto contro il petto dell'ombra. Avrebbe voluto restare in quella posizione in eterno, abbracciato alla persona più importante che avesse mai avuto.

Non aveva mai desiderato altro se non rivederlo. Shadow era per lui qualcuno di unico, di cui nella propria vita non riusciva a fare a meno. Era quello che lo considerava, che lo faceva sentire qualcosa in più rispetto ad un mero consigliere degli altri tre.

- Ehi Vio - disse Shadow, carezzandogli piano la testa - Posso dirti una cosa?

- Dimmi.

- È stupido.

- Dillo lo stesso.

- Ti amo.











Tloz [Raccolta Di OneShots E Storie Brevi]Where stories live. Discover now