Looking at the stars [DarkSheik]

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Davvero, io non avrei mai voluto che accadesse.

Lo sussurrai piangendo, facendo uscire quelle lacrime lucide come vetro, di cui avevo dimenticato il sapore salato. Perché?

***

La prima volta in cui ci incontrammo fu in modo abbastanza tranquillo. Ero vicina al lago Hylia, in quel momento sembrava che nessuno passasse da quelle parti. Tutto era pacifico e tranquillo, mentre l'acqua scura rifletteva la mia immagine, mentre suonavo qualche nota con la mia lira, nell'aria scura nella notte. Durante il giorno non mi piaceva andare in giro, anche perché spesso e volentieri troppi viaggiatori andavano qua e là per il regno, ed io non amavo di certo farmi vedere da tutti.

Ero una Sheikah, e come tale la mia esistenza doveva restare il più possibile nascosta agli occhi degli altri abitanti. Perciò avevo imparato ad amare il silenzio e la pace che la solitudine mi donavano, ad apprezzare la tranquillità, e a lasciarmi scorrere addosso le vite degli altri, senza entrarci dentro, se non raramente, e sempre di nascosto.

Le uniche persone che sapevano di me, del resto, erano Zelda ed Impa. Quel giorno, che non so ancora se definirlo come l'inizio di qualcosa di meraviglioso o il principio della mia caduta, se ne aggiunse un'altra.

La musica risuonava cristallina, come in simbiosi con lo scroscio dell'acqua, e mi distendeva. Era sempre stato il modo migliore di rilassarmi, la musica per me era praticamene tutto. Suonavo la sonata dell'acqua, ad occhi chiusi, e respirando con lentezza.

Quando ebbi finito tirai un lungo sospiro. Guardai la mia lira, iniziando subito a pensare a quale altro brano avrei potuto suonare. Però mi dovetti fermare.

Un applauso lento veniva da dietro di me. Mi voltai di scatto, trovandomi di fronte ad un ghigno sarcastico.

- Ottima esibizione, davvero - disse una figura scura che stava nell'ombra, di cui non riuscivo a distinguere i contorni.

Qualche secondo dopo i miei occhi misero a fuoco il ragazzo. Aveva capelli corvini, ed una tunica nera. Il viso affilato era scuro, e i suoi occhi quasi sembravano brillare nel buio. Assurdo come sembrasse essere una fotocopia più scura di Link. Era identico in tutto e per tutto, tranne che nei colori.

- Peccato che io stessi cercando di dormire - sbuffò lui, incrociando le braccia e guardandomi improvvisamente male.

- Sei un oscuro, vero? - chiesi, ricordando chiaramente ciò che mi era stato insegnato sin da quando ero piccola.

Prima cosa da sapere sugli oscuri. Sono composti essenzialmente dal nero di un'anima, sono silenziosi e solitari. Nascono quando una persona riesce ad espellere quasi tutto il male che ha in sé, vivono in un loro mondo ma possono essere evocati.

Seconda cosa da sapere. Sono pericolosi e andrebbero rispediti da dove vengono.

Portai una mano alla mia gamba, dove tenevo i miei kunai, mentre il ragazzo continuava a sorridere, alzando le mani.

- Ehi, che c'é? Io non ti ho fatto nulla... - disse lui, con tono tranquillo - Su bella, metti via quell'arma.

Lo guardai stranita, puntandogli contro lo sguardo. Era facile riconoscermi come una Sheikah, ed io lo stavo minacciando di morte. E lui era perfettamente calmo?

- Sai che il solo fatto che tu mi stia vedendo mi autorizza ad ucciderti? Contando poi che sei un oscuro...

- Ah, quello - il ragazzo si passò una mano tra i capelli neri e lucenti con totale indifferenza - Facciamo un piccolo patto. Di fatto, anche se so della tua esistenza, non avrei nessuno a cui dirlo, proprio perché sono un oscuro.

Tloz [Raccolta Di OneShots E Storie Brevi]Where stories live. Discover now