Epilogo

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  Ci sono amori impossibili: come la mano sinistra innamorata del guanto sulla destra, come la pietra innamorata del vento, come la ballerina di un carillon innamorata della musica rock, come il girasole innamorato della luna.
(Fabrizio Caramagna)  

Avevo convinto i miei genitori a non muoversi di casa, promettendo che sarei tornata la mattina di Natale. Avrei passato la vigilia con i ragazzi, per poi tornare ad Orlando dove- a detta di Taylor- mi aspettava già il suo super mitico regalo. Avevo paura di scoprire cosa mi avesse regalato, ma al tempo stesso ero felice di sapere che aveva pensato a me.
Comunque, anche se mi dispiaceva lasciare i miei amici, che restavano per gran parte delle vacanze, ero anche felice di tornare dalle persone che adesso facevano parte della mia vita.
Non c'era stato alcun modo di convincere Dua ad andarsene, perché aveva promesso che sarebbe andata via solo quando l'avrei fatto anche io. Diceva che ero comunque parte della sua famiglia, e lei non abbandonava mai un membro dellanfamiglia.

Passai gli ultimi giorni sentendomi comunque un tantino triste, perché chissà quando avrei avuto di nuovo l'opportunità per passare del tempo con loro.
Avevo girato insieme alle ragazze per cercare qualcosa da regalare a Dua, un po' come se fosse tornato tutto come ai vecchi tempi. Solo che non c'erano stati dei commenti, delle battute che rendevano uniche le nostre uscite. C'erano altri pensieri nella nostra mente, adesso. Avevamo altre cose a cui pensare e tutte avevamo la nostra vita, ormai. Non avrebbe avuto senso fare delle battutine sui professori- ad esempio- se non eravamo state lì per vivere l'esperienza in prima persona.
Durante uno dei nostri giri, avevo trovato quello che volevo comprare a Dua. Credevo che le sarebbe piaciuto, sopratutto perché era un qualcosa di estremamente originale. Dopo il regalo, ero andata a fare i biglietti per il bus, che concretizzavano il mio ritorno ad Orlando. Il viaggio durava solo un paio di ore, fortunatamente per me, però comunque non potevo che sentirmi stranita al pensiero di partire la mattina di Natale. Ero stata convinta di essere da sola in bus con Dua, invece mi ero sconvolta a vedere quante altre persone si affrettavano a prendere dei biglietti per partire tra la vigilia e la mattina stessa di Natale.

Dinah decise che avremmo passato la vigilia insieme a casa sua. I suoi genitori e i suoi fratelli sarebbero stati con noi, siccome sembravamo essere diventati un'unica grande famiglia. Passavamo davvero tanto tempo insieme a loro, però non si preoccupavano di avere dei ragazzi che giravano in casa loro dalla mattina alla sera. Ci stavamo tutti prendendo ancora cura di Dinah, ci stavamo assicurando che si fosse ripresa del tutto. Io volevo andarmene con la consapevolezza che la lasciavo in buone condizioni, con la voglia di ritornare a fare battute stupide e dire cose senza senso, come era solita fare durante la nostra adolescenza. E pensare che in passato avevo avuto paura di lei, e adesso mi rendevo conto che averemmo potuto passare molto più tempo insieme.
Aveva mantenuto per parecchio tempo un mio segreto, cosa che poche altre persone avrebbero fatto. Mi era stata accanto e a modo suo aveva provato ad aiutarmi. Era stata arrabbiata con Lauren quando aveva scoperto come mi aveva trattata, aveva dimostrato grande supporto nei confronti di Normani, quando le avevo spiegato tutta la situazione. Dinah era un'amica ottima. Una di quelle amiche di cui tutte noi donne abbiamo bisogno, perché non sai quanto è vuota la tua vita, finché non arriva lei e riempie  le tue giornate.

Sarà che la partenza mi aveva rattristito come la prima volta, però non potevo  fare altro che pensare anche a tutti gli altri miei amici.
Shawn era diventato davvero un bel ragazzo, e immaginavo quante pretendenti avesse, pronte a fare di tutto per avere le sue attenzioni. Oltre ad avere un fisico da paura, però, Shawn era anche intelligente e sensibile e durante tutto questo tempo, era stato il fratello maggiore che si prendeva cura di tutte noi.
Ariana era stata la folle del gruppo, quella che insieme a Taylor non ti faceva smettere di sorridere per un attimo. Adesso era maturata, certo, sempre occupata a voler fare colpo di qua e di là, però era cambiata. La sua mente era cambiata.
Hailee era rimasta sempre quella che stava un po' sulle sue, e spesso ti dimenticavi persino della sua presenza. Era diventata molto più matura di quanto ricordassi, più aperta a raccontare il suo punto di vista, senza timore di essere giudicata per il proprio pensiero. Credevo che fosse anche merito del ragazzo che aveva conosciuto in quel periodo.
Taylor era sempre Taylor. Bionda, folle, senza regole e ancora troppo timida per dire ad un ragazzo che le piaceva. Quindi, ci toccava accettarla così, e sperare che un giorno trovasse qualcuno che potesse trattarla come meritava di essere trattata.
Ally aveva dimostrato che impegnarsi nello studio era importante, dato che adesso le si erano aperte un milione di porte per il futuro. Era anche l'esempio che intelligenza non significa bruttezza, o bellezza significa stupidità. Aveva un ragazzo, un buon lavoro assicurato e sì, invidiavo un po' la sua vita, perché nella mia non c'era ancora nulla di stabilito.
Normani era diventata una rammollita per la sua ragazza. Passava la maggior parte del tempo al telefono per inviare messaggini, con gli occhi che brillavano come l'albero di natale che si trovava in casa di Dinah. Era più dolce, faceva commenti molto teneri e romantici e non mandava più nessuno a quel paese se la stuzzicavano riguardo la sua ragazza.
Lauren era quella più difficile da decifrare, come sempre dopotutto. Non c'era più traccia della ragazza allegra che avevo conosciuto i primi giorni di scuola. Era la ragazza che mi ero lasciata alle spalle quando ero andata via. Quella fredda e senza scrupoli, a cui non importava usare le persone per ottenere qualcosa. C'era qualcosa in più, oltre la paura, che le impediva di essere completamente sé stessa. 

TeenAge DreamWhere stories live. Discover now