-I will not separate from you-

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"M-me lo giuri?" chiede, incatenando i nostri sguardi.
Mi mordo il labbro inferiore.
Lo so già da tempo che lui è diventato il mio tutto, è diventato più importante persino del cantare.


"Si Tae, te lo giuro" dico con determinazione.


Annuisce, si fionda fra le mie braccia.
"Ti proteggerò a costo di perdere tutto" sussurro abbracciandolo.


Spero che non mi abbia sentito.
Si stacca lentamente e controvoglia.


"Richiamiamoli e facciamolo" annuisce debolmente.
Annuisco.


Tae si dirige verso la porta, aprendola e richiamando i nostri manager che arrivano e ci sorpassano, andando verso la scrivania e le loro poltrone.
Ci sediamo anche noi, nei nostri posti.


"Allora?" chiedono, fissandoci.
Prendo la mano di Tae incrociando le dita.
"Io e Taehyung stiamo insieme" dico con determinazione assoluta guardandoli dritto negli occhi.


Il ragazzo accanto a me abbassa lo sguardo, impaurito.
"Mhm? Taehyung?".
Alza lo sguardo.
"E' vero? Vogliamo sentirlo da entrambi" gli chiede con tono freddo.
"Sì, è vero" risponde con tono flebile.


Guardo Tae addolcendo lo sguardo, deve sapere che è al sicuro con me.
"Che casino!" sbotta uno di loro. "Che cazzo raccontiamo adesso?" qui capisco che la situazione -per loro- è grave.


Mai avevo sentire dire certe cose da nessuno, in agenzia.
"Non è necessario che esca fuori credo" dico guardandoli.
"Non abbiamo mai pensato di fare coming out" dico guardando il più piccolo.


"Uscirà fuori! Credi che nessuno se ne accorga?" Ringhia il più alto di loro.
Percepisco la paura di Taehyung, mi sta stringendo più forte.


"E allora?" Dico alzando un sopracciglio.
"Allora ci sarà un calo in moneta per l'azienda! Scoppierà un macello!" Urla.
"Davvero la pensate in questo modo? Gli Army non smetteranno di amarci solo perché faremo coming out" sibilo incazzato.


"Non dire cazzate Min Yoongi, sono tutte stronzate!" Continua, urlando sempre più forte, alzandosi dalla sedia.
Sento Tae farsi sempre più piccolo nella piccola poltroncina. 


"Non succederà..." sussurra ma sono troppo arrabbiato per non ribattere.
Mi alzo pure io.


"Che cazzo, siete voi quelli che dite stronzate" ringhio.
"È solo un bene quello che è successo.
Lui mi ha cambiato, mi ha fatto diventare una persona migliore" sbotto.


"Questo non c'entra niente! Non ci interessa se vi amate e stronzate varie!" Ringhia, di conseguenza.
Tae si alza di scatto.


"Porca puttana! Ce la gestiremo noi, faremo qualcosa. Ma cristo, datevi tutti una cazzo di calmata!" urla, con il fiato pesante.


"Voi non gestirete nulla senza il nostro consenso" sibilo sbattendo il pugno sul tavolo.
So che vogliono gestirla come vogliono ma non glielo permetteremo.
"Non diventeremo parte del vostro marketing del cazzo".


"Non siamo bambole, non siamo burattini. Dovete cominciare a mettervelo in testa!" Sputa incazzato il biondo.
L'uomo che, fino a pochi istanti prima, ci stava dando sopra, si blocca.
Annuisco serio.


"Ha ragione."


"Bene, andatevene.  Ci sentiremo più avanti, per questa cosa. Via." Ci cacciano poi.


Porto via Tae continuando a tenerlo per mano e quando abbiamo passato diversi corridoi mi fermo per vedere la sua reazione.


"Cosa c'è? Perché ti sei fermato?" Chiede, con tono basso.
"Io... io non... Come ti senti?" Chiedo cercando di capirlo.
"Non lo so...?" Risponde, spostando lo sguardo a terra. "È che è tutto così strano e mi fa paura..." ammette.
"Io... sono qui."


Si guarda intorno, accertandomi di essere soli "ma fanculo tutto" e mi bacia, abbracciandomi.

"Ti amo, non andartene" mormoro.
Ora ho paura di perderlo, ho paura che vogliano separarci.
"Non mi separerò mai da te hyung. Ormai il danno, se vogliono chiamarlo così, è fatto, quindi non devono rompere i coglioni cazzo."


"Certo che no, solo che forse sei spaventato" dico staccandomi all'improvviso.
"Lo sono e lo ammetto. Quelle teste di cazzo mi fanno paura, perché sono capaci di tutto. Ma sono sicuro sul fatto che mai mi separerò da te."


Sorrido felice di quello che ha appena detto.
Mi avvicino e gli poso una mano sul fianco e passo il pollice sulla sua guancia guardandolo negli occhi, innamorato più che mai.


"Che cosa mi hai fatto Taehyung..." dico pianissimo.
Mi ha cambiato così tanto in così poco tempo, questo meraviglioso ragazzino da cui non riesco a separarmi neanche un minuto.
"Che cosa mi hai fatto tu, Yoongi" mormora.
Ridacchio.


"Assolutamente niente, come al solito".
Ha fatto tutto lui.
"Fanculo" ridacchia assieme a me.
"Fanculo" mi unisco a lui.


"Dai, andiamo dovete spaccarvi di prove" dico facendoli l'occhiolino iniziando a camminare.
"Troppo facile, devi cominciare a fare qualcosa anche tu.
Lo so che la vecchiaia te lo impedisce, ma dai" mi sfotte, ridendo.
"Te lo sei scelto tu il ragazzo" dico divertito.
"E poi questo vecchio ti fa godere come niente e nessuno ti ha mai fatto godere prima" dico vantandomi.
"Touchè" ride, dandomi poi una piccola spinta.
"Comunque, il ragazzo me lo sono scelto bene" risponde, facendomi a sua volta l'occhiolino.


Sorrido vittorioso.
"A si? Uno che ama dormire tutto il giorno e che non fa mai un cazzo?" Rido.
"Esattamente così. Il migliore che potessi desiderare"
Mi fingo offeso.
"Ah pensavo che fossi più di questo ma okay, è ora di andare" dico sorpassandolo.
"Yah, non dir cagate!" ride raggiungendolo. 


"Sei la cosa migliore che mi sia capitata in tutti questi anni... perfino del mio fottutissimo ruolo da cantante e tutto il resto" sussurro.


Gli lancio un occhiata.
"Non cercare di comprarmi cosí ragazzino" dico strafottente.
"Non sono mai stato così serio" risponde.
"Sono serio quando lo dico. Tutto questo mi ha cambiato la vita, mi hai cambiato davvero la vita. E non so cosa farei se mi dovessero separare da te".


Gli scompiglio i capelli e gli sorrido sorpassandolo di nuovo.
"Fidati del tuo Hyung".


E' vero ciò che ho detto.
Lo proteggerò a costo di perdere tutto.


I'm Afraid, But I Love You | Taegi 愛Where stories live. Discover now