3. Boccia dei pesci rossi

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Rating: Verde

Genere: Slice of life

Avvertimenti: Nessuno

Note: Missing moments; Movieverse

Tipo di coppia: Nessuna

Personaggi: Tachibana Makoto


Tutte gli anni, durante l'estate, la famiglia Tachibana era solita campeggiare nei pressi di un villaggetto peschereccio non troppo lontano dalla baia di Iwatobi e, nonostante al loro unico figlio - per ora - dispiacesse lasciare gli amici per due settimane, accettava sempre di buongrado, speranzoso di incontrare quel gentile anziano pescatore con cui amava tanto giocare assieme e che, talvolta, gli permetteva di salire sulla sua barca.

Da tradizione, il terzo lunedì del mese di luglio la Nazione celebra l'Umi no Hi, il Giorno del Mare, festività con la quale si ringrazia l'oceano per i continui doni offertici e si prega affinché non li neghi mai.

Per questa ricorrenza così importante, ogni anniversario, in ogni paese o città, vengono organizzati cerimonie e mercatini commemorativi.

Nel villaggio, girando tra i banchetti, il mercatino si dipinge di caleiodoscopici colori e multiformi fantasie ricamate sugli yukata dei passanti.

Quel giorno, tra questi, c'era un bimbo, il dolce figlioletto dagli occhi corindoni dei Tachibana, avvolto in un abito tradizionale dalle gradazioni smeraldine intonate alle sue iridi irlandesi, che passeggiava tra la folla, mangiucchiando un bastoncino di zucchero filato.

Il suo sguardo era avvilito, triste, fisso sul terreno al fine di non posarlo sulla vasca dei pesci rossi del Kingyo Sukui.

Ho finito la paghetta, rimuginava afflitto, allontanandosi il più possibile dal vociare allegro di bambini che provavano a pescare i loro futuri animaletti.

Camminò a lungo tra una bancarella e l'altra, senza mai concentrarsi su qualcosa in particolare. Non gli interessavano mele caramellate e maschere raffiguranti antichi oni e akuma, avrebbe soltanto voluto saper risparmiare qualcuno di quei soldini che la mamma, accarezzandosi il pancione, gli aveva dato, prima che cominciasse a correre a destra e a manca per le vie del festival - era una fortuna essere in un luogo così piccolo, dove tutti si conoscevano da generazioni. Ma il piccolino di soli sei anni non aveva capito il valore del sacrificio, finché quello che più desiderava non gli venne precluso, non capiva nemmeno perché si sentisse così giù di tono.

"Makoto", lo chiamò una voce cordiale su con l'età.

Il bambino puntò i suoi grandi occhi verdi sulla fonte di quel suono conosciuto e, davanti a sé, si parò una figura inginocchiata al suo livello di statura con stretto in mano un sacchetto di plastica, contenente due tosakinrossi dalle pinne sfumate di bianco.

Il mare d'erba del ragazzino si animò dalla gioia.

Legami a IdrogenoWhere stories live. Discover now