3. See You Tomorrow?¿

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È ufficiale, la vita ce l'ha con me.
Oltre l'incontro di stamattina con Carlin, la sua banda di musicisti e  Gesù 2.0, oltre al fatto che ho dimenticato di comprare il CD di Shawn Mendes, dovevo anche bruciare il mio pranzo e rompere il contenitore del fondotinta che per comprare ho dovuto vendere un rene. Ma vaffanculo va. Sono sempre più convinta di avere qualche maledizione addosso, perché non è possibile che oggi sia andato tutto storto. L'unica cosa positiva è che non mi hanno chiamato dal club per farmi lavorare anche nel mio giorno libero, anche se ci sto andando proprio adesso perché non riesco proprio a lasciare Hannah da sola. Dopo quello che è successo un anno fa non riesco proprio, anche perché è tutta colpa mia se è successo quello che è successo. Ma non ho il diritto di parlarne, forse sará Hannah un giorno a farlo. Spero solo che stasera non ci siano i 5 secondi d'estate perché davvero ne ho abbastanza di incontrarli ovunque, quando se ne andranno da San Francisco? Non hanno da fare le loro cose da cantanti da strapazzo? Inoltre, quel Carlin mi irrita. Dopo aver preso un respiro profondo, entro nel locale e vengo subito assalita dalla solita musica ad alto volume e dalla puzza di alcool e fumo. Non so chi abbia chiamato David come DJ e non neanche mi importa, sono qui soltanto per controllare che non accada nulla di male alla mia migliore amica. Riesco subito a rintracciarla, dato che è sistemata come sempre dietro al bancone, intenta a servire i soliti drink alcolici che entrambe abbiamo fatto fatica ad imparare a realizzare. Mi avvicino, sedendomi su uno degli sgabelli.

"Scusami, puoi portarmi un mojito?" Chiedo con tono divertito, attirando immediatamente la sua attenzione. Non appena mi riconosce sorride apertamente, avvicinandosi fino a trovarsi di fronte a me.

"Che ci fai qui? È la tua serata libera!" Chiede, nonostante sia palesemente felice di avermi lì. Alzo le spalle con noncuranza, sorridendole di rimando.

"Non avevo nulla da fare e sono venuta qui" Mento. Fortunatamente non è brava a capire quando una persona sta dicendo una bugia. È fin troppo ingenua, non come me.

"Ti porto il tuo mojito, aspetta" La vedo allontanarsi per preparare il mio drink e si, se non fossi etero fino al midollo un pensierino ce lo farei. È davvero una bella ragazza ed è tremendamente adorabile quando si concentra per fare qualcosa.

"Pensavo non lavorassi oggi, dolcezza" Oh no. Perché proprio lui? Ci sono 7 miliardi di persone sulla Terra ed io devo ritrovarmi di fianco proprio quella che non sopporto? È ovvio, il destino ce l'ha con me. Raccolgo ogni granello di pazienza -la poca che mi è rimasta- e giro la testa, incontrando gli occhi scuri della popstar seduta di fianco a me. È la prima volta che mi soffermo sui suoi occhi e devo dire che hanno qualcosa, non so bene cosa. E sono davvero belli.
Un attimo, ma che vado a pensare?
Io lo odio.

"Sono qui in veste di cliente, Conan"  Alzo gli occhi al cielo, infastidita dalla sua presenza.

"Mi chiamo Calum, Cristo" Sbotta esasperato, alzando le braccia al cielo. Mi lascio scappare una risatina a quella scena, anche perché fu abbastanza divertente. Avrei reagito anch'io così in realtà se qualcuno sbagliasse ripetutamente il mio nome.

"È una risata quella che ho sentito?" Riesco ad intravedere una scintilla di felicità illuminargli gli occhi per qualche secondo. Subito ritorno seria, schiarendomi la voce.

"No, ti sbagli"

"Invece si, hai riso!" Esclama soddisfatto, facendomi mordere il labbro per trattenere un'altra risata. Hannah ritorna con il mio drink, sorridendo alla vista di Calum, forse perché pensa che ci sia anche Michael. So che è l'unico che le  interessa vedere al momento e so anche che i suoi sentimenti vanno oltre l'amore che si prova per un semplice cantante. Forse non lo ammetterà mai di fronte ad altre persone, ma io lo so.

"Ciao Calum, posso portarti qualcosa?" Chiede gentilmente, facendo scuotere la testa al moro.

"No grazie, stasera devo guidare, è il mio turno" Rifiuta dolcemente, dedicandole un sorriso cordiale. La ragazza annuisce comprensiva, prima di allontanarsi nuovamente per prendere un altro ordine. Sono rimasta abbastanza allibita dalle parole del ragazzo, anche perché pensavo che i cantanti avessero i loro autisti privati, non credevo facessero a turno per chi dovesse guidare.

San FranciscoWhere stories live. Discover now