Capitolo 31 ~ Adrian

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Quando mi svegliai, Allison non c'era, così ripensai a ciò che le avevo mostrato quella notte grazie ai poteri che mi aveva lasciato mia madre in sogno. Ne era valsa la pena: Allison aveva sorriso e osservato ogni cosa con gli occhi che le brillavano. Sperai che non si fosse accorta di come la guardavo, perché altrimenti sì che sarebbe stato imbarazzante.
Mi misi seduto sul sacco a pelo e mi guardai attorno. Alcuni semidei dormivano ancora, altri giravano per il Campo Mezzosangue e parlavano allegramente.
Se non fosse stato per gli edifici mezzi distrutti, il Campo non era cambiato affatto.
-Attenzione, semidei! -esordì Chirone arrivando. -Quest'oggi dovremmo controllare la stabilità delle Case. Troverete tutto l'occorrente alla Casa Grande.
Cercai Jason, che era già alla Casa Grande, e ci avviammo verso la Casa di Zeus.
Qualche ora (e un bagno) dopo le Case erano come nuove.
Dopo cena cantammo attorno al falò insieme a tutti i semidei, poi tutti a letto presto. Eravamo esausti.
Dopo aver tolto maglia e pantaloni (dormivo in mutande, ok? Faceva caldo), mi stesi sul materasso e osservai il soffitto.
-Che giornata eh? -fece Jason sistemando la maglietta che si era appena tolto su una sedia.
-Già. -risposi.
Jason si stese a letto: -Buonanotte.
-Notte.
Mi addormentai subito e feci un sogno bellissimo.
C'era Allison ovviamente.
Solo che eravamo sull'Olimpo, entrambi dei, con un antico chitone greco. Allison suonava una lira e raccontava una storia. Io, sdraiato accanto a lei, l'ascoltavo. Quando chiusi gli occhi, sentii la voce di Jason urlare.
-ADRIAN! SVEGLIATI!
Scattai a sedere sul mio letto e accesi la luce. Mi guardai attorno e vidi Jason sdraiato a letto che mi guardava. Aveva una strana espressione in viso.
-Che... che succede? -chiesi.
-È da mezz'ora che provo a svegliarti! Non riesco a muovermi! -esclamò lui.
-Cosa?
Mi avvicinai al suo letto.
-Che diamine...? -mormorai cercando di spostargli un braccio, ma sembrava incollato al corpo.
-Ho uno strano presentimento. Adrian, prova a controllare nelle altre Case. -disse Jason.
-Ma le arpie...
-Vai!
Uscii di corsa dalla Casa 1 e mi guardai attorno: l'unica casa con le luci accese era la 7, così andai a controllare.
Bussai e sentii la voce di Will da dentro. Entrai e vidi i figli di Apollo bloccati a letto come Jason.
Tutti tranne...
-Dov'è Allison? -chiesi notando il letto vuoto.
-È appena uscita per andare da Chirone. -mi spiegò Kayla dal letto sopra. -Lei era l'unica che riusciva a muoversi.
-Grazie. -corsi subito verso la Casa Grande.
E mi scontrai con Kendall, finendo col sedere per terra.
Quando mi riuscii ad alzare, vidi che era con Audrey, Crystal e Allison.
-Grazie agli dei! -esclamò Allison. -Allora non siamo gli unici!
Poi notai il suo fantastico pigiama: rosso a pois neri stile coccinella. Era intero come una tutina per i bambini e aveva pure il cappuccio con le antenne da insetto.
-Allison... sei... sei... -balbettai. Era così carina!
Allison si guardò e diventò perfino più rossa del suo pigiama.
E poi vidi Kendall coprire gli occhi di Audrey.
-Ma scusa... tu non hai il pigiama? -mi chiese, irritato.
Lo guardai senza capire ed Allison distolse lo sguardo, più imbarazzata di prima.
Crystal ridacchiava.
Mi guardai e solo in quel momento realizzai di essere in mutande.
-Ops. -dissi, imbarazzato.
Audrey si tolse la mano di Kendall dagli occhi e lo fissò male: -Kendall, non sono più una bambina. Ho già visto un ragazzo in mutande.
-D'accordo, fustaccio, andiamo. Ti porto a cambiarti. -disse Crystal prendendomi per un braccio e trascinandomi alla Casa di Zeus.

Due minuti dopo, uscii dalla Casa 1 con addosso una maglietta del Campo Mezzosangue e dei jeans.
Squadrai gli altri.
Audrey aveva un paio di pantaloncini e una canottiera con una scritta che diceva "Possa la fortuna essere sempre a vostro favore". Dove l'avevo già sentita?
Anche Kendall indossava una canottiera, solo era blu scuro.
Crystal sulla sua canotta aveva il simbolo degli Avengers. Adattissimo a lei, visto che adorava i film della Marvel nello stesso modo in cui Allison amava il tiramisù.
Avevano tutti le loro armi.
-Dunque. Eccomi qui. -annunciai allargando le braccia per far vedere i miei vestiti. -Vanno bene?
-Qualcuno sa che cosa stia succedendo? -chiese Allison ignorando la mia domanda.
-Non lo so, ma non mi piace. -disse Audrey.
-Pensi che abbia a che fare con le Muse? -mi domandò Kendall.
Non fece in tempo a finire la frase, che le nove Muse comparvero davanti a noi. Spinsi Allison dietro di me.
Erato si stirò la veste: -Ma lo avete visto? Protegge la ragazza con il suo corpo. Non è romantico?
Sentii Allison prendermi un braccio, come per fermarmi.
-Oh, che strano. -disse Urania. -Come mai non siete bloccati come gli altri?
-Non so, ditecelo voi. -rispose Audrey prendendo il suo pugnale.
Melpomene guardò la figlia di Fortuna, stizzita: -Vogliamo solo parlare, cara. Metti via il pugnale.
Audrey mi lanciò un'occhiata, facendomi una domanda muta: "Faccio come dice?".
Io scossi impercettibilmente la testa e mimai con le labbra: "Lasciate fare a me".
Lei, Crystal e Kendall mi guardarono ed intuii che avevano capito il messaggio.
-Perché siete qui? -chiesi alle Muse. -Vi ho già detto che non cambierò idea. È stata una mia scelta quella di diventare mortale.
-Adrian, caro, ma non lo hai ancora capito? -fece Calliope avvicinandosi a me.
Allison strinse la presa sul mio braccio. Tremava.
-Noi siamo qui per lei. -continuò la Musa indicando Allison con la testa. Sentii la figlia di Apollo trattenere il respiro.
-No. -dissi indietreggiando. -È me che volete.
-Credi di riuscire a proteggerla? -domandò Clio mentre lei e le altre si avvicinavano. Vidi Audrey, Kendall e Crystal alzare le armi.
-Esatto. -dissi mentre i miei anelli si trasformavano in pugnali.
-Sicuro? -fece Polimnia. -Allora perché è qui con noi?
Allison comparve in mezzo alle Muse.
Mi voltai, ma, con mio grande terrore, capii che quella era proprio lei.
-Lasciala! -urlai facendomi avanti.
Allison si dimenò: sembrava legata da una corda invisibile.
-Non riesco a muovermi! -urlò Audrey.
Guardai la figlia di Fortuna e gli altri, bloccati da chissà quale magia.
-Ora faremo una bella chiacchierata con questa qui. -disse Thalia alzando il mento di Allison. -Da ragazze a ragazze.
-Adr... -Allison tentò di urlare, ma una fascia invisibile le chiuse la bocca.
Ero impotente davanti alle Muse. Non... non sapevo cosa fare.
-Coraggio, piccola, saluta Adrian. -disse Tersicore ad Allison.
Prima che potessi fare qualcosa, le Muse scomparvero, portando la figlia di Apollo con loro.
Caddi in ginocchio e i pugnali finirono per terra con un tonfo.
-No... cosa... cosa ho fatto?! -mormorai sentendo le lacrime salire.
Poi Audrey mi prese per il colletto della maglietta e mi tirò una sberla.
-Sei impazzito? Potevi fare qualcosa! -esclamò.
-Io... -tentai di dire, ma le parole mi morirono in gola.
-Cosa? Ora potrebbe...
-Audrey! Basta. Non è colpa sua. -Kendall prese Audrey per il braccio. Lei singhiozzò.
-La troveremo. -continuò il figlio di Venere. -Ora... andiamo da Chirone.
Audrey mi lasciò andare e lei, Kendall e Crystal s'incamminarono verso la Casa Grande.
Misi una mano in tasca e presi un piccolo peluche a forma di gufo. Era di Allison: me lo aveva regalato quando ero stato a casa sua due giorni prima.
-Ti troverò, Sbuffo di Nuvola. -dissi asciugando le lacrime. -Lo... lo giuro sullo Stige.

Chirone ascoltò il nostro racconto e ci diede il permesso di partire per cercare Allison.
-Chi andrà? -ci chiese.
-Io. -dissi senza esitazioni. -Allison è nei guai per colpa mia.
Il centauro annuì.
-Vengo anch'io. -Kendall si fece avanti. Gli sorrisi e lui fece lo stesso.
-Anch'io. -disse Audrey.
-No. Tu rimani qui. -la corresse Kendall.
-Cosa? No!
Il figlio di Venere la prese in disparte e iniziarono a parlottare. Alla fine Audrey abbassò lo sguardo per un secondo, poi guardò di nuovo il suo ragazzo: -D'accordo. -cedette.
-Qualcun altro vuole andare? -chiese Chirone al gruppo di semidei che si era radunato dopo aver sentito il caos causato dalle Muse.
Si fece avanti un ragazzo.
Un semidio figlio di Efesto con una cintura degli attrezzi legata sopra il pigiama.
-Mi offro volontario. -disse Leo Valdez.




*angolo meh*
Tan tan taaaaaaaaaaaaaaan!
Piccolo colpo di scena.
Inutile dire che la battuta di Leo è ispirata a Katniss Everdeen, visto che un certo semidio figlio di Efesto sembra essere fan di Hunger Games...😏

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