Capitolo 13

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-Come non posso andare in Russia da solo? Come faccio con le gare?- Tetsu era sull'orlo dell'esasperazione. Miki non poteva accompagnarlo in Russia per una delle tante gare di qualifica e i suoi genitori non volevano farlo andare da solo.

-non puoi andare da solo in una nazione che non conosci, non mi interessa delle gare. Se vuoi andarci trova quacuno che ti accompagni- la madre aveva messo fine alla discussione con due semplici frasi. Tetsu con un moto di rabbia uscì dal soggiorno infuriato e si richiuse nella sua camera. Capiva le preoccupazioni dei genitori, ma lui doveva fare le gare, non poteva saltarne nemmeno una. Affondò la testa nel cuscino disperato. L'unica sua speranza era chiedere al fratello di accompagnarlo ma non aveva voglia di chiederglielo, anche perchè non gli rivolgeva la parola dal giorno dopo il suo compleanno quando aveva visto Tobio e Natsu parlare fitto fitto tra di loro, come se volessero nascondergli qualcosa. Aveva sempre invidiato il rapporto che il fratello aveva con la sua ragazza, era stato proprio grazie a Tobio che aveva conosciuto Natsu prima ancora di scoprire che andavano in classe insieme, e aveva il bruttissimo presentimento che fra i due ci fosse qualcosa di più della semplice amicizia. Ma Tetsu aveva paura di chiederlo a Tobio e a Natsu. Non tanto per le loro reazioni, ma perchè aveva paura di distruggere il legame creato da poco con Natsu.  E anche per se stesso, se avesse scoperto che Natsu era stata fidanzata con il fratello prima di lui il suo cuore non avrebbe retto, sarebbe stato solo un rimpiazzo. Tetsu scosse la testa freneticamente, non aveva bisogno di brutti pensieri in quel momento, bastava già il fatto di non poter andare in Russia per le qualifiche.

Dopo poco che era riuscito a cacciare tutti i brutti pensieri dalla testa nella stanza si diffusero le note dell'opening di Soul Eater e subito il ragazzo scattò a sedere prendendo il mano il suo cellulare. La chiamata era da parte di Miki.

-Miki dimmi-

-allora quando parti per la Russia?- Tetsu sospirò pesantemente alla domanda del suo istruttore.

-non lo so Miki, i miei non vogliono farmi partire da solo- disse il ragazzo ributtandosi a peso morto sul suo letto.

-Non puoi chiedere a tuo fratello? So che deve andare anche lui in Russia in quel periodo. I tuoi ti faranno andare insieme a lui-  Tetsu aggrottò la fronte pensieroso.

-Come sai che Tobio deve andare in Russia? E poi lui potrebbe andare anche in un'altra città e non Mosca-

-tranquillo va a Mosca. Poi mi fai sapere, sarebbe un peccato non farti gareggiare- poi l'allenatore gli chiuse la chiamata in faccia senza dargli il tempo di rispondergli e sopratutto senza rispondere alla sua prima domanda. Senza nemmeno farlo apposta Tetsu sentì la voce del fratello che era appena ritornato a casa. Aprì di scatto la porta trovandosi la faccia di Tobio perplessa a poca distanza.

-Nii-chan MIki mi ha detto che la prossima settimana devi andare a Mosca, posso venire anch'io? in quel periodo ho una gara e mamma e papà non mi fanno andare da solo!- Tobio lo guardò strano per un po' poi gli rispose.

-non mi parli da più di un mese per non so quale motivo e adesso vuoi che ti accompagni a Mosca solo perchè nessuno vuole farlo?-

-ti prego Tobio- Tetsu sfoggiò i suoi occhi da cucciolo che fecero voltare lo sguardo di Tobio da un'altra parte.

-va bene vieni con me, ma faremo tutto quello che dico io quando non hai la gara intesi?- Tetsu annuì felice per poi abbracciare il fratello di slancio. Tobio si scostò dopo poco borbottando parole che Tetsu comprese bene:

-è davvero strano quel ragazzo, prima mi evita e poi mi abbraccia-e sorrise in direzione del fratello.



°


-Marco anche tu gareggi a Mosca la prossima settimana? Credevo che fossimo in due gruppi completamente diversi- Simon si avvicinò all'italiano con in mano un foglio dove erano indicate tutte le date e i luoghi delle loro gare.

-gareggiamo in due turni diversi, stai tranquillo Sim, non avevano altri luoghi dove farci gareggiare e quindi hanno messo due diversi gironi nella stessa città e nello stesso periodo- Simon sorrise in direzione del pattinatore.

-bene così potrò vedere altri possibili rivali gareggiare- poi lasciò il castano da solo andando a provare le sue coreografie e iniziando a saltare come un grillo.

Ritorno a casaWhere stories live. Discover now