Capitolo 17

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//Capitolo corto, sorry

«Che hai intenzione di fare?» domandò Jude. Era riuscito a calmare e a riportare in camera Caleb, nonostante lui e il castano si stessero improvvisamente evitando.
«Lui vuole distruggermi... Indebolire tutti... Mi ha distrutto e ora io distruggerò lui, perché io so come rialzarmi e ho chi mi aiuta»
La calma della ragazza era gelida, spaventosa.
«Mh... Io preferisco ficcargli il fucile su per il culo e sparare» commentò Caleb, mentre teneva la sorella tra le braccia. Infatti, la castana si era seduta tra le sue gambe, e lui la stringeva da dietro.
«Evitiamo omicidi. Le parole fanno più male. Feriscono e restano per sempre. Una tortura eterna» disse la Stonewall, mentre sua sorella Ila annuiva concorde.
«Bah. Meglio ucciderlo» disse Sara appoggiando Cal, ma la decisione di Martina non cambiò.

Aiden uscì dall'ufficio di Dark. Avrebbe dovuto spezzare il cuore di Martina a breve, e non vedeva l'ora di diventare perfetto. Ma l'idea della castana piangere, gli fece stranamente stringere il cuore. Non ne capiva il motivo, quindi decise di ignorare quella strana morsa e di preparare il piano. Ma, mentre rifletteva, gli arrivò un messaggio proprio dalla sua ragazza.
-Ehy amore, ci possiamo vedere? Devo parlarti
Il ragazzo si preoccupò un attimo per quel "devo parlarti", e rispose subito.
-Va bene principessa. È qualcosa di grave?
-Lo saprai quando ci vedremo. Ci vediamo tra mezz'ora al nostro posto
Il loro posto, quello dove si dessero il primo bacio. Digitò un veloce "ok" e si andò a preparare.

Quando vide la ragazza arrivare, quasi non perse un battito. Aveva una coda alta, quindi poteva vedere benissimo i suoi occhi e il suo volto. Non l'aveva mai vista con i capelli legati. Aveva una maglia del fratello, e Aiden iniziò a pensare come sarebbe stata la giovane Stonewall con una propria maglia.
Ma a che cazzo penso?? Devo spezzarle il cuore, non farmi film mentali!
«Ehy principessa~»
«Ti lascio»
«...cosa?»
«Ti.Lascio. Dì pure a mio padre che mi hai spezzato il cuore. Mi hai distrutta. Non hai neanche idea di tutto il dolore che ho in corpo. Ma digli anche che reggo. Che non sarà questo a distriggermi. E che non potrai più scoprire i punti deboli della squadra perché tu, nell'Inazuma, non sei più ben accetto. Così come tuo fratello non vuole più aver niente a che fare con te»
Il tono della castana, come il suo sguardo, era freddo e tagliente, da far gelare il sangue. Se ne andò subito, senza guardarlo in faccia. Se avesse incrociato lo sguardo con il suo, sarebbe nuovamente scoppiata a piangere. Dal canto suo, Aiden non riuscì a dire o fare niente. Non aveva mai sentito o visto quel tono e quello sguardo. Ma l'aveva ferito. Non sapeva perché. Perché il piano non era riuscito? Perché il fratello lo odiava? Sull'ultima si, soffriva. Ma del piano, in quel momento, non glie ne fregò niente. A fargli male, era il pensiero di Martina in lacrime per colpa sua.
Sono caduto nella mia stessa trappola...

Dark sbattè con forza il pugno sulla scrivania.
«Non ha funzionato?! Come cazzo è possibile?!»
«Soffriva. Ma non è crollata»
«Allora punteremo su altro»
«Che tipo di "altro"?»
«L'omicidio»

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