Capitolo 8

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Caleb e Martina erano lì, davanti quella casa. Non volevano entrare. Avevano paura di scoprire che il padre avesse fatto qualche cazzata davanti ai servizi sociali e quindi la loro tutela passasse a Dark.
«Entriamo...?» domandò titubante la ragazza.
«Entriamo» confermò il fratello entrando nella villa dinnanzi a lui. La sorella lo seguì, restandogli dietro intimorita.
«AH CUGLIÒ, NOI SIAMO QUI» urlò Caleb facendo scoppiare a ridere Martina e facendo imbestialire Dark che era nella stanza lì vicino.
«Porta rispetto, se non vuoi venir ammazzato»
«E tu dovresti riprendere la tutela su di noi? Sei sulla buona strada eh»
La minore non trattene altre risate, mentre il padre biologico e il fratello litigavano. Poi, i due giovani andarono dal padre adottivo e dai servizi sociali insieme a Dark. Ma, purtroppo, scoprirono qualcosa che avrebbero preferito non vedere.

«Ubriaco?! DOVEVA ESSERE FOTTUTAMENTE UBRIACO PROPRIO MENTRE PARLAVA CON I CAZZO DI SERVIZI SOCIALI?!» urlò Caleb al vuoto, mentre lui e la sorella preparavano le valige. Avrebbero dovuto vivere da Dark. Aveva ripreso la tutela. Non volevano crederci.
«Vivere... Con lui... Mi viene da piangere...» commentò Martina, non volendo stare con quell'uomo spregevole.
«Ci tocca... Ila almeno starà dal binocolo ambulante. Magari tu puoi farti ospitare più nottate possibili»
«E tu?? Ila potrebb-»
«Meglio di no. Tu a Sharp lo sopporti, io no. Finiremmo con l'insultarci tutto il tempo. E non ho voglia di stare perennemente con lui»
«E per questo dovresti restare con Dark?? Hai due migliori amici e una migliore amica quali sono Joe, Shawn e Celia. Fatti ospitare da loro!»
«Non ne ho bisogno»
«Cal...»
«Tranquilla sorellina. Sai che so cavarmela»
«...ufff»
Caleb prese le loro valige, e la sorella annunciò che sarebbe andata a parlare con la squadra mentre lui andava a sistemare le loro cose.

«Marty... Se ci hai riuniti qui, significa che... Che Dark...» iniziò a chiedere Nathan, ma venne interrotto.
«Già. Ehm... Ufff... Io e Cal dobbiamo andare a vivere da lui...»
«Eh?!» dissero tutti in coro.
«Col cazzo che ci andate! Sis è pericoloso!»
«Lo sappiamo... Ma non possiamo non andarci...»
«Perché no?» chiese Mark. Infondo avevano la casa che fino a quel momento Caleb aveva mantenuto col lavoro.
«Il nostro patrigno... È finito on prigione... E quindi quella casa ce la leveranno...»
«Perché in prigione?» chiese Jude.
«...violenza su minori. Ogni volta che si ubriacava, cioè ogni giorno, picchiava Caleb... Quasi a sangue... Sempre...»
Ci fu un silenzio tombale. Nessuno se lo aspettava.
«Perché lo lasciava fare? Sappiamo bene che Caleb Stonewall non si farebbe mettere i piedi in testa così» disse Jude, un po più alterato. Avrebbe voluto prenderlo a pugni, per essersi fatto picchiare di proprio.
«Perché... Perché minchia, quell'uomo non è così! È sempre stato buono, con noi! Poi è successo tutto il casino e si è dato ad alcool e droga, ma prima non era così! Noi gli volevamo bene. Lui gli voleva bene» sbottò la ragazza, facendo nuovamente tacere tutti.

Ila stava accompagnando Martina, ma era particolarmente silenziosa.
«Che hai?»
«Nulla..»
«Bugia. Che hai?»
«Non ho niente sis...»
«Ila...»
«È che tu e Caleb... Mi state abbandonando...»
«Sorellina... Starai con Jude... E poi, non andiamo mica via. Troveremo sempre il tempo per stare con te. Anzi, verrò a rifugiarmi da te e Jude! Così staremo insieme!»
«Davvero...?»
«Davvero davvero»
E dopo quella conferma, Martina l'abbracciò e la strinse, come ad aggiungere una sicurezza in più a quella promessa.

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