Capitolo 14

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L'estate del sesto anno sanciva la sua entrata in piena adolescenza

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L'estate del sesto anno sanciva la sua entrata in piena adolescenza.

Jacopo era sempre più interessato alle arti oscure e bramava il successo in tutte le sue forme, aveva idee e pensieri estremisti sulla superiorità dei Puri rispetto ai Meticci e per quanto riguardasse i MagiNò le idee si facevano molto più inquietanti.

Per lui il deterioramento della razza e del sangue era un peccato mortale per questo mondo e sarebbe stata la fine se la comunità magica si fosse abbandonata ad esso.

Anche Val dal canto suo condivideva certe affermazioni, essendo figlio di stregoni Puri.

Aveva spesso presenziato ad alcuni incontri spinto dal padre che partecipava con vigore alla causa. Tutta la famiglia era seguace di una Setta Oscura che condivideva questi ideali, ma non vi era mai stato nulla di concreto quindi il tutto si riduceva a chiacchierate di gruppo sull'argomento e sul "far qualcosa".

Jacopo era sempre più entusiasta della frequentazione con Val e la sua famiglia. Aveva fatto una buona impressione al padre del ragazzo, un uomo di mezza età alto e ben messo, elegante e distinto; la madre era una donna estremamente bella e disinibita, ma non cadeva mai nel volgare. Un po' come Val pensò Jacopo quando la vide la prima volta.

Gli Innocenti vivevano in una frazione di Greve in Chianti in provincia di Firenze, un borgo medievale dal nome di Montefioralle.

Tra vicoli di pietra sui quali si affacciavano case caratteristiche che si inerpicavano per il borgo si poteva scoprire un gioiello di rara bellezza e rimanere ammaliati da panorami inediti.

La loro tenuta si ergeva nell'unica altura del borgo, intorno al castello in cerchio si sviluppava tutto il borgo medievale costruito sulla base di una pianta ellittica che trovava naturale conclusione nella cerchia di mura ancora esistente, culminante con alcuni resti di torri oggi destinate ad abitazioni private.

Luogo dove regnava un silenzio armonioso e dove gli unici rumori che si udivano erano quelli preziosi della natura.

Jacopo cominciava a nutrire per Val qualcosa di più. Era sempre stato attratto da lui, ma non aveva mai realizzato fino in fondo la vera origine del suo piacere e adesso la cosa si stava facendo sempre più forte tanto da scoppiare.

Sentiva di perdersi in ogni gesto del ragazzo, sentiva di non poterne più fare a meno e questo non poteva permetterselo. Lui era destinato a qualcosa di grande. Dal punto di vista pratico non poteva lasciarsi andare a sentimenti così, doveva concentrarsi sulla crescita del suo potere ed era importante che chiunque avesse scelto di stargli vicino accettasse e condividesse quell'impegno con lui. La relazione con suo padre gli aveva procurato un animo nero, come poteva lui lasciarsi avvolgere da questi desideri e con un'uomo per giunta.

Questo faceva maledettamente paura.

Passione o pragmatismo. Erano conciliabili? Oppure bisognava sacrificare uno a favore dell'altro. Se fosse stato così, avrebbe dovuto solo scegliere il pragmatismo a scapito di se stesso.

Secolaria - Obscura LuxWhere stories live. Discover now