Capitolo 10

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Arrivarono ad una radura di terra bruciata che segnava la vetta del promontorio come una profonda cicatrice e soltanto macerie e detriti restavano della cittadella che fu.

Tra di essi i ragazzi si muovevano, ammassi di mura e pietra grezza, lapidi che coprivano un passato oscuro su cui nessuno storico aveva ancora portato luce.

Si trovarono illuminati da una tremolante luce spettrale. Un  focolare acceso proprio al centro di quelle rovine.
Jacopo si fermò un momento indeciso se procedere verso quella figura nera che sostava proprio innanzi al fuoco, ma osservando gli elfi impazienti attorno capì di non avere altra scelta.

La figura si fece sempre più delineata alla luce del focolare. Era seduta su un ceppo affondando i grandi scarponi nella rossastra terra umida. Aveva lunghe orecchie, il capo aveva la forma di una radice ricurva simile a quella di una carota gigante, viso oblungo e le tipiche pupille nere da folletto. Davanti al fuoco fumava una pipa in legno Barrique, che emanava un profumo di cannella ad ogni sbuffo di fumo.

 Davanti al fuoco fumava una pipa in legno Barrique, che emanava un profumo di cannella ad ogni sbuffo di fumo

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<<Buona sera ragazzi>>introdusse la voce misteriosa e melliflua:

<<Mi chiamo Tristan e sono uno dei tre Oracoli del Fauno, vedo che avete passato una bella nottata>> ridendo in tono di scherno indicando gli elfi cacciatori intorno a loro. 

Si alzò dal ceppo, aveva una figura ossuta vestita con una maglia che lasciava scoperta la vita e l'ombelico e un paio di pantaloni logori e rattoppati. Fece un giro intorno al fuoco e continuò a parlare:

<<Se vorrete oltrepassare il sentiero dovrete risolvere questo enigma: "Sinistra e destra? Tutte due sbagliate! Forme che indietro ho sempre rimandate...ma in me si riconosce molta gente che sa cos'ha alle spalle, certamente!">>.

I ragazzi si guardarono tra di loro spaesati, si udì un rumore, una decina di punte metalliche tra asce e lance si avvicinarono ai corpo degli astanti

<<Ah, dimenticavo.. se non risponderete correttamente, morirete!>> con tono fermo e deciso.

<<Bene, secondo me se superiamo la prova dovremo andarcene!>> disse Led.

Il suo vero nome era Giano e veniva da Grosseto. Aveva i capelli rossi e tante lentiggini. Si diceva tra i corridoi, che oltre a raccontare di viaggi assurdi soffriva di un deficit di attenzione e di iperattività non riuscendo a star fermo durante le lezioni facendo su e giù tra i banchi.

<<Guarda, io invece vorrei farmi uccidere dagli elfi!>> esclamò sarcastico Luca con un'espressione infastidita, scostandosi i dread dal viso.

<<Ma vi sembra il momento di discutere o di scherzare?>>li interruppe Iris, una ragazza alta e slanciata, capelli corti e neri, con una carnagione chiara che metteva in contrasto i grandi occhi verdi.

Tutti si rivolsero verso Jacopo, come se fosse il "salvatore" del momento.

Lui d'altro canto si infastidì parecchio della cosa, ma gli indovinelli erano il suo forte non lo batteva nessuno e sapeva già la risposta.

Secolaria - Obscura LuxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora