<<Andiamo, Camila!>>, mi incitò, mettendomi le mani sulle spalle. Oh, come si erano invertiti i ruoli. Nemmeno ieri pomeriggio, ero io quella che la implorava con gli occhi dolci, e adesso era lei. Il pensiero di lei che mi faceva mangiare un biscotto, anche quando aveva promesso il primo a Dinah, mi ritornò alla mente. Quando il suo volto si illuminò, immaginai l'avesse appena ricordato anche lei.

<<Ieri ti ho fatto avere il primo biscotto. Andiamo, Milaaaa!! Per favooooreeee!!>>, disse, mettendo su una faccia da cucciolo e utilizzando una voce da bambina. Mi lamentai, chiusi gli occhi e mi preparai all'imbarazzo.

<<Non avere vergogna. Sono solo io>>, disse, poggiandomi la testa sulla spalla. Stavo cedendo, e lei lo sapeva perfettamente.

<<Pensa che durante una delle mie prime prove per uno spettacolo, terminai per schiacciare un ballerino>>, disse. Non potei evitare di scoppiare a ridere. Mi passai una mano tra i capelli, abbassando lo sguardo sui suoi capelli ricci e scuri. Emanavano un buon profumo.

<<Poggiai male il piede a terra, e gli finì contro...Imbarazzante>>, disse, canticchiando l'ultima parola. <<Quindi, pensa a questo mentre canterai per me>>, terminò, alzando la testa per potermi guardare.

<<Va bene...>>, dissi, facendola esultare. <<...ma ad una condizione>>, continuai, prima che si entusiasmasse troppo. Siccome lei voleva sentirmi cantare, mi sembrava più che logico che lei mi facesse vedere quanto era brava nella danza. Insomma, doveva avere davvero tanto talento se l'avevano accettata alla Juilliard, quindi sicuramente non mi avrebbe negato un paio di mosse. Mi guardò con attenzione mentre mi alzavo dal letto. Presi il mio cellulare, aprendo Youtube. Cercai quello che volevo, poggiai il cellulare su un mobile, in modo tale che potesse sentirsi chiaramente la musica.

<<Come te la cavi con la bachata?>>, chiesi, guardandola con un sopracciglio inarcato.

<<Posso inventarmi qualcosa>>, disse, alzandosi subito in piedi. Iniziò la base musicale, dai classici ritmi latini. Mi prese per un polso, attirandomi al suo petto. <<a patto che balli con me>>. Scoppiai a ridere, alzando gli occhi al cielo. Perché no? Tanto, peggio di così non poteva andare.

<<Mi memoria ha conservado lo que se ha llevado el viento
(La mia memoria ha conservato quello che ha portato via il vento)>>, iniziai. Il cantante utilizzava una voce più bassa, tuttavia, io presi a cantare in maniera più acuta. Normani alzò le sopracciglia, impressionata. Preso, i suoi fianchi presero a muoversi. Imitai i suoi movimenti.

<<Y yo estoy estancado en esos tiempos
Cuando tú me amabas y con gran fulgor sentía tus besos
Dime, quítame esta duda
¿Quién es esta extraña que se ha apoderado de tu ser?
¿Dónde está la amante loca que me erizaba la piel?
Porque ya tú no me tocas como lo hacía esa mujer
Algo no anda bien
(E sono paralizzato in questi tempi. Quando tu mi amavi e con grande passione sentivo i tuoi baci. Dimmi, toglimi questo dubbio. Chi è questa sconosciuta che si è impossessata del tuo essere? Dov'è l'amante pazza che mi faceva accapponare la pelle? Perché non mi tocchi più come lo faceva quella donna...C'è qualcosa che non va)>>. Normani strinse le sopracciglia, come se cercasse di capire quello che dicevo. O forse, l'aveva già capito ed era solo confusa. Dopotutto, aveva fatto dei corsi di spagnolo, quindi doveva comprendere un po'.
Scosse la testa, sospirò e poi continuò a muoversi. Tra una pausa e l'altra, mi faceva fare delle piccole giravolte, senza mai smettere di muovere i fianchi. Era così brava e sensuale. Ed io, avevo preso a cantare con grande gusto. L'imbarazzo ormai dimenticato.

<<Esta noche me hago el interrogante
Y le pongo fin a la impostora, usurpadora
Exijo contigo una entrevista
Sospecho plagio a mi señora, mala imitadora
(Questa notte faccio l'investigatore e metto fine alla impostora, usurpatrice. Esigo un'intervista, sospetto plagio alla mia signora, cattiva imitatrice>>, continuai a cantare. 

TeenAge DreamWhere stories live. Discover now