Knees

21.2K 1.2K 65
                                    

"Mr. Park? Non capisco questo. Mi potrebbe aiutare?"
Aprendo le labbra, mimi in perfetta sincronia, "sì, Signorina Lee," proprio mentre le parole, piene di esasperazione, lasciano la bocca di Jimin. È lo stesso scambio di frasi per tutto il periodo di detenzione.
Jaehee sorride e osserva la figura snella del tuo insegnante con occhi famelici mentre cammina verso di lei.
I tuoi occhi e le tue orecchie stanno iniziando a sanguinare. Fortunatamente, mancano solo dieci minuti alla fine della punizione; non sei sicura di poter sopravvivere ad un altro po' di lei.
Tu, Jimin, e il silenzioso ragazzo dai capelli marroni avete guardato l'orologio disperatamente per un'ora buona, aspettando di essere liberati dalla tortura che è Lee Jaehee.
Osservi l'orologio che lentamente conta i minuti mancanti, con sottofondo musicale Jimin che prova ad aiutare Jaehee con i suoi compiti. I suoi irrilevanti commenti spudorati sulla condizione fisica di Jimin gli fanno perdere le forze , mandandolo alla cattedra correndo per evitarla il prima possibile.
Stai sulle spine gli ultimi due minuti perché sembrano non finire mai.
È come se il tempo stesse lavorando contro di te con tutta la sua forza, facendoti soffrire per ragioni sconosciute. E il tempo non è l'unica cosa che hai contro.
C'è anche il karma, la gravità, il fato, e un rosso di nome Park Jimin. Tutti quei fattori si uniscono per creare miseria pura per te. Non riesci ancora a credere che il suo stupido libro non sia da nessuna parte sulla sua cattedra.
Sei punto e daccapo con il tuo piano di vendetta.
Quando manca solo un minuto e hai iniziato frettolosamente a sistemare le tue cose della scuola, Jimin cammina verso di te con un braccio pieno di libri, trasportandoli dalla mensola al retro. Mentre ti supera, lo noti mentre ti lancia uno sguardo veloce. Il suo fianco ondeggia in modo sottile di lato e la sua coscia robusta sfiora il tuo banco, facendo volare in diverse direzioni il tuo portacolori e tutto il suo contenuto sul pavimento della classe. Dopo di che, il suono della plastica e del legno che rimbalza echeggia nel silenzio, rimani a bocca aperta al casino enorme davanti a te.
Ma.
Che.
Diamine.
"Ops," l'uomo dai capelli rossi dice con voce leggera, ghignando in modo sexy verso di te, con la schiena rivolta agli altri due. Lo guardi con incredulità. Jaehee e il ragazzo silenzioso sono entrambi girati nei loro banchi per guardare il disastro, mostrando reazioni completamente differenti. Jaehee sta ridacchiando come una zucca vuota, mentre il ragazzo silenzioso almeno ha la decenza di sembrare solidale. Ma poi la campanella di congedo suona, e si lancia fuori dalla porta e verso la libertà.
Huh. Ovviamente non solidale abbastanza da aiutare.
Quando Jaehee si attarda e manda sguardi seducenti a Jimin, l'uomo sospira pesantemente. Mette i libri sulla mensola e fronteggia la ragazza appiccicosa.
"Signorina Lee, può andare. Penso di aiutare la Signorina Kim a sistemare il suo pasticcio." Sospira di nuovo come se un fardello pesante fosse stato messo sulle sue spalle eleganti.
Stringendo i pugni, gli lanci uno sguardo  assassino.
L'hai causato tu, dannato lezzo.
Jaehee inizia, "Posso aiutare-" ma viene silenziata velocemente da Jimin che alza un dito.
"Non è necessario," dice con grinta. Puoi praticamente vederlo lottare con la sua pazienza. Jaehee capisce finalmente il messaggio e sgattaiola fuori dalla porta, mandando sguardi pietosi da sopra la spalla mentre esce.
Sbuffi.
Ignorando Jimin, vai dalla matita più lontana da lui e inizi ad alzare le tue cose, rimanendo quanto più lontana possibile dal tuo professore pericoloso. Non ti disturba.
Strano.
Alzi le matite in silenzio fino a quando noti la punta di una che spunta da sotto una libreria. E, vista la tua solita fortuna, mentre ti abbassi per prenderla, le tue dita sfiorano l'oggetto cilindrico, facendolo rotolare ancora più sotto lo scaffale.
Perché succede sempre a te?
Guardando dietro di te per accertarti che Jimin sia occupato con qualcos'altro, ti abbassi sulle ginocchia e ti allunghi più che puoi sotto la libreria. La matita è lì; la riesci a sentire quasi tra le dita, intrappolata contro il muro. Ma allo stesso momento, abbastanza lontana da non fartela aggrappare. Stendi ancora di più il braccio, in grado a stento di prendere la gomma della matita.
Ah ha!
Con successo, ti allunghi indietro con l'oggetto problematico stretto nel tuo tuo palmo, un sorriso vittorioso è sulla tua faccia.
Fino a quando ti giri.
Ruotando sulle ginocchia, ti giri solo per arrivare faccia-a-inguine con l'unico e il solo Park Jimin.
Oh merda.
È mezzo seduto sul banco davanti a te, ti guarda divertito mentre diventi, quella che tu sei sicura sia una tonalità poco attraente di imbarazzo, davanti al suo uccello che è a pochi centimetri dalla tua faccia. Con la libreria dietro di te e lui davanti, hai la sola opzione di provare a scappare di lato.
La tua gonna fa uno strano rumore stridulo sulle piastrelle lucidate mentre scivoli verso destra. Stai disperatamente cercando di scappare da questa situazione e specialmente di uscire dalla posizione strana in cui sei.
Bam!
Un gridolino spaventato lascia la tua bocca quando il tuo passaggio verso la salvezza viene bloccato dalla scarpa di Jimin che sbatte contro le piastrelle. Uno sguardo esitante lo rivela che sorride ampiamente ora, tutto il suo peso portato indietro sul banco mentre le sue gambe sono aperte ai tuoi lati.
Intrappolandoti.
La vista di lui, stravaccato sul banco, ancora vestito nei suoi pantaloni e camicia elegante con una cravatta, guardandoti dall'alto con un sorriso sicuro di sè che contiene anche un accenno di divertimento sensuale, è quasi peccaminoso.
"Perché T/N," dice dolcemente. "Non pensavo ti saresti messa in ginocchio per me così velocemente."
Oh, è T/N ora. La scuola è finita e sei improvvisamente T/N di nuovo.
"Questo è perché non lo farei," controbatti, agitata oltre ogni immaginazione. Se lo guardi abbastanza, forse diventerà meno attraente. In qualche modo. "E invece, eccoci qui," Jimin continua mentre scuote la testa. "Io sono qui su, e tu.. laggiù."
"Per caso," evidenzi. "Ora se mi facessi..."
Non finisci la frase e lo guardi ansiosamente ma lui siede e basta, come se stesse aspettando qualcosa. Punzecchi il suo piede per invitarlo a muoversi.
Invece di liberarti, Jimin si allunga in avanti in modo che i suoi gomiti siano poggiati sulle sue ginocchia e la sua faccia sia allo stesso livello della tua.
"Qual è la parola magica, piccola?" Sussurra a mo' di scherno. Gli occhiali sulla sua faccia brillano sotto le luci fluorescenti mentre alza la testa verso il soffitto in un'esposizione esagerata di attesa.
Ribollendo di rabbia, stringi i pugni e la mandibola e fai uscire con forza le parole riluttanti, "per favore."
Per tuo grandissimo sollievo, sembra soddisfatto della tua arresa e ritrae i suoi arti in modo che tu sia libera di alzarti. Cerchi di rimanere calma mentre ti metti in piedi e sistemi le pieghe sulla gonna, ma non pensi che se la beva.
Jimin, ancora sorridente, si alza e fa scivolare le mani nelle tasche dei suoi pantaloni.
La sua testa si inclina di lato mentre osserva la tua faccia rosso ciliegia.
"L'ho fatto per una ragione," ti dice. "Farti cadere le matite dappertutto."
Beh, ovviamente. Così avresti potuto continuare a molestarmi sessualmente!
Guardandolo con un'espressione palesemente irritata, rimani in silenzio e aspetti per quella che sei sicura sarà una spiegazione estremamente illogica.
Jimin ride.
I suoi occhi brillano con malizia e il suo dente carino e disomogeneo appare con il suo sorriso. La vista ti scioglie un po' il cuore.
"Volevo trattenerti in modo che non te ne andassi. Stiamo andando nello stesso posto ora, T/N," dice in modo dolce. "Lascia che ti accompagni a casa."
Ma sei bipolare for-
"Sei serio? In quale pianeta sarebbe una buona idea?" tossisci. "Qualcuno potrebbe fraintendere!"
Ghigna in modo malato. "Cosa potrebbe fraintendere?" Quando sbuffi, lui ridacchia e porta un braccio dietro la tua spalla, buttando il suo pugno pieno di matite dentro la tua borsa e guidandoti verso la porta. "Dai, nessuno vedrà," rimprovera gentilmente. Ti lascia comunque, in modo che camminiate uno accanto all'altro mentre entrate nel corridoio.
Guardandolo dubbiosamente, lanci uno sguardo all'esterno e noti con una smorfia che è nuvoloso, la pioggia minaccia di cadere da un momento all'altro. Non vuoi davvero inzupparti di acqua, e la camminata fino a casa di Taehyung è molto più lunga rispetto a quella fino a casa tua.
Con un sospiro riluttante, mormori, "Va bene. Ma solo questa volta."
Jimin sorride vittorioso, guidandoti fino al parcheggio con un salto nei suoi passi.
"Ottimo."

BUONGIORNO

Potete trovarmi su Twitter e Instagram come: @noemi_tenio

Teach Her [Italian Translation]Where stories live. Discover now