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*Zero's POV*

Vederla accanto al corvino fece rizzare i capelli a Jungkook.
Non aveva mai provato un tale senso di gelosia per una ragazza e in effetti si sorprese anche lui di ciò che il suo istinto diceva; la ragazza ebbe il respiro bloccato nel vedere Jungkook accanto al gruppo dei suoi amici e sua sorella.
Come diavolo era finito lì? Forse era il destino che li riportava sempre in quel posto, inconsapevoli del fatto che non riuscivano a stare lontani
l'uno dall'altra.
Taehyung subito notò lo sguardo quasi sconvolto di Lara e del ragazzo che non faceva altro che scrutarla. Subito si chiese del perché ci fosse una tale tensione tra i due e quando capì che il corvino se la stava divorando con gli occhi, come d'istinto prese la mano della riccia per stringerla a sé.
Lara era parecchio sorpresa da quel gesto, per poco non le venne la tachicardia; Jungkook era esattamente davanti a lei, a pochi metri di distanza e più si avvicinavano al gruppo, più l'ansia di Lara si faceva viva.
Ma non mollò la mano dell'altro, anzi...le piaceva il suo contatto.
Arrivati al gruppo, Namjoon salutò Taehyung dandogli il ben tornato, non ancora accorgendosi che stava fulminando Jungkook con il suo stesso sguardo, come del resto stava facendo l'altro.

«Credo che si sia fatto abbastanza tardi, per domani ho davvero tanto da studiare...Elena, torniamo a casa.» esclamò improvvisamente Lara, provocando un leggero stupore in tutti e qualche protesta da parte della sorella.

«Dovete proprio andare..?» chiese timidamente Taehyung alla ragazza dai capelli ricci.

«Sì..forza Elena, dai...ci vedremo un'altra volta.»

Jungkook sapeva che se ne stava andando per via della sua presenza lì in quell'esatto momento.
E dovette stringere i pugni nel momento in cui Taehyung la salutò dolcemente con due baci sulla guancia e lei sorrise. Detestava il fatto che a lui non riservò le stesse attenzioni che lei stava dando all'altro ragazzo dai capelli nero pece....e Lara lo notò.
Notò con quale sguardo carico di gelosia Jungkook la stava divorando e la cosa non poteva che farla quasi ghignare sotto il naso. Insomma, non aveva mai ricevuto attenzioni del genere e ogni tanto le piaceva sentirsi voluta da qualcuno.
Poi però si schiaffeggiò mentalmente nel constatare ciò che realmente stava pensando. Jungkook l'aveva allontanata ingiustamente dopo quel famoso contatto fisico. Dopo il suo primo bacio, per di più.
Perché ora si stava quasi divertendo nel vederlo geloso? Be',
siamo esseri umani.
Dopo che Lara se ne andò insieme alla sorella, Sara aveva capito perfettamente che si trattava proprio di lui.
Non disse nulla a riguardo, anche lei dopo qualche minuto se ne andò salutando calorosamente tutti gli altri, lasciandoli.

Namjoon aspettò il momento giusto per fare qualche commento sulle ragazze che a parer suo, erano una più carina dell'altra, ma Sara aveva chiaramente colpito di più il suo animo.
In effetti erano abbastanza simili, entrambi socievoli e solari e ciò lo faceva sorridere quando la pensava.

«Comunque Taehyung, ti presento Jungkook.» esclamò Namjoon.

Poteva essere considerata una chiara dichiarazione di guerra lo sguardo che i due si stavano scambiando.
Jungkook cercò di trattenere la voglia di sussurrargli fino a farlo rabbrividire che Lara era sua.
Dall'altra parte Taehyung non voleva avere questa tensione sulla pelle. Aveva capito che tra lui e Lara c'era un qualcosa di ancora sconosciuto ai suoi occhi, ma non sapeva come spiegare il suo sentimento di gelosia nell'attimo in cui incrociò lo sguardo con il corvino.

I due si strinsero la mano e da parte di entrambi fu una forte stretta.
Era appena iniziata una contesta per la stessa ragazza.





Mercoledì


*Lara's POV*

Quando rividi Jungkook così improvvisamente, desideravo profondamente poter sparire dalla sua vista.
Era talmente complicata la situazione tra me e lui...mi mancava da morire.
Sì lo avevo detto: Jungkook mi mancava.
Ancora non avevo capito perché eravamo dovuti arrivare a questo punto morto. Mi avevi baciata, per Dio, perché mi hai allontanata così?
Desideravo solo potergli parlare ancora.


~*~

Ti prego no, ti prego no, ti prego no.

Stavo mentalmente pregando in continuazione di non dover essere chiamata alla lavagna nella lezione di lingua tedesca.
Ma puntualmente Dio mi vuole male e la professoressa pronuncia il mio nome.
Non ero riuscita a studiare durante quei giorni: un po' perché avevo la testa completamente da un'altra parte, un po' per via di quel progetto di inglese da portare avanti.
Non sarei andata bene...ma non faccio in tempo a rispondere alla prima domanda che la campanella per l'esercitazione anti incendio suona.
Non credo di aver mai avuto tanta fortuna! In poco tempo le classi si ritrovarono tutte raccolte nel cortile esterno per i controlli.
Un fatto particolare della mia personalità è che amo le catastrofi; avevo più volte pensato seriamente infatti di appiccare il fuoco per sfuggire a qualche compito in classe. Roba da matti.
Ma d'altro canto si parlava di me.

Me ne stavo su una panchina del cortile da sola, isolata dal resto della classe. Non perché fossi esclusa, discriminata o altro; mi piaceva stare da sola con me stessa.
Poi però lo sguardo mi si posò sulla persona che mi stava facendo impazzire davvero in quei mesi. Appoggiato al muro con una gamba piegata ad un po' di metri di distanza da me, Jungkook si stava torturando le dita, quando poi i suoi occhi incrociarono i miei.

Adesso basta.

Dovevo capire per quale assurdo motivo mi aveva allontanata così...e mi venne un lampo di genio.
Dopo qualche minuto rientrammo nelle classi, fino ad aspettare l'arrivo della ricreazione.

Appena la campanella suonò, mi diressi velocemente nella sala professori per parlare con l'insegnante d'inglese.

«Oh, salve D'Amati, mi dica pure!» fece il professor Galanti.
Era un uomo abbastanza basso e anziano, che avrà avuto forse poco più dei 55 anni di mio padre, solo che a differenza di Galanti, mio padre se li portava bene.
Lo si poteva riconoscere soprattutto per l'aspetto tozzo e diciamo, quasi "rotondo", ma era il professore più simpatico e adorabile che avessi mai visto.

«Salve prof...senta volevo proporle un' opzione per il progetto che stiamo svolgendo insieme a tutta la scuola.» mormorai.
Il nostro progetto si basava sui monumenti romani. Può sembrare banale come progetto...ma la nostra scuola avrebbe scritto un libro guida in inglese proprio sui più importanti pezzi di storia di Roma.

«Mi dica, di che si tratta?»

«Se aggiungessimo anche dei disegni al libro? Potremmo unire anche l'insegnante di Arte.»

Il Galanti annuì entusiasta e mi chiese dopo un po': «Avresti piacere di lavorare insieme a qualcuno in particolare?»

E non esitai a rispondere con il nome di Jeon Jungkook.






Salveee, scusate se questo capitolo è più corto del solito, ma per mancanza di tempo (e anche di ispirazione lol) non sono riuscita a scrivere di più. Ma tranquilli, mi farò perdonare!
Comunque, grazie mille per tutti i voti che mi lasciate!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto❤️

Un bacio

Lalla

Me, you and a pencil  (Jeon Jungkook)Where stories live. Discover now