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Sabato

Sentivo una forte morsa allo stomaco mentre mi guardavo allo specchio.
Per la prima volta nella mia vita guardai davvero il riflesso di quella ragazza che dovevo essere io: ricci perennemente scompigliati, lunghi fino al seno e di un colore indefinito...era più sul castano, ma mia madre si ostinava a sottolineare che era un biondo cenere, ma a me non sembrava.
Sbuffai e continuai a guardarmi, quando sentii il telefono vibrare, guardai il display e vidi il nome di Sara comparire sullo schermo.

«Pronto?»

«Prima che tu parli, Kim Taehyung ha chiesto di te.»

Per poco non mi strozzai con la mia stessa saliva nel sentire quel nome. Era il ragazzo coreano del giorno prima...cosa voleva da una come me?

«Che?» chiesi.

«Hai capito bene...quel ragazzo coreano figo tanta roba della mia classe...ti ricordi, si?»

E chi se lo dimentica uno del genere..

«Be' si ma..cosa vuole?»

«E che ne so, intanto ha chiesto di te..chi lo sa cosa ti riserva il futuro!» il suo tono di voce era fin troppo entusiasta.

«Piantala dai!» dissi sorridendo alle parole della mia amica.
Inutile dire che non mi volle confessare cosa esattamente le chiese il bel biondo asiatico e chiuse la chiamata.
Avevo troppi pensieri nella testa e avevo bisogno di tramutarli in arte.
Solo un posto poteva aiutarmi in quell'esatto momento.





Tornai proprio lì dove tutto era cominciato, dove sentii per la prima la sua voce così tenera: sotto quell'albero di pesco che ormai stava completando perdendo tutte le sue foglie...ma anche gli alberi spogli hanno il loro fascino e li adoravo.

Mi sedetti tra l'erba del prato, ma non feci in tempo a sistemarmi meglio, che il corvino mi venne incontro.

«Certo che ci si becca sempre qui, eh!» esclamai felicissima di vederlo.
Lo vidi sorridere e mostrare quei suoi denti da coniglietto che trovavo adorabili.

«Ormai questo è un posto importante per me!»

«Davvero? Come mai..?» chiesi curiosa.
Anche per me quel parco era diventato uno dei miei posti preferiti ed ero proprio curiosa del perché anche lui avesse un nesso con questo posto.
O meglio..cosa lo avesse portato a dire una cosa del genere.

«Be'..- Jungkook abbassò lo sguardo-...mi piace molto il centro di Roma e...poi mi piace stare qui..con te.»

*Jungkook's POV*

Non so perché mi sia uscita dalle labbra una cosa del genere.
Le avevo praticamente appena detto che era speciale per me!
Cosa poi assolutamente vera, perché diamine, sì!
Lara mi piaceva..e non poco.

Vidi le sue guance tingersi di un rosso molto leggero, in contrasto però con la sua pelle bianca. Sorrise dolcemente e il mio cuore scalpitava.

«Be'..anche a me piace stare qui con te.» mi rispose lei con un sottile tremolio nella voce.
Si era emozionata per così poco?
Questa ragazza era davvero tenera!
Mi sedetti accanto a lei e notai il suo immancabile blocco da disegno nella sua borsa di jeans.
Come se mi leggesse nel pensiero, prese l'album e me lo porse tra le mani dandomi il permesso di sfogliarlo.
Avevo già visto i suoi disegni..ma non mi dispiaceva dargli una seconda occhiata.
In ogni tratto a matita c'era qualcosa che ricordava lei, un suo tocco personale; persino l'album era decorato secondo la sua personalità.
Era una specie di quaderno ricoperto di cartapesta bianca, con varie scritte riguardanti tutto ciò che le piaceva.
Vi erano scritte in varie lingue: inglese, francese, spagnolo, tedesco e addirittura qualche cosa in coreano e cinese!
Non che mi sorprendesse..ma mi piaceva questo suo lato.

Me, you and a pencil  (Jeon Jungkook)Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang