Dakota.

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La mattina seguente non trovai nessuno vicino a me, anche se i cuscini erano a terra quindi non sapevo fino a che punto avevo mantenuto le distanze.
Arden era appoggiato alla finestra e mi fissava, vedevo dei fiochi raggi di sole entrare ed arrivare fino al letto.
"Buongiorno" mi disse con tono gentile.
"Perché te ne stai lí impalato?" dissi strofinandomi gli occhi e alzandomi, presi un vestito bianco e andai in bagno per lavarmi e cambiarmi.
Appena finito andai in cucina, Arden si stava guardando intorno.
"Devi andare a lavorare?" chiese.
"No ho la mattina libera" mi brolontò lo stomaco e subito dopo brontolò lo stomaco di Arden.
Risi. "Ora preparo la colazione"
"No tranquilla, c'é una fiera in città, andiamo lì"
La sua proposta non era affatto male così decisi di andare.
"Questa mattina sei molto più gentile"
"Non illuderti, devo ancora svegliarmi per bene" dissi e lui scoppió a ridere.
Andammo in un bar, osservai ogni suo movimento, prese una ciambella al cioccolato e un cappuccino, mentre io presi un caffé e un cornetto ai frutti di bosco.
"Mi racconti qualcosa di te?" chiese.
"Perché dovrei?"
"Mi interessa"
Sospirai. "Bene, sono stata abbandonata dai miei genitori in questo paese, il mio capo Zen si prese cura di me come una figlia finché non ebbi la possibilità di essere indipendente e comprare una casa"
Lo vedevo molto interessato a guardarmi ogni tratto del viso.
"Io vivo con mio fratello e dei miei genitori non so proprio nulla" disse.
Stava quasi per farmi tenerezza.
"Siamo molto simili io e te" disse.
"Ci stai provando di nuovo?" chiesi facendo una faccia storta.
"Hahahahaha puoi smetterla di trattarmi come un maniaco?" chiese.
"Andiamo a fare un giro" dissi prendendogli involontariamente la mano.

-

"Ciao Diane, come hai dormito?" chiese King.
"Benissimo, è bello essere piccola" disse Diane stiracchiandosi nella camera.
"Posso chiederti perchè hai desiderato rimanere piccola?"
Diane arrossì e nascose il viso dietro i suoi capelli.
"Perché desidero stare con te"
King diventó tutto rosso e andó nel panico. Diane era lí ferma davanti a lui, prese coraggio e si avvicinó a lei.
Con molto imbarazzo chiuse gli occhi e si avvicinó al suo viso.
"EI KING MA TI SEI SVEGLIATO O NOO?" disse Ban entrando improvvisamente nella stanza.
King cadde a terra tutto rosso, straziato dalla situazione.
"BAN SOLITAMENTE SI BUSSA!" disse King.
"Scusami Diane ma il capitano vuole che andiamo tutti di sotto" disse Ban prendendo King per un orecchio e trascinandolo con sè.

"Allora ci dica capitano, cosa c'è?" chiese Escanor.
"L'ho trovata" esclamó Merlin allontanandosi dalla finestra e facendo fluttuare la sua sfera.
"Dov'è?" chiese Meliodas.
"Dakota, una cittadina al sud"
"È molto lontano da qui?" chiese Diane.
"Se abbiamo fortuna tra qualche giorno arriveremo a Dakota" disse Meliodas.
"Non possiamo aspettare cosí tanto, ci teletrasporteremo" disse Merlin.
"Si ma una volta lí come faremo capitano?"
"Non lo so King, dovremmo essere molto cauti"
Elizabeth era in disparte a pulire alcuni tavoli.
Tutti si accorsero che Meliodas la stava fissando cosí ognuno trovó una scusa per andare via e lasciarli soli.
"Elizabeth tutto bene?"
"Sono un pó preoccupata" disse appoggiandosi al tavolo. Meliodas le prese i fianchi e la fece sedere sul tavolo mentre lui era tra le sue gambe. Elizabeth arrossí.
"Perché sei preoccupata?" disse facendo avanti e indietro con le mani sulle sue cosce.
"Per te" disse guardandolo negli occhi.
"Sai Elizabeth, ho paura" disse affondando la testa tra le sue tette.
"Ho paura di diventare un mostro e farti del male, non voglio che il mio potere mangi le mie emozioni"
Elizabeth gli spostó la testa e gli mise una mano sulla guancia.
"Meliodas, io so che non mi farai mai del male perchè..perchè mi vuoi bene" disse mentre gli occhi di entrambi diventarono lucidi.
"Io non ti voglio bene..Elizabeth" disse poggiando la mano su quella della ragazza che era ancora sulla sua guancia.
"Io ti amo Elizabeth, ed è per questo, ed é per questo che ho paura di farti del male" disse abbassando lo sguardo e arrossendo.
Ban, King, Diane e Hawk erano affacciati alle scale e guardavano la scena con un sorriso in volto.
"E bravo il capitano" sussurró Ban mentre King gli mise una mano sulla bocca "Se provi a rovinare questo momento tra la principessa e il capitano ti uccido" dissero Diane e King assieme.
"Meliodas.."
"No ti prego non dire niente Elizabeth, non dovevo innamorami di te" disse allontanandosi da lei.
Elizabeth scese dal tavolo con molta fretta per riavvicinarsi a lui ma Gowther entrò nella stanza
"Capitano io ho fame" disse sbadigliando.
"IDIOTA" urlarono Ban, King, Diane e Hawk.

-

"Non mi starai portando in cima a una montagna per poi uccidermi vero?" dissi.
"Che fantasia che hai" disse ridendo.
Inciampai in un fosso ma per mia fortuna Arden aveva i riflessi pronti e cosí mi prese.
Eravamo cosí vicini eppure non riuscivo a spiegarmi perchè anche se lo conoscevo da cosí poco, il mio cuore battesse forte.
Un altro flashback.
"Buongiorno piccola!"
"Ei Arden già sei qui?"
"Certo, sono passato in città e ti ho preso il tuo cornetto preferito"
La mia bocca si aprí in un enorme sorriso mentre lo invitai a sedersi sul prato fuori il giardino.
"BASTA!" urlai inginocchiandomi a terra "PERCHÉ OGNI VOLTA CHE TI TOCCO HO DEI FLASHBACK, SPIEGAMELO!" urlai nuovamente.
"Non lo so ma succede anche a me Mellain" disse con molta calma.
Misi di corsa la mano sulla mia guancia, sentivo un bruciore proprio sotto l'occhio sinistro. Arden fece la stessa cosa ma non si preoccupó del suo dolore ma del mio.
Si inginocchiò affianco a me.
"Cosa mi sta succedendo?" gli chiesi "E perché tu riesci a sopportare il dolore?"
"Non é la prima volta che mi succede" disse spostando la mia mano dalla mia guancia per vedere.
Fece una faccia sorpresa ma non mi disse cosa avevo sulla guancia.

-

"Mamma Hawk puoi fermarti qui!" disse Meliodas.
"Questa é Dakota?" chiese Elizabeth.
"Sì e questo è il momento di aprire il Boar Hat" disse con entusiamo "Ban tu in cucina, Diane, Elizabeth andate a mettere l'uniforme, voi altri andate in giro ad attirare clienti e a cercare informazioni"
"Devo proprio capitano?" chiese King.
"É un ordine"
"Uf andiamo Gowther"

-

"Da quassù si vede tutta la città" dissi.
"Per questo ti ho portato quì" disse Arden. Sorrisi, iniziava ad essere piacevole stare in sua compagnia.
"Ei, vedi quel locale a forma di cappello di strega?" dissi indicandolo con il dito.
"É la prima volta che lo vedo" disse.
"Beh che ne dici di andare a vedere?" dissi prendendogli nuovamente la mano e iniziando a correre.
"Mellain attenta, qui c'é la gente"
"Non preoccuparti" dissi girandomi verso di lui.
"Attenta!" urló prima che sbattessi la testa contro un bambino che fluttuava.

The Seven Deadly SinsWhere stories live. Discover now