Capitolo 4

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Stanotte è stata dura riprendere sonno. Alla fine non sono più riuscita a riposare. L' incubo è tornato. Lui è tornato. I miei sogni, non sono al sicuro. Io non mi sento nuovamente al sicuro.

Ho sempre paura che da un momento all'altro spunti da qualche angolo, per riportarmi a casa. In quella casa.

La caffetteria, è particolarmente piena oggi.

La mattinata scorre velocemente, tra un ordine e l'altro. Fino ad arrivare al tardo pomeriggio con i clienti della sera.

Sono le cinque. Manca un'ora alla fine del turno e lui non si è visto. Pulisco la macchinetta del caffè, nella speranza di rivederlo. Ripenso al bigliettino. Alle sue parole. Al mio sorriso da ebete, tornata a casa.

Ma perché, ci penso? Nemmeno lo conosco, e mi fisso su degli sconosciuti? Che scema. Lui si sarà già scordato, di me e del bigliettino. Chi non mi dice, che lo faccia con tutte?

Sono alquanto ridicola.

<< Ciao, ragazza misteriosa. >>

Riconosco quella voce, mi volto ed è lui.

<< Cazzo. >>

Indossa un completo nero. Molto probabilmente lavora per un azienda prestigiosa. È bello da togliere il fiato.

Non lo so, mi fa arrossire e accaldare allo stesso tempo.

<<È il tuo modo di salutare i clienti?>> Mi guarda scoppiando a ridere.

<< Scusami. Non era mia intenzione. Non me l'aspettavo. >>

<< Un cliente? Oppure, me?>>

Scoppio a ridere.

<< Sempre così sfacciato, tu? Almeno con le altre donne, funziona? >>

<< Con te ha funzionato. È un inizio. Non credi? >>

Il suo sguardo è dannatamente, provocatorio.

<< Tu credi? Come lo sai?>> Il mio cuore batte all'impazzata. Voglio sapere cosa mi dirà.

<< Lo so. Perché non riesci a nascondere il rossore che si aleggia sulle tue gote. >>

Come lo sa? Cazzo, mi sento così esposta e mi vergogno che lui l'abbia notato. Nemmeno ci conosciamo.

<< Non mi conosci nemmeno. Come fai a sapere, che sia per te e non per il caldo? >>

<< Prima cosa, non è caldo. Siamo in autunno.
Seconda cosa, la tua carnagione è cambiata nell'attimo in cui ti ho provocato. A te la parola. >>

Mi fissa. Aspettando in una mia provocazione. È alquanto eccitante tutto ciò. Però tengo a freno la lingua.

<< Ok, hai vinto. Adesso è contento il tuo ego di uomo? >>

<< Ancora no, mia dolce ragazza. >> Voglio un appuntamento? >>

<< Cosa? Scherzi? Sei entrato da nemmeno due minuti, e già vuoi un appuntamento? Chi ti dice che accetti? >>

<< Non scherzo mai. Voglio uscire con te. Voglio conoscere la ragazza misteriosa. >>

<< Ti farò sapere. >> Dico restando un po' sulle mie.

<< Ma davvero? E mi liquidi così? Ok, fai la difficile e questo mi piace ancora di più. >>

Avrei detto subito di sì, ma voglio lasciarlo in sospeso. Non può avere tutto no?

<< Tu ottieni tutto, così facilmente?>>

<< Direi di si. Ma con te, le cose si stanno complicando. >> Mi sorride così maliziosamente a quelle parole.

Si alza afferrando la ventiquattr'ore. Cavolo se è bello. È di una grazia, che toglie il fiato.

Tira fuori dal portafoglio, un biglietto con il suo nome e numero.

<< Christopher Nolan Wright. >>

555-88112

<< Spero... che ne farai buon uso. A domani ragazza misteriosa. >>

<< Ehi, aspetta?Il tuo calice di vino?>>

<< Gustalo per me. E pensami ad ogni sorso che butterai giù. >>

<< Cosa?>>

Rimango lì impalata, mentre lo vedo allontanarsi.

Osservo il bicchiere ancora pieno, Cavolo. Adesso si che sono eccitata. Il mio basso ventre freme. Non pensavo, che mi sarebbe successo nuovamente in così poco tempo.

In attesa di essere assaporato. Attendo quei minuti come fossero, oro. Il mio palato e la mia gola fremono.

Il mio turno è quasi finito. Devo attendere solo quattro minuti e lo degusteró per lui. Come fosse un dono prezioso. Non lo so, ma mentre i minuti scorrono nell'attesa di assaporare il dolce e fruttato vino. Ripenso a tutto quanto. La mia mente inizia a vagare e a sperare in qualcosa di nuovo.

Immagino che quel calice siano le labbra di Christopher. Che quelle labbra, ai miei occhi sognatori potessero essere sulle mie.

Cazzo. Mi sto eccitando da morire. Che mi succede?

" Calmati Jess. Ti stai eccitando davanti ad un semplice vino. "

Un minuto e potrò farlo. Potrò assaggiarlo e assaporarlo. Sono così eccitata all'idea. Non mi è mai capitato di sentirmi, così. Almeno, prima di oggi. Prima di lui.

<< Ci siamo. >>

Afferro il calice. Al mio tocco risuona nell'aria, con un leggero tintinnio. Le mie labbra, toccano il calice. Inizio a berlo e sorso dopo sorso inizio ad apprezzare il suo contenuto.

Lo sento scorrere giù, raffrescandomi la gola.
Lo sento scendere delicatamente, facendomi sua ad ogni sorso. È così buono, delicato e raffinato. Si può quasi sentire scorrerlo nelle vene. È così maestoso.

Come ai miei occhi appare e mi fa in qualche modo sentire Christopher.

"

Ci risiamo un' altro uomo, sul serio? Non ti è bastato quello che Will ti ha fatto? A come ti ha ridotto mentalmente e fisicamente? "

Finisco l'ultimo sorso. Poso il calice sul bancone. E fisso il bicchiere dinnanzi a me vuoto; come del resto sono anche io. Vuota.

È la prima volta che mi sono eccitata solo con semplice bicchiere di vino. Possibile? Non lo so, ma è come se ne volessi ancora. Sento come il bisogno ancora una volta, di risentire quella sensazione. La sensazione di non sentirmi vuota.

"Cosa mi hai fatto Christopher Wright?

Oh, lo so. Ecco, cosa?

Mi hai stregata con il tuo cocktail di sex appeal e il tuo vino delicato. E ora non so come uscirne. "

E adesso?





Spero vi sia piaciuto.... ♥️♥️♥️

Al prossimo capitolo ...

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