Capitolo 3

169 57 42
                                    

Rientro a casa. Sono stanchissima, ma felice e per la prima volta vedo in maniera positiva la mia vita. Sono riuscita a trovare un lavoro in meno di due giorni e dopo un mese di tristezza sul mio volto è ricomparso il sorriso, finalmente.

<< Ehi, ragazza bentornata a casa. Dove sei stata?>>

<< Angie, buone notizie… Ho un lavoro.>> Dico, entusiasta.

<< Ma davvero?>> mi risponde gioiosamente

<< Si. Una caffetteria in overground, dalle parti di Harrods. >>

<< Che bello. Come si chiama il posto?>>

<< Dream Cafè. >>

<< Wow. Mi hanno detto che fanno un ottimo caffe. Complimenti tesoro, sono fiera di te. Ti vedo molto più serena. >>

<< Perché lo sono. Ti ringrazio di tutto, Angie. >>

<< Finiscila con queste smancerie e ceniamo. >>

<< Ok.>> Dico, sorridendogli.

Finito di cenare sistemiamo la cucina e do ad Angie la buonanotte. La mattina seguente avrei avuto la sveglia alle cinque e avevo bisogno di riposare.

Gli orari sono un po’ estenuanti ma non mi lamento. Inoltre avrei potuto rivedere Christopher. Cavolo il solo pensiero, mi fa eccitare e sorridere. È così sensuale e bello.

<< Beh…  anche William lo era. >>

Al solo pensiero, mi sento di nuovo vuota, sola e inutile.

Io lo amavo e tanto. E adesso… ?

Adesso sono qui davanti allo specchio con la nuova me.

La nuova me, deve essere migliore della vecchia. Deve affrontare le cose, con positività.

Mi infilo il pigiama e mi infilo a letto con  l'iPad, immergendomi nella lista di libri che potrei leggere. Deciso il libro, inizio a scorrere le pagine e alla fine mi addormento senza rendermene conto.

°°°°

<< Guardami. Cristo Jess, ti ho detto di  guardami. Ascolta io non voglio che tra noi finisca, tu ed io. La nostra storia. Ti amo piccola. >>

<< Will lasciami andare. Ti prego. >> Le lacrime scorrono a fiumi. Mi sento la faccia tremendamente gonfia. 

<< Jess… Jess ti prego. Non andare via. Resta qui parliamo. >>

<< Di cosa? >>

<< Di tutto piccola. Ma resta qui con me. Lei non significa niente. È stato un impulso. Piccola capisci lei era lì.  Ero depresso, inoltre gli affari andavano male. Poi il nostro fidanzamento. Ed è successo. Piccola, io ti amo. Lo sai vero? >>

<< Da quanto? >>

<< Da quanto cosa, piccola?>>

<< Smettila di chiamarmi piccola. Will da quanto tempo te la scopi?>>

<< Non lo so. Boh, qualche mese. Piccola non ha importanza. >>

<< Ti ho detto di non chiamarmi piccola. Quanto? >>

<< Un anno. Dalla notte del primo dell' anno. >>

Afferro le mie cose, e mi dirigo verso la porta d’ingresso.

Nel mentre che sto per aprire la porta, Will mi afferra il polso e comincia ad urlarmi di non andare via.

La presa sul mio polso aumenta e fa male.

<< Will lasciami ti prego. Mi stai facendo male. >>

<< Tu non andrai mai via. Tu sei mia. Tu starai con me. Ho fatto una cazzata. Ma tutto si sistemerà. Vedrai.>>

Il suo sguardo è quasi da persona pazza. Quella persona che diventa folle, nel momento in cui ha paura di perdere tutto. In particolar modo una determinata cosa o persona, e quindi non sapendo più come comportarsi o cosa fare la sua testa va in tilt. Non ragionando sulle conseguenze, finisce per fare qualche tipo di pazzia.

Si avvicina ma faccio per indietreggiare. Dietro di me non ho che la porta. Vorrei fuggire. Ma il mio polso è ancora tra le sue mani, che mi tengono ferma.

Quando è vicino a me, l’altra mano mi accarezza la guancia e le sue labbra si avvicinano alla mia pelle.

Inizia a baciarmi. Mi bacia sulla guancia, poi scivola giù fino al collo. La mano che prima accarezzava la guancia, afferra il mio collo e mi blocca. La stretta si fa ancora più intensa fino al punto che non riesco a respirare. Non riesco quasi a parlare. Le lacrime fanno il loro corso ormai da tempo. Il mio corpo ormai è suo.

La mano che teneva il mio polso si è spostata, finendo sul mio mio seno per poi scendere sempre più giù, fino al clitoride.
Mi sta scopando. Sta abusando di me ed io non voglio. La sua mano continua a scopare e scopare il mio corpo che ormai non sento piú mio. Quel corpo non ha più un anima. Ha smesso di averla nel preciso istante che lui mi ha afferrato e fatto sua, contro la mia volontà. Non riesco a liberarmi sono bloccata. Sono inerme. Sono senza più difese.

<< Jess, ti voglio. Girati. >>

Dopo essermi girata mi blocca le mani al di sopra della testa e inizia a scoparmi assiduamente di dietro. Mi fa male, ma ormai il mio corpo non risponde, non da segni di vita.

Will è ormai fuori controllo.

Ripete continuamente: TU SEI MIA E SOLO MIA.

<< Ehi, solo io ti posso scopare così oggi e per sempre angelo mio. Tu sarai, mia moglie. Tra due giorni, mi rispetterai e amerai. Che tu lo voglia oppure no. Capito piccola? >>

°°°°

Mi sveglio di soprassalto, sudata e spaventata.

<< Cazzo, non di nuovo. Non di nuovo lui. Will. >>

Andrà mai via dalla mia testa.

Ho paura e tremo. Mi rannicchio fino a creare una palla di me stessa. Cerco di placare la paura, ma finisco per piangere sommessamente.

Di nuovo.

Finiranno mai gli incubi che porto dentro.

Tu sei il mio tuttoWhere stories live. Discover now